Premetto che non parlo né di elezioni né dell’ombelico e delle corna di berlusconi .
Proverò a parlar d’altro e cioé di condizione della donna , di storia , di 1968 e dintorni e di repressione.
E se le mie mani invece che al vostro telecomando vanno ad unirsi come nella foto sono contenta perché e’ il modo migliore per iniziare il discorso.
I giudizi si ammucchiano coi ricordi in maniera disordinata e così come mi vengon in testa li scrivo
Se vi annoio non leggetemi , il web é grande , enorme .
Se non siete d’accordo non me ne frega nulla perché questo post é un pò la mia storia e non c’e’ da essere d’accordo o meno…
L’altro giorno ho seguito qui un inizio di dibattito interessante ripreso poi da Franca ( Cosa pensano di papi …) e mi è venuta voglia di puntualizzare alcune cose.
Dirò subito che a me questo luogo comune per cui darsi della femminista è divenuto quasi un insulto alla moda non piace per niente e questo non solo perché ho fatto in tempo a mettere “ gonnoni e zoccoli “ ed a far parte delle streghe ma anche perché non sputo sulle mie sorelle e madri che hanno lottato per quel poco in più che abbiamo rispetto a prima .
Anche se le ho vissute per poco tempo , ricordo bene quelle stagioni e quei colori , quel senso di libertà e di “tutto é possibile basta volerlo” che pervadeva l’animo ed i cuori di una generazione protagonista e non succube della propria vita.
Ricordo troppo bene come fosse ieri Piazza Maggiore a Bologna ed i canti e gli odori ed i sapori che non erano splendidi solo perché io ero giovanissima , ma speciali perché erano unici ed irripetibili , tumultuosi e fecondi come certi momenti della storia in cui le “ mosche volano a schiera unita “ ed in cui chi non c’é ha solo torto ed é peggio per lui.
Era tutto insieme , amore e politica intrecciati in un entusiasmo incredibile e con un senso di “ stà per succedere qualcosa “ che rendeva tutto e tutti elettrici . Poi Godot non è arrivato ma averlo aspettato cercandolo ha fatto di noi delle cercatrici di felicità senza eguali …
Una intera generazione di persone altruiste generose ed entusiaste come da allora non se ne sono più viste, ma su di loro si stava preparando un bell’attacco concentrico , la reazione.
Ed a pagarne le spese furono tutti ed ancora di più molte donne e compagne che fecero il salto dalle famiglie autoritarie con donne silenti e sotto padrone del prima 68 alla liberazione di quei giorni e degli anni successivi che comportò nuovi compiti e nuove e doppie responsabilità , nuove violenze e discriminazioni , doppia fatica e doppio dolore .
E venne infatti la repressione Kossighista , gli anni bui della caccia alle streghe contro chiunque non fosse omologato alla strategia dell”incontro meschino DC – PCI ( do you remember ” in galera si va così con l’accordo DC PCI, stretti stretti in cella di rigor…” sulle note di ” la spagnola s’amar così..” ) , la criminalizzazione del movimento – con i processi farsa come quelli di Padova alla Autonomia Operaia – e l’errore gravissimo delle B.R. sulla questione di Aldo Moro ( perché ucciderlo quando sarebbe stato più dirompente semplicemente lasciarlo libero ? ) , la violenza dei fascisti che uniti con i servizi segreti portarono a compimento la strategia della tensione con le loro stragi impunite che intimidorono e rinchiusero di nuovo la gente dentro casa.
Questo formidabile accerchiamento fece fuori in un sol colpo centinaia di migliaia di giovani senza dar loro alternative o almeno vie d’uscite : ad aspettarli all’angolo delle piazze solo galera , droga , disperazione , emarginazione , violenza e per i più furbi e fortunati impiego in banca e riflusso con il riciclo nello stato borghese di allora .
A proposito quante belle faccie antiche riconosciute tra i seguaci di berluconi , non a caso erano fra quelli che volllero ai tempi esaltare e regolarizzare il pentitismo.
Ora si oppongono per via dei pentiti della mafia pericolosi per i loro capi , ma allora…
IL DIBATTITO NEL BLOG – Questo solo per dire che non ho alcuna remora morale nel capire e giudicare questa storiaccia di veline e del Papi , solo un pò di schifo e compatimento per le nuove donne oggetto convinte di esser contente.
Mi dispiace sentire donne che si sono dimenticate che le cose che hanno oggi non sono frutto di concessioni e regalini di altri papi della nostra storia ma dei diritti strappati nel tempo e con tante battaglie.
Dare per scontato quel che si ha è una delle malattie di questo millennio.
Premesso anche che la prostituzione più spiacevole e indignitosa è per me quella intellettuale , di chi svende le proprie idee, i propri ideali in cambio di qualcosa , non è che il proprio corpo valga molto di meno , anzi dovremmo volergli più bene .
Un solo appunto poi sulle battute anti Bonino e Bindi : le donne con un cervello e dei valori sono piacevoli di per sé e rimangono interessanti e fresche compagne anche dopo, da persone anziane . Non sò se le veline e le supergiovani rifatte alla santanché supereranno a breve le prove dello specchio senza suicidarsi.
Rammento il brusio dei maschietti quando appariva la Rossanda o Luciana Casellina ed è una sensazione ( l’ammirazione vera e completa ) che le ancelle del boss non proveranno mai .
Piccolo appunto di cronaca con voti
Vedo la Santanché ( voto – 12 ) scendere le scale della dignità personale fino al fondo e nella melma intrufolarsi in certe faccende e senza ritegno e con aria da spia rivelare che “ Veronica ha un compagno” quando solo l’anno scorso diceva “ Berlusconi è ossessionato da me , tanto non gliela dò…Donne , non votatelo ci vede solo in posizione orizzontale”
E adesso mentre parli per compiacerlo , in che posizione sei ?
Gradazione inferiore di discesa agli inferi per Veronica ( voto 4 ) , che dovrà pur scontare il peccato originale di aver scelto un napoleone malato che molti anni prima non poteva essere un caporaletto molto più sano .
O ci convince che il Silvio sia stato in gioventù un povero e romantico idealista seguace del metodo Steiner nell’educazione dei minori e siano state le successive cattive compagnie a rovinarlo oppure abbia la decenza di non metter su quella faccia schifata e scandalizzata .
Comunque ha detto cose incredibilmente gravi sulla misoginia e la malattia del marito, sul ciarpame velinario selezionato per far politica , sulla concentrazione di potere mai vista.
Se ne sono accorti in pochi.
DOVE ABBIAMO SBAGLIATO
E come se il problema fosse solo scoprire se la minorenne è andata a letto o meno col boss: è tutto un mondo finto e schifoso di lustrini compromessi bambine cresciute dai genitori nella speranza di farne veline e scorciatoie col papi.
Dove abbiamo sbagliato se molte oggi dicono: “ che c’e’ di male? ”
E sì perché a parte certe estremizzazioni che sono l’essenza del berlusconi pensiero , non é che l’idea femminile dell’altra parte politica è molto migliore , sempre e solo subalterna o comunque “svantaggiata” e bisognosa di categoria a sé.
Forse abbiamo sbagliato qualcosa noi un po’ più grandicelle , sorelle minori e figlie di una stagione di vita e di lotta irripetibile .
Il fatto che il rapporto uomo-donna sia stato posto come “questione femminile”, e quindi come emancipazione o difesa del “sesso debole” e “svantaggiato”, non sembra aver scalfito più di tanto la “neutralità” e la “ invisibilità” dietro cui continua a celarsi il sesso che ha avuto in mano le sorti della specie umana, sotto qualunque cielo.
Il dominio maschile, pur avendo alle spalle una storia millenaria, resta ancora oggi un’ “evidenza invisibile” , un morbo che aleggia ed infetta chi prova solo a respirare entrando nella stanza dei bottoni. L’idea che le donne appartengano a uno di quei gruppi sociali che, come direbbe Berlusconi, “sono rimasti indietro”, e vanno perciò aiutati, sollecitati, responsabilizzati, è purtroppo più trasversale di quanto si creda ai partiti e ai movimenti politici.
Lo dimostra platealmente il fatto che non c’è sinistra, moderata o radicale, che quando nomina le donne (ed è già eccezionale che vengano nominate), non le collochi nel triste corteo dei diseredati e dei bisognosi, vittime o parenti poveri verso cui indirizzare la solidarietà , oppure tra quei nuovi “soggetti” che potrebbero, come fecondo integratore di energie, ridare fiato a una politica diventata sempre più sterile.
Sempre qualcosa di più o di meno della realtà : o bisognose o miraggi di neo eroine tipo Rosa Luxemburg.
Mai semplicemente donne.
PER CAMBIARE LA MUSICA DOVEVAMO USARE I NOSTRI STRUMENTI E NON PRENDERE I LORO
Avremmo dovuto non cedere al loro immaginario, non usare i loro strumenti le loro paure nel ricostruire i rapporti nella storia , così ottenendo una parità dei diritti in salsa maschile.
E non per essere separatiste e né perché io sia contraria al mio lato maschile che anzi ci vado molto d ‘ accordo ma perché il linguaggio maschile del potere é foriero di danni , restaura la società cosi’ com’ é , tiene lontano certi temi e non permette che entrino in circolo come normali, insomma discrimina non la donna tout court , ma la donna che voglia seguire il suo immaginario femminile senza omologarsi , senza scopiazzare il modo maschile di esercitare il potere .
Come disse Rossana Rossanda già più di venti anni fa ( Le altre, Feltrinelli, 1989 ) la cultura delle donne non è “una miniera da cui attingere per arricchire una civiltà che finora l’aveva ignorata”, ma “una critica vera, e perciò unilaterale, antagonista, negatrice della cultura altra. Non la completa, la mette in causa. Non si tratta di allargare le maglie della città”. Ed invece forse abbiamo con forza allargato queste maglie e ci siamo accomodate ed acconciate al modello esistente maschile .
Ci siamo intrufolate nel mondo maschile – come ospiti alcune come conquistatrici altre – ma entrambe divenute cloni di quel modello di vita e di potere , non abbiamo spinto la questione femminile fino in fondo , fino a proporre veramente un’altra idea di società , di tempo libero, di modo di lavorare e discutere e di fare politica.
Dovevamo mettere i fiori nei loro cannoni ed invece abbiamo imparato noi a sparare .
Viceversa tutto ciò che era accostabile all’immaginario femminile è stato messo al bando tout court .
La stessa sorte – insignificanza storica ed esaltazione immaginativa – è toccata a tutto ciò che col femminile è stato identificato: sessualità, sentimenti, cura della vita, infanzia, dolore, morte, cioè esperienze essenziali degli esseri umani che hanno subìto una “messa al bando”, di cui i linguaggi e le istituzioni sociali non potevano non portare il segno.
Anche a sinistra abbiamo perso di vista la contraddizione donna-uomo come altra e diversa rispetto a quella capitale – lavoro.
I nostri fiori , il nostro immaginario , il nostro modo di parlare e risolvere i problemi , una certa maggiore semplicità e concretezza , tendenza a rapporti chiari e diretti senza tante sovrastrutture , rispetto per i sentimenti ed amore per la pace : tutte cose che non siamo riuscite a far entrare in circolo come normali .
La politica è come l’amore : ci si viene incontro ma mentre loro hanno infettato noi col morbo invisibile e millenario noi non gli abbiamo nemmeno provocato un raffreddorino , neanche fatto capire al maschietto che , per esempio , non deve scandalizzarsi della componente omosessuale presente in ognuno.
Solo i veri uomini, infatti, amano le donne e possono amarle delicatamente attratti anche dal lato femminile che c’e’ in loro stessi .
Rosellina