LA CONOSCENZA RENDE LIBERI

per favorire l'incontro di idee anche diverse


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Lettera al Presidente del Consiglio

una cittadina semplice , nemmeno viola

Al Presidente del Consiglio dei Ministri centromessaggi@governo.it

Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri, chi le scrive è una donna come tante, una che non fa parte di nessun partito, una lavoratrice, una madre. Le chiedo di dimettersi, lei non rappresenta me né i miei ideali. Io voglio  crescere mia figlia in un paese  libero dalla mafia, non voglio un Presidente del Consiglio che  si è tenuto in casa uno stalliere, pur non avendo stalle nella sua residenza, definito da Paolo Borsellino una delle “teste di ponte dell’organizzazione mafiosa nel Nord Italia”. Non voglio che il mio paese sia rappresentato da chi ha fatto parte della Loggia P2. Non voglio un Premier che con i suoi alleati  ha sempre cercato di  creare leggi ad personam pur di non affrontare i processi a suo carico. Non voglio chi per anni, grazie anche al potere dei suoi  mass media, ha degradato la donna a cosa da poter esibire e consumare come “utilizzatore finale”. Io voglio vivere in un paese dove la legge sia davvero uguale per tutti, per lei come per me. Io voglio poter essere orgogliosa di un paese dove la nostra meravigliosa Costituzione viene rispettata e non stravolta a suo piacimento, questa stessa Costituzione  voluta da chi ha lottato per liberare l’Italia dalla dittatura fascista, quella stessa  Costituzione che è nata per assicurare il lavoro e i diritti di tutti i cittadini senza distinzioni.

Cordiali saluti

Sabrina Ancarola


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Nè bavagli nè tagli, tutti in piazza il 1° luglio 2010

Invitiamo tutti a partecipare al NO BAVAGLIO DAYdi domani in tutta Italia.

Tra i promotori, Stefano Rodotà è convinto che da Piazza Navona possa iniziare un cammino decisivo per l’affermazione della libertà di stampa in questo paese.

Se la società civile non si fosse mobilita, sarebbe pasato senza ostacoli il disegno originario” ” Con i tagli alla ricerca ed alla cultura è un attacco copngiunto alle fonti di sapere critico

No Bavaglio Day – 1  luglio

Una  grande mobilitazione contro la legge bavaglio per la giornata del primo  luglio a  Roma, a piazza Navona, e in altre località d’Italia ed estere.

ECCO IL TESTO DEL COMUNICATO

E’ un  decreto  ASSOLUTAMENTE ANTILIBERTARIO, un decreto che da un lato imbavaglia la  stampa,  non permettendo alla stampa di dare certe notizie che sono  indispensabili per  far sì che l’opinione pubblica si renda conto di come va il nostro  paese; e  dall’ altro si toglie alla magistratura un’ arma fondamentale per poter  condurre  le proprie indagini.

Ed è particolarmente grave che questo avvenga  in questo  momento in cui  un altro chiaro sintomo di come si vuole procedere nella   lotta contro la criminalità organizzata è il fatto che sia stata negata  la  protezione al collaboratore di giustizia Spatuzza. Vuol dire che proprio  si  cerca di togliere tutte le armi ai magistrati.

Io  ritengo che questo  sia la conseguenza di quello che disse il Presidente del consiglio  quando disse,  sapendo che le procure di Palermo e di Caltanissetta avevano  ricominciato ad  indagare sulle stragi del  ’92, disse“si tratta di vecchie storie, non è   per questo che dobbiamo spendere i soldi degli italiani”.

Ecco: non  si tratta  di vecchie storie. Si tratta di storie e di stragi  il cui sangue non si  è  ancora asciugato sull’ asfalto di Via d’Amelio e di via dei Georgofili. Non   sono vecchie storie: è un chiaro sintomo di come qualcuno voglia  bloccare i  magistrati, voglia bloccare le indagini.

E’ per questo che io e il  mio  movimento aderiamo in pieno alla manifestazione che si svolgerà il primo  luglio  a Roma e in tutta Italia contro questo VERGOGNOSO DECRETO SULLE  INTERCETTAZIONI.”

Salvatore   Borsellino

VI aspettiamo!!

Appuntamenti

Roma, piazza Navona ore 18
Milano, piazza Cordusio ore 18.30 (con presenza di Salvatore in forse)
Torino, piazza Castello ore 16
Palermo, via Generale Magliocco ore 16.30
Padova, piazza Delle Erbe ore 18
Grosseto, piazza Dante ore 18.30
Arezzo, piazza San Francesco ore 11.30
Mantova, piazza Mantegna ore 17
Lecce, Porta Napoli ore 18
Cuneo, corso Nizza ore 15.30
Modena, Giardino Ducale ore 19.30
Cosenza, piazza XI Settembre ore 18
Ascoli Piceno, piazza Arringo ore 17
Catanzaro, piazza Grimaldi ore 17
Imperia, piazza De Amicis ore 18
Salerno, piazza Portanova ore 17
Lucera (Foggia), piazza Duomo ore 18
Trieste, piazza Unità D’Italia ore 18
Bari, Piazza Prefettura ore 19.30
Parma, piazza Garibaldi ore ore 20 in corteo fino a piazzale della Pace
Conselice (Ravenna), Notte Bianca a partire dalle 20
Londra, Westminster – South Bank Centre – Royal festival hall ore 18 –
Parigi, Scalinata dell’Opera Bastille ore 18.30
Da Napoli pullman per Roma con ritorno in giornata chiamare il 327 547 3969
Promuovono
FNSI, Popolo viola, Cgil, Arci, Libertà è Partecipazione, Agende Rosse ( questo è il link ) e altri
Franca Corradini, Rosellina970, Crazyhorse70, Lorenzo68


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UN FLOP PIENO DI ODIO E SCARSO DI PERSONE (2° PARTE)

Ecco altre  foto ancora più eloquenti sul flop del berlusca, che solo 4 anni fa aveva riempito la piazza ed i dintorni in un manifestazione contro Prodi del dicembre 2006.

Brutta giornata per le destre anche per altri motivi.

Due manifestazioni “minori”, oscurati dai TG di regime,  hanno avuto più successo di quella tanto pompata prova di debolezza del nano.

A Roma un corteo foltissimo di circa 80.ooo persone per protestare contro la privatizzazione dell’acqua ha riempito le vie del centro: nè comparse, nè veline nè gente pagata, solo persone incazzate per il furto di un bene essenziale ed indisponibile commesso da questo governo.

Milano, in 150 mila al corteo anti-mafia Don Ciotti: ”Impegniamoci tutti di più” Manifestazione anti-mafia organizzata da Libera e Avviso pubblico, si è snodata da porta Venezia fino a piazza Duomo. Tra la folla un’enorme bandiera della pace sorretta da decine di ragazzi. L’iniziativa per ricordare le oltre 9oovittime di tutte le mafie.

Tra la folla dei manifestanti spiccavano una enorme bandiera della pace sorretta da decine di ragazzi e uno striscione in ricordo dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

A proposito di Borsellino, che una volta era l’eroe della destra legalitaria ed antimafia ( quando esisteva un destra che a buon diritto si richiamava a ciò…) alla manifestazione della PDL a Roma è stato sbertucciato inserendolo tra i tarocchi, ovvero i personaggi da insultare e condannare insieme a Di Pietro , De Magistris,  Santoro, ecc.

Borsellino farà la fine di Di Pietro e dopo essere osannato per decenni sarà prima dimenticato e poi sbertucciato dal popolo dell’amore che idolatra Berlusconi?

La loro dignità personale, il valore che danno ai loro ideali è cos’ì basso ed infimo che per inseguire un rapinatore politico come berlusconi vendono i loro padri spirituali,  svendono tutto ciò che resta , poco, dei loro ideali?

Ecco un altro esempio di banderuola, il ministro La Russa(  qui sotto con De Corato), quando osannava a Milano Antonio Di Pietro inseguendolo e pregandolo perchè dicesse in qualche dichiarazione” qualcosa di destra” sì da sfruttarlo elettoralmente…

Per non dire dei leghisti che consideravano il Berlusca poco meno di Al Capone e Toto’ Riina e che ora gli reggono la coda passando armi e bagagli dalla parte del crimine politico.

La stopria non ha nascondigli e prima o poi vi verrà a chiedere conto di queste scelte.

Terza brutta notizia : il Consiglio di Stato ha biocciato l’ennesimo ricorso contro la decisione di estromettere la lista PDL dalle elezioni regionali del Lazio, decisione in precedenza confermata dal TAR.

8 ricorsi 8 sconfitte…

Inoltre la regione ha confermato anche nel Lazio le elezioni per il prossimo 28 marzo come nel resto d’Italia.

Se a ciò aggiungiamo il flop di Roma non é stato un bel sabato per i berluscloni.

Checchè ne dica qualche illuso sfigatello di passaggio, la gente berlusconica è stanca, meno motivata e convinta di un tempo, illusa sulle tasse , sul bollo auto, sull’IRAP, sul federalismo, sulla tolleranza zero, presa in giro su tutto il resto.

Assiste un po’ annoiata ed un po’ incazzata ( sempre piu’ la seconda che la prima) al teatrino  della giustizia fai da te, delle leggi ad personam, della tangentopoli milanese e della corruzione mafiosa dappertutto.

E poi questi governano ( per modi di dire…) ma insultano e si lamentano come fossero all’opposizione da vent’anni.

Mentre  l’economia va a rotoli e si cominciano a sentire i morsi veri della crisi.

Sempre meno disposta a seguirlo ed anzi in procinto di lasciarlo, questo pomeriggio mancavano in molti all’appello, non certo fra i  generali ma fra la  truppa, scarsetta assai.

La seconda scarica gli arriverà alle elezioni : la destra  – anche qualcuno qua dentro – aveva asserito convinta che la sinistra sarebbe rimasta solo nell’appennino tosco-emiliano.

Ora i sondaggi li hannno “convinti” a più miti consigli e pare comincerebbero ad accontentarsi di vincere 7 regioni a 6 : che banderuole, come sempre!!!

Ma anche come banderuole pare possano perdere…

Rosellina970


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Giancarlo Caselli e quei suoi errori, che hanno negato giustizia a Paolo Borsellino

borsellino
Pubblichiamo  questa nota con allegata lettera pervenuta oggi  alla redazione del blog  ed indirizzata anche  a importanti testate (  Ansa, Repubblica, Manifesto, Annozero, ed altri )

La lettera aperta in allegato è stata già spedita agli indirizzi in essa indicati il 14 luglio us.

Questo è un ulteriore, ma non ultimo grido di aiuto che spero stimoli la sana autocritica di colui che avrebbe potuto sbagliare in buona fede e punta dritto al cuore marcio di quello scenario istituzionale, che necessitò dell’urgente strage di Via D’Amelio per salvare le Partecipazioni Statali ed il suo triste teatrino politico- sindacale, dall’olocausto giudiziario.

Il 16 luglio è un giorno importante: è il giorno che sancisce l’uscita di scena di Paolo Borsellino: con Lui vivo, Vittorio Teresi ed altri a me invisibili non avrebbero più potuto – assolutamente – salvare Fincantieri ed i suoi compagni di merenda.

La mia speranza è aggrappata all’onore di quel Giancarlo Caselli, che si rappresenta come uomo leale alla nostra Costituzione ed alle nostre Istituzioni Democratiche: quest’uomo, l’uomo che noi tutti speriamo sia al di sopra degli interessi politici ed delle infamie stataliste e mafiose non può rispondere con il silenzio dei soliti noti, a quanto scritto nella lettera in allegato.

A tutti voi chiedo soltanto di fare viaggiare il più possibile questa e-mail, che non è contro qualcuno, ma per qualcosa che deve necessariamente appartenere a tutti i cittadini Italiani: il diritto alla Giustizia per i nostri Eroi ed il diritto alla verità per noi tutti.

Grazie

Gioacchino Basile

scarica la Lettera ( formato word )

La lettera aperta in allegato è stata già spedita agli indirizzi in essa indicati il 14 luglio us. Questo è un ulteriore, ma non ultimo grido di aiuto che spero stimoli la sana autocritica di colui che avrebbe potuto sbagliare in buona fede e punta dritto al cuore marcio di quello scenario istituzionale, che necessitò dell’urgente strage di Via D’Amelio per salvare le Partecipazioni Statali ed il suo triste teatrino politico- sindacale, dall’olocausto giudiziario.
Il 16 luglio è un giorno importante: è il giorno che sancisce l’uscita di scena di Paolo Borsellino: con Lui vivo, Vittorio Teresi ed altri a me invisibili non avrebbero più potuto – assolutamente – salvare Fincantieri ed i suoi compagni di merenda.
La mia speranza è aggrappata all’onore di quel Giancarlo Caselli, che si rappresenta come uomo leale alla nostra Costituzione ed alle nostre Istituzioni Democratiche: quest’uomo, l’uomo che noi tutti speriamo sia al di sopra degli interessi politici ed delle infamie stataliste e mafiose non può rispondere con il silenzio dei soliti noti, a quanto scritto nella lettera in allegato.
A tutti voi chiedo soltanto di fare viaggiare il più possibile questa e-mail, che non è contro qualcuno, ma per qualcosa che deve necessariamente appartenere a tutti i cittadini Italiani: il diritto alla Giustizia per i nostri Eroi ed il diritto alla verità per noi tutti.
Grazie
Gioacchino Basi

La lettera aperta in allegato è stata già spedita agli indirizzi in essa indicati il 14 luglio us. Questo è un ulteriore, ma non ultimo grido di aiuto che spero stimoli la sana autocritica di colui che avrebbe potuto sbagliare in buona fede e punta dritto al cuore marcio di quello scenario istituzionale, che necessitò dell’urgente strage di Via D’Amelio per salvare le Partecipazioni Statali ed il suo triste teatrino politico- sindacale, dall’olocausto giudiziario.
Il 16 luglio è un giorno importante: è il giorno che sancisce l’uscita di scena di Paolo Borsellino: con Lui vivo, Vittorio Teresi ed altri a me invisibili non avrebbero più potuto – assolutamente – salvare Fincantieri ed i suoi compagni di merenda.
La mia speranza è aggrappata all’onore di quel Giancarlo Caselli, che si rappresenta come uomo leale alla nostra Costituzione ed alle nostre Istituzioni Democratiche: quest’uomo, l’uomo che noi tutti speriamo sia al di sopra degli interessi politici ed delle infamie stataliste e mafiose non può rispondere con il silenzio dei soliti noti, a quanto scritto nella lettera in allegato.
A tutti voi chiedo soltanto di fare viaggiare il più possibile questa e-mail, che non è contro qualcuno, ma per qualcosa che deve necessariamente appartenere a tutti i cittadini Italiani: il diritto alla Giustizia per i nostri Eroi ed il diritto alla verità per noi tutti.
Grazie
Gioacchino Basile


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Alcune delle principali iniziative per la rimozione da FB dei gruppi fans di Riina, Provenzano e company

Dal giorno 29 dicembre  su FaceBook è in atto una campagna “virtuale” , poichè giocata solo sul web , contro i gruppi di fans dei principali mafiosi italiani.

Si sono  formati gruppi contro la mafia che hanno avuto nel giro di pochissimo tempo migliaia di adesioni.

Volevo fare una breve cronaca, ma ho tardato troppo, ormai ne parlano tutti.

Non troppo  nota è  invece l’ iniziativa  “minore” iscriversi nei gruppi pro-mafia commentare e caricare foto o video di Falcone e Borsellino o Impastato.

Alcuni gruppi   pro Riina, Provenzano sono stati dichiarati OCCUPATI per manifesta minoranza numerica dei promotori.

Stavo cercando su Youtube un video per fare la mia incursione giornaliera da questi deficienti, ne ho trovato uno, a mio parere,  molto interessante e significativo.

Mi ero  completamente dimenticata che i funerali di Borsellino, per  volontà della famiglia, non furono solenni , di Stato  e fu bandita la partecipazione dei politici.

GIUSTAMENTE ………

Ve lo propongo.

Franca Corradini


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In ogni città, una via dedicata a Tortora e alle vittime della malagiustizia come per Falcone, Borsellino e altri eroi ( di Roberto di Napoli )

Ho letto sul sito dell’associazione “Giustizia Giusta” (cliccare qui per leggere la notizia)che, dopo non poche difficoltà, a Genova è stata dedicata, recentemente, una Galleria ad Enzo Tortora.

Non pensavo che, dopo oltre vent’anni, ci potesse essere, ancora, chi lo reputasse inopportuno (paura, timore o vergogna?). Riporto, di seguito, il mio commento pubblicato anche sul sito di Giustizia Giusta.

Sono molto contento che, alla fine, pur dopo non poche difficoltà, a Genova sia stata dedicata una Galleria ad Enzo Tortora.

A mio avviso, deve essere maggiormente sensibilizzata l’opinione pubblica su ciò che può comportare un errore giudiziario o, talvolta, ….. una persecuzione giudiziaria. E’ inutile tentare di nasconderlo: il caso “Tortora” è stato un esempio clamoroso di errore giudiziario ma, dopo venticinque anni dal 17 Giugno 1983 (data dell’arresto di Tortora), mi pare che non sia cambiato molto nè siano stati adottati strumenti per evitare che si ripetano “errori” analoghi. Ci sono state e ci sono, tuttora, tante vittime di “malagiustizia” e di storie paradossali che, pur dopo avere dimostrato l’innocenza o l’ingiustizia dei danni subiti, non hanno ottenuto adeguato risarcimento nè la punizione dei resposabili. Sono trascorsi, poi, oltre vent’anni dal referendum col quale i cittadini avevano manifestato di volere una legge che, come in ogni Paese civile, prevedesse la punizione dei magistrati che sbagliano mentre, invece, grazie ad una legge poco conforme col risultato referendario, ancora oggi, … chi sbaglia non paga: al massimo, se il magistrato non ha un patrimonio idoneo a risarcire i danni maggiori causati, paga lo Stato, cioè, tutti i contribuenti.
In ogni città italiana, dovrebbe esserci una delle vie o piazze principali dedicata a Tortora (a Roma, mi pare che via Enzo Tortora sia una strada periferica) e alle vittime di malagiustizia. E’ giustissimo e doveroso che, sin dall’indomani della tragica uccisione di Falcone, Borsellino e di tanti altri eroi che hanno sacrificato la vita nell’adempimento del proprio dovere, sia stata dedicata una via, una piazza o un monumento. Giustissimo ricordare chi è morto al fine di assicurare la Giustizia.

Non sarebbe, però, giusto ricordare anche chi è morto, chi ha sofferto o, comunque, ha pianto per un errore o per un uso distorto delle proprie funzioni da parte di soggetti che, per errore o con dolo, non si sono rivelati altrettanto eroi e, magari, sono ancora al loro posto manifestando un diverso senso della Giustizia, dello Stato e del rispetto delle leggi? Si può pensare che le vittime di “malagiustizia”, le loro famiglie soffrano meno o non rischino la vita? Solo chi non ha mai subito un sopruso o un’azione giudiziaria ingiusta, chi non ha mai letto un articolo di giornale può restare indifferente ed insensibile. E’ per questo che, secondo me, sarebbe più rispondente alla realtà di questo Paese se, in ogni città in cui vi sia una strada dedicata ad un magistrato o pubblico ufficiale che eroicamente ha sacrificato la propria vita, sia anche dedicata una strada o un monumento (in una zona della città altrettanto principale) alle vittime delle “gesta” meno eroiche di chi, per colpa, dolo o in buona fede, ha, comunque, fatto soffrire ingiustamente senza, tra l’altro, avere dimostrato, minimamente, di volere riparare il danno provocato.

Roberto Di Napoli