LA CONOSCENZA RENDE LIBERI

per favorire l'incontro di idee anche diverse


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Commissariato a sua insaputa

La caduta del ( basso ) impero è ormai in atto da tempo, almeno da subito dopo il terremoto, come abbiamo già disquisito qui dentro molto a lungo ( vedi anche le torbide manovre…)

In questi giorni pare addirittura subire una accelerata, come se le contraddizioni venissero fuori tutte insieme e tutte in maniera deflagrante.

Il rapporto Berlusconi Tremonti è ormai usurato  ed il secondo segue una propria e differente strategia politica, che lo porta in urto con le regioni ed i centri di spesa e con la tattica mediatica del cavaliere.

Ma la verità è che il Silvio è stato commissariato a sua insaputa.

Un po’ da Tremonti sui conti pubblici e sulla economia( Bruxelles non vuole vedere neanche in foto il nostro pagliaccio)

Un po’ da Napolitano ( Obama ha sempre preferito parlare con lui stimandolo come autorevole statista, mentre berlusca gioca troppo col gas di putin e con le tende di Gheddafi)

In politica interna ormai la Lega con Tremonti ha preso in mano  il timone vero del binomio economia federalismo mentre al sud il partito si sfalda.

Di recente la  sonora sconfitta in sardegna , le cosche hanno direttamente scelto Caldoro in Campania  – Casentino dietro le quinte – e Scopelliti in Calabria e da quelle parti il mazzo di carte lo danno loro , direttamente, senza mediazioni  come in Sicilia dove gli appetiti sono tali che esistono ormai due o tre destre di governo regionale con cui accordarsi

Nel PDL hanno tutti capito l’antifona ed esistono già più di dieci correnti pronte a saldarsi col nuovo potere, contrattando soldi ed incarichi.

L’opposizione ormai parla ( come anche Napolitano) solo con Letta che media dappertutto …

Al sultano gli stanno scippando la poltrona da sotto il sedere ed è inutile che ogni tanto faccia sparata d’orgoglio ( ghe pensi mi ) : ormai i suoi fidi scudieri sono più che altro attivi nelle televisioni e nei media, dove ancora il potere ormai solo apparente del boss regna sovrano.

Manca poco, veramente poco , ad un cambiamento dell’assetto di potere e Fini potrebbe accendedere la miccia per lo scoppio definitivo, con quel che rimane dei poteri forti che affacciati alla finestra danno segnali ed indicano soluzioni che vanno verso Casini Rutelli e Montezemolo…

Poiché sarà una rottura dentro lo stesso blocco di potere economico-politico che a suo tempo appoggiò il governo, non mi aspetto niente di mirabolante, anche se fare a meno di vedere tutte le sere certe facce di merda ( Da Berlusconi in giù, passando per Capezzone, Gasparri, La Russa, Feltri, Belpietro e camerati vari…) affacciarsi dentro le case attraverso il televisore, già sarà di per sé un buon cambiamento.

Ritorna il CAF ( Craxi, Andreotti e Forlani ) di un tempo sotto mentite spoglie con l’unico pregio di qualche cambiamento formale: non è ancora il tempo giusto, se mai lo sarà , per una alternativa al blocco politico che governa da ( quasi ) sempre e quindi ci accontenteremo di poco…

Crazyhorse70


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Preoccupazioni…

Non so se essere più preoccupata per la sciatica di Buffon o per il coming out costituzionale di Formigoni…………

Franca

Formigoni, manovra a rischio incostituzionalita’

Formigoni, manovra a rischio incostituzionalita'

ROMA – Alle Regioni “vengono tolti i soldi ma non le funzioni: questo contraddice quanto disposto dalla Corte Costituzionale. C’é dunque un rischio di incostituzionalità della manovra, dal momento che la Corte Costituzionale afferma che deve esservi un collegamento diretto tra le funzioni conferite e le risorse necessarie per il loro esercizio”. Così si è espresso il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, parlando nel corso della conferenza stampa indetta dalle Regioni.

“La manovra è stata costruita dal Governo senza condivisione né sulle misure né sull’entità del taglio, riproponendo una situazione di assenza di coinvolgimento diretto”: è quanto si legge in un documento approvato all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. I governatori sottolineano anche come “sostanzialmente si riducono i margini della riforma del federalismo fiscale” e questo, scrivono, “é un problema gravissimo

continua qui ( fonte Ansa )


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Parliamo di economia: un gorilla avrebbe fatto meglio, con la destra siamo finiti nel GIPSI, il gruppo degli ultimi in europa

Per alcuni facciamo parte dei PIIGS, per altri dei GIPSI. In entrambi i casi siamo “soci” del poco esclusivo club dei cinque paesi europei con i problemi economici più gravi.

Intanto la Banca d’Italia segnala che le famiglie italiane sono sempre più povere. Sui grandi giornali economici internazionali come il Financial Times o il Wall Street Journal, un nuovo acronimo sta facendo rapidamente strada: PIIGS sigla composta dalle iniziali dei cinque paesi europei: Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna…Prima la Grecia, ora Spagna e Portogallo e c’è chi dice che presto toccherà anche all’Italia

In molti Paesi dell’area euro si registrano squilibri di bilancio ampi e rapidamente crescenti”, ha dichiarato il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet, accrescendo le preoccupazioni non tanto per la situazione greca, già nota e dove il deficit di bilancio è schizzato sopra il 13%, ma che si preannuncia un piano di rientro per il 2012, quanto le paure su Spagna, Italia e Portogallo.

Mentre l’euro torna ai livelli di sette mesi fa sul dollaro si scatenano le vendite sui mercati azionari europei e salgono rapidamente i Credit Default Swaps, in pratica le assicurazioni sul rischio di fallimento, per i titoli pubblici di quei Paesi. C’è chi, però, assicura che tra Portogallo, Italia, Grecia e Spagna, proprio l’Italia sia il paese che al momento pare stia meglio di tutti: sebbene il suo rapporto debito/Pil sia il più alto in assoluto, vanta anche un livello di disoccupazione inferiore a quello degli altri Stati mediterranei e una struttura delle medie imprese che, comunque, nonostante le difficoltà, permette di evitare quelle tensioni che nei paesi vicini hanno creato confusioni.

E’ pur vero che la situazione della disoccupazione e della occupazione precaria ed in forse ( basti pesnare alle difficoltà sul prolungamento della cassa integrazione ed ai milioni di precari sempre sul ciglio del burrone) è da ora in poi che va monitorata, checchè ne dica il governo essendo i prossimi mesi e non quelli passati, il periodo decisivo per la tenuta del nostro paese sul fronte dei dati economici.

Pertanto le chiacchiere sulla “crisi ormai passata” o  sulle “particolari sfortune affrontate da questo governo dalla torri gemelle in poi” sono balle per gonzi che solo i vari Fede e Minzolini possono spacciare per argomenti economici : tutt’al più van bene nei bar, nei tendoni dei circhi o  dopo un certo tasso alcolico. Costoro ricordano i vecchi film con Alberto Sordi,  il quale preso in flagranza e portato in pretura, ad un certo punto fa il piagnone e dice “c’ho avuto a malattia

Per colpa di questo governo, piuttosto, siamo entrati nell’acronimo dei più sfigati d’Europa.

Esiste infatti un acronimo per descrivere i  paesi europei ad alto debito (pubblico ed estero) e bassa competitività :  i Gipsi (oltre alla Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna, Italia).

Questo è il  regalo agli italiani che tanto ama fatto dal nano maledetto e dai suoi accoliti leghisti, questo è il miracolo italiano.

Col governo Prodi, che pure per mettere i conti in ordine non era andato per il sottile anche con gli strati popolari ( sebbene la pressione fiscale sotto berlusconi sia aumentata ), eravamo fra i primi paesi in europa.

Voglio dire: la crisi economica derivata dai derivati – scusate il gioco di parole – e di cui era sponsor allora anche il Tremonti colbertiano di oggi , ha  colpito tutti, però noi più di altri, poichè – al netto delle chiacchiere – scaliamo le posizione all’incontrario.

Ed ora, come mi ricorda un bravo blogger dei dintorni che spesso passa anche di qui, la parola ai dati ed ai fatti.

Economia

Qui al lato il raffronto sul PIL fra i governi succedutisi negli ultimi 15 anni.

Nel 2009 il prodotto interno lordo dell’Italia è crollato del 5%, il dato peggiore dal 1971. Sempre secondo l’Istat la vendita al dettaglio ha registrato il record storico negativo, pari all’1,6% e rappresenta: il dato peggiore dal 2001.

Dal dicembre 2009 il tasso di disoccupazione in Italia è salito all’8,5%, dall’8,3% di novembre. E’ il dato peggiore da gennaio 2004. I senza lavoro salgono così a 2.138.000, ben 57mila in più rispetto al mese prima, e 392mila in più rispetto a dicembre 2008. (Fonte Ministero del Tesoro)

Il fatturato dell’industria italiana è crollato del 18,7% rispetto al 2008 e gli ordinativi sono colati a picco del 22,4%: il dato peggiore dal 2000.
Sempre considerando l’intero 2009 il fatturato totale dell’industria e’ calato del 17,4% sul mercato interno e del 21,6% su quello estero. (fonte ISTAT)

Nel 2009, le esportazioni italiane sono crollate del 20,7% e le importazioni del 22%, rispetto al 2008. Lo comunica l’Istat, aggiungendo che si tratta dei peggiori dati sui flussi commerciali dal 1970.

Tutto questo si ripercuote negativamente sul reddito delle famiglie italiane, che secondo una ricerca di Bankitalia, è calato più del 4% mentre l’indebitamento delle famiglie è salito del 30%.(Fonte Bankitalia)

La quota di famiglie che dichiara di arrivare alla fine del mese con molta difficoltà è salita dal 15,4% del 2007 al 17,0%. In aumento chi non riesce regolarmente a pagare le bollette (11,9% contro l’8,8% dell’anno precedente, acquistare abiti (18,2% contro il 16,9%).
Crescono le famiglie cui è capitato di non avere, in almeno un’occasione, soldi sufficienti per pagare le spese per i trasporti (8,3% contro il 7,3% del 2007) e quelle che sono in arretrato con il pagamento del mutuo (7,1% di quelle che hanno un mutuo, contro il 5,0%).
Quasi un terzo delle famiglie (31,9%) non riesce a far fronte a una spesa imprevista di 750 euro con risorse proprie. (FONTE ISTAT)

Insomma, questi sono i numeri. Leggeteli, assorbiteli e le conclusioni tiratele voi.

Debito pubblico : Bankitalia: sale il debito e calano le entrate fiscali

Secondo il supplemento statistico al Bollettino ha raggiunto a gennaio 1.787,8 miliardi: +1,5% sul mese precedente
e +5,2 sull’anno. Gli incassi, sempre a gennaio, a 28,809 miliardi di euro, contro i 29,675 dell’anno precedente

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A fronte di ciò  Berlusconi che fa ? Sostiene i piccoli imprenditori che in veneto si stanno suicidando come mosche ( già 13 suicidi ) per non sopportare gli esiti della crisi?

Sostiene la domanda togliendo un po’ di tasse sul lavoro in modo che la busta paga sia migliore tenuto conto che da noi ci sono le retribuzioni più povere d’Europa?

No, lui fa ben altro, lui dà il via al Ponte sullo stretto ed alla Banca del Sud …

Se io fossi ( per i più scemi che leggono trattasi di dialogo surreale) un capo mafia, come dire, lo terrei nel mio cuore un giuggiolone come il berlusca, visti i regali ( come dimenticare il caro scudo fiscale?) che mi fa sovente.

Certo spesso mi  arresta molti pesci piccoli o capi in testa passati e già sostituiti…ma che volete un po’ di scena dobbiamo fargliela fare al nostro giuggiolone che in concreto ci vuol tanto bene…e poi a togliermi dalle palle questi mi ha fatto anche un favore…

Tornando in me devo dire che pensare a tali grandi opere è per il premier ormai residuale, nel senso che ci pensa quando ha tempo.

Dico questo perchè molto tempo ne assorbono le  riunioni quotidiane con i suoi 70 avvocati per studiare come fuggire alla giustizia ( il secondo dei suoi obiettivi quando entrò in politica, il primo era togliersi i debiti ed arricchirsi alla faccia nostra, e ci è riuscito…).

O quando gli rimane tempo dalle ore ed ore passate al telefono ( centinaia di telefonate scoperte solo nell’indagine di Trani…) a ricattare, costringere ed insultare i suoi servi che non si decidono a cancellare certe trasmissioni nonostante lui li abbia messi lì per questo motivo.

Insomma quando ha residualmente del tempo pensa a noi con le sue grandi opere…

Crazyhorse70


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Un nuovo indulto per i ricchi

scudo fiscalePartiamo dalla riunione dell’Ecofin (il Consiglio che comprende i Ministri dell’Economia e delle Finanze dei 27 stati membri dell’Unione europea) svoltasi nel maggio scorso, quando Berlusconi annunciò la linea dura per contrastare la speculazione finanziaria e il ministro Tremonti dichiarò di voler imitare Obama mettendo a punto una lista nera dei “paradisi fiscali”, cioè dei vari staterelli come il Principato di Andorra, il Principato di Monaco, il Granducato di Lussemburgo, ma anche Gibilterra e la Repubblica di San Marino, solo per citare gli esempi più noti in Europa, che concedono enormi vantaggi fiscali ai proprietari dei capitali trafugati all’estero. Ebbene, dopo quelle parole e quei facili annunci di stampo demagogico, i fatti si sono visti nei giorni scorsi. Analizziamoli.

Anzitutto, cos’è un “paradiso fiscale”? Riporto la definizione tratta da Wikipedia: “Un paradiso fiscale è uno Stato che grazie a un regime fiscale privilegiato può garantire un prelievo in termini di tasse minore rispetto al paese di origine, o addirittura nullo. La ragione di una scelta del genere è più che altro politica: attirare capitale proveniente dai paesi esteri, fornendo in cambio una tassazione estremamente ridotta.”

La legge sullo “scudo fiscale”, appena approvata in Parlamento, è a tutti gli effetti un condono dei reati commessi contro il pubblico erario ed è passata grazie all’assenteismo nei ranghi della minoranza. I voti favorevoli sono stati 270, i contrari 250. Il via libera si è avuto con appena 20 voti di scarto. Ciò significa che, se l’opposizione fosse stata al completo, il provvedimento non sarebbe passato. Ma nelle fila dell’opposizione si contavano ben 29 assenti, di cui 9 assolutamente ingiustificati, e la legge è passata. I vertici del Partito Democratico hanno annunciato che saranno decise ”severe sanzioni” a carico dei deputati assenti ingiustificati al momento del voto finale sullo scudo fiscale.

Un altro motivo di aspra polemica è stato fornito dalla “straordinaria rapidità con la quale il Presidente della Repubblica ha firmato il decreto ’salva ladri’ con cui questo governo Berlusconi ha voluto garantire l’impunità ai peggior criminali d’Italia”, così si legge in una nota del presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.

A questo punto si può discutere ed opinare se il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si sia comportato in maniera conforme o meno alla sua carica istituzionale, ma il capo dello Stato non può affermare che i doveri che la Costituzione gli impone sono inutili, in quanto vanifica il senso stesso del suo ruolo col rischio di farlo decadere.

Ad ogni buon modo, con la ratifica del cosiddetto “scudo fiscale”, che a dire il vero non è la prima amnistia concessa in Italia a favore dei reati fiscali, tra cui figura anche il falso in bilancio, il nostro Paese si conferma come un vero paradiso per i grandi evasori e i grandi criminali, quelli che riciclano abitualmente il denaro sporco trafugandolo all’estero, trasferendo i capitali di origine illecita in depositi di banche consenzienti o colluse, per non dire complici, che fanno la fortuna di numerosi micro-stati sparsi in Europa e nel mondo, che offrono condizioni assolutamente vantaggiose in campo fiscale.

Il regime di indulto introdotto dallo “scudo fiscale” permetterà di depennare molti reati commessi in materia fiscale, nella misura in cui verrà esclusa la punibilità per le violazioni commesse al fine di evadere il fisco e trasferire il denaro all’estero, nonché l’emissione di false fatture e il falso in bilancio, che potranno essere sanati con il pagamento di una somma pari al 5% dell’imposta evasa. In tal modo saranno condonate tutte le infrazioni connesse al trafugamento dei grandi capitali all’estero. I colpevoli godranno ancora una volta dell’impunità e saranno esentati da imposte che superino l’aliquota del 5%, ma soprattutto saranno dispensati da ogni sanzione di ordine penale.

Si tratta, dunque, di un indulto al contrario, che scarcera e premia chi ha derubato il fisco e la collettività, grazie ad un provvedimento varato da un governo che ha fatto della sicurezza il suo cavallo di battaglia. La stessa legge, invece, penalizza i lavoratori onesti e indifesi, quelli che percepiscono redditi fissi, vale a dire i redditi generati dal lavoro produttivo come i salari operai e gli stipendi degli addetti al pubblico impiego (i cosiddetti “fannulloni”), i quali resteranno gli unici ad essere tassati al 50-60% attraverso le ritenute fiscali trattenute direttamente alla fonte, cioè in busta paga.

Al di là di ogni argomentazione utilitaristica e pragmatica, è evidente che il varo della nuova legge rischia di trasmettere un messaggio assolutamente diseducativo e deleterio a livello etico e culturale, cioè che l’Italia si riconferma il regno dei furbi, dei rei e dei colpevoli che la fanno franca e restano puntualmente impuniti. Dipende solo dall’entità del reato: più il reato è grande più rimane impunito, specie se trattasi di un reato economico-finanziario, nella fattispecie compiuto contro l’erario dello Stato, cioè contro gli interessi della collettività nazionale e dei servizi sociali erogati ai cittadini.

Tali esempi sono innegabilmente immorali e negativi sul versante educativo e culturale, in quanto contribuiscono a diffondere una cultura di tipo criminogeno, nel senso di un malcostume che genera e autorizza comportamenti illegali, alimentando il senso dell’impunità del reato, una cultura lacerante per il tessuto civile e democratico già fragile e precario di uno Stato come l’Italia, in quanto è una cultura portatrice di modelli egoistici ed anti-sociali, una cultura devastante e criminale in cui si inserisce soprattutto la mentalità mafiosa, che è la mentalità di chi evade sistematicamente il fisco e trasferisce all’estero i capitali ottenuti con attività e traffici di natura illecita.

La logica machiavellica che ispira simili provvedimenti, è la medesima che giustifica i tagli finanziari imposti dal governo alla scuola e alla sanità pubblica. Ebbene, gli ingenti fondi ricavati da quei tagli sono stati semplicemente sottratti all’interesse generale dello Stato per essere dirottati altrove, a beneficio esclusivo degli interessi privati ed affaristici delle banche e delle grandi imprese industriali come la Fiat.

Ancora una volta il governo Berlusconi si è comportato come una sorta di “Robin Hood alla rovescia”: ruba ai poveri per dare ai ricchi, in questo caso alle banche e alle grandi imprese economiche e finanziarie, soprattutto di stampo criminale e mafioso.

Lucio Garofalo


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Terremoto : perché agli aquilani non daranno le case e perché li salasseranno di tasse senza sconti…

terremoto_abruzzo_2009Altro che miracolo di berlusconi per i terremotati: gli aquilani sono stai fino ad ora trattati peggio di tutti gli altri senza tetto nella storia del terremoto in Italia.

cavallo pazzoVi dò un paio di notizie che sfuggono come sempre alla stampa di regime delle sei sorelle dei media più una, la settima, quella bulimica  e mastodontica che oscura anche le altre fameliche sorellastre, Silviona insomma.

Prima notizia

Nessuno ha ancora smentito l’assessore Cordeschi del comune de L’Aquila che ha detto esplicitamente la scomoda verità : due terzi  dei senza tetto aquilani non rientreranno mai più nelle loro case , né in casette di alcun tipo, ma dovranno cercarsi altrove una abitazione sperando nei parenti o andandosene per sempre dall’Abruzzo.

Tremonti  lo accusò di “fomentare rivolte” ma si é guardato bene dallo smentire o spiegare quella dichiarazione.

La notizia é sconvolgente , taglia la testa a tutti i tentativi di propaganda: basterebbe insistere nel diffonderla e commentarla, anzi direi solo diffonderla. Ma ci sono evidentemente dei motivi di interesse reciproco tra i due schieramenti che la rendono una notizia sospesa nell’aria.

Ipnosi del berlusconismo sulle povere menti della sinistra di regime o complicità ed interessi trasversali?

Proviamo a svegliare gli ipnotizzati, per i collusi ci penserà la storia , spero, o in mancanza la magistratura.

Seconda notizia

Quando nel 1997 Umbria e Marche vennerò colpite al cuore dal sisma, il governo di allora (Prodi I) deliberò la sospensione del pagamento dei tributi per un anno e mezzo e impose la restituzione de3l 40% degli arretrati non pagati a partire dal 2009 in 120 rate.
Per L’Aquila il decreto anti-crisi blocca la sospensione dei pagamenti al 1° gennaio (dopo soli otto mesi), stessa data in cui si dovrà provvedere al pagamento del 100% degli arretrati (8 mesi contro i 144 dell’Umbria), attraverso 24 rate e non 120.

E questo il miracolo di Berlusconi? E Vespa L’Aquilano che ha fatto tanta retorica sulla sua terra sventrata dal sisma non é in possesso di queste informazioni? Non é in grado di replicare al premier nelle sue scodinzolanti trasmissioni a rete unificate?

Ecco un altro avvoltoio che fa coppia con lo sciacallo e si ciba di auditel ( gli é andata anche male , peraltro, su questo fronte visto le infime percentuali raccolte…) sulla pelle dei suoi compaesani che credevano in lui  ed alle sue accorate prese di posizione all’indomani del 6 aprile.

Comunque a suo tempo le proteste di cittadini ed enti locali non sono mancate e, dopo un lungo tentativo di ignorare le contestazioni, il 27 luglio il Ministro Tremonti dichiarava con spirito magnanimo alla stampa tutta l’annullamento del provvedimento. E rivelava l’intenzione di lasciare l’onore (e l’onere) al capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, che avrebbe deliberato la cosa tramite regolare ordinanza.

Ora anche un principiante é in grado di dirvi che con un ordinanza della protezione civile non é possibile emanare norme contrarie a quanto fissato con legge. Si chiama principio della gerarchia delle fonti normative ed anche gli iscritti a giurisprudenza del 1° anno lo conoscono bene.

Se il governo voleva  spostare il termine dei pagamenti doveva farlo con legge: e  difatti si cono accorti dell’errore da principianti e quell’ordinanza  non è mai arrivata.

Il 15 settembre prendendo la via corretta delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato é iniziata la discussione di una norma correttiva. L’opposizione ha presentato due nuovi emendamenti sull’ex articolo 25.
Entrambi chiedevano un ripristino dei pagamenti del tutto analogo a quello predisposto 12 anni fa per l’Umbria. Esattamente ciò che desiderava realizzare il governo, stando alle dichiarazioni del ministro Tremonti di due mesi prima (dichiarazioni, queste sì, riportate da tutta la stampa, compresa quella “di opposizione”).

Il 23 mattina, nell’aula del Senato, la sorpresa della bocciatura degli emendamenti migliorativi.

E ciò grazie anche all’assenza massiccia delle opposizioni: 25 favorevoli su 159 votanti per il primo, 28 favorevoli per il secondo.
Ecco i dati disponili dai lavori parlamentari : 13 su 14 i presenti dell’IDV, 6 su 10 quelli dell’UDC, 8 su 118 quelli del PD.

Fabrizio Di Stefano, Andrea Pastore e Paolo Tancredi i nomi dei tre senatori abruzzesi anti-abruzzesi del Popolo della Libertà.
Anna Finocchiaro, Luigi Lusi, Giovanni Legnini, Franco Marini e Claudio Micheloni i nomi dei 5 senatori PD autori dei due emendamenti, impegnati in questa lotta spietata contro i mulini a vento.

E contro l’indifferenza sospetta dei loro colleghi di opposizione che mancavano all’appello quasi tutti…

Berlusconi cadrà a breve ma per demeriti suoi e per trame interne alla destra, la sinistra non ne avrà alcun merito ed anzi resterà un’altra volta alla finestra a guardare gli altri agire , ogni tanto abbassando lo sguardo per guardare se l’ombelico é sempre lì al suo posto.

Crazyhorse70


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La nonna di tutte le domande : chi é che trarrebbe vantaggio dalla caduta di berlusconi?

berlusconi_giovaneI suoi nemici lo colpiscono  da ogni parte . Salvo poi piangere e lamentarsi per le legittime reazioni e sparlare di “imbarbarimento” con il citrullo sepolcro imbiancato del quirinale.

Cui prodest?Dicevano i Romani. A chi giova tutto ciò.

A tutti coloro che resistono ai tentativi di cambiamento introdotti o tentati  da Tremonti ( dalla Banca D’Italia in giù ed anche in su , dentro l’Europa dei banchieri, per esempio).

Ai centri di interesse burocratico ed alle caste inutili e pletoriche toccate da Brunetta, se ne é già parlato.

A chi con il federalismo fiscale verrà messo alle strette. Coloro che detengono molte rendite di potere , quelle zone grigie che si arricchiscono dell’inerzia dei governi, quegli enti ed uffici preposti negli interstizi dei poteri locali come doppioni inutili ma che sono molto utili alle carriere politiche di qualcuno, specie nel sud…

Ma anche un certo establishment internazionale di cui Murdoch é l’esponente mediatico-finanziario: non ci sono brillanti giornalisti ed indagatori di RAI TRE che si interessino di questi aspetti? Che strano…

Avversari politici , ex amici invidiosi ed inetti, gruppi editoriali avversari . Per fortuna che la macchina governativa non segue né i ritmi né il tenore dei quintali di fango sparsi col ventilatore . Ma c’é  qualcuno che vuol far credere che il motivo di tutto questo sia riscontrabile nelle sue “imbarazzanti performance”internazionali ? Una volta la sinistra era anche esageratamente dietrologica ora pare credere e fomentare superficiali leggende per bambimi sull’impresentabile premier …

Non siamo scesi dalla montagna per la prima volta con la saga delle pecore e non riuscirete nello spregevole intento. Dico spregevole perché sta colpendo la nazione Italia.Tutta.

Berlusconi infastidisce alcuni poteri perché rende l’Italia protagonista nel mediterraneo ( vedi Israele , Libia ed Algeria, ) perché si prende le responsabilitò di tutti sull’immigrazione clandestina con umanità e fermezza, perché esplora altre alleanze e nuovi assetti internazionali che vedono l’Italia finalmente protagonista anche verso l’Est europeo ( vedi rapporti con Putin) quando prima l’unico rapporto produttivo con l’EST erano i rubli sovietici del PCI .

Perché l’Italia é tornata ad essere credibile nei fatti e nelle azioni concrete di governo. Altro che vecchio sessuomane: certo non é il solito spento e grigio politicante democristiano asservito  ai poteri forti che sedeva nell’angolo dei consessi internazionali  parlando poco e polically correct . Berlusconii sta rendendo l’Italia moderna e protagonista , costi quel che costi.

Certo siamo arrivati alla resa dei conti: gli ostacoli ed i danni commessi dai suoi nemici cominciano ad essere pesanti ma i conti , quelli veri, non saranno le stupidaggini vantate da scemotti bellocci , stupidi e velleitari come  quei neodemocristiani che in questi giorni riempiono le vostre bocche…

Cito due esempi di cose concrerte che porteranno cambiamenti e soluzioni posistive ma che sono oggetto di propaganda negativa dei soliti chiacchieroni in cachemire…

Terremoto

“L’AQUILA – Silvio Berlusconi ha inaugurato a Onna il villaggio costruito a poche decine di metri dal paese abbattuto dal terremoto del 6 aprile e ha consegnato le prime villette agli sfollati. Il premier è entrato in una delle case di legno, dove si è intrattenuto con il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso e le autorità locali, e ha poi deposto una corona di fiori davanti alla lapide che ricorda le vittime del sisma. Quindi il premier ha inaugurato l’asilo dedicato a Giulia Carnevale, la studentessa morta nella Casa dello Studente che aveva realizzato il progetto della struttura. Infine ha consegnato le chiavi di casa a una delle famiglie di sfollati di Onna. …

Il premier ha confermato che il prossimo 21 settembre riapriranno tutte le scuole: «Assolutamente – ha detto rispondendo ai giornalisti – e sarà un grande risultato».

Cose concrete, fatti veri compiuti mentre l’Italia dei salotti dei ricchi intellettualoidi di sinistra si crogiola con masturbazioni mentali ben pagate, spesso con soldi pubblici, rappresentando una Italia che esiste solo nel loro cervelli oscurati .

Come quei  cinematografari che a Venezia , coi soldi del loro nemico ( mediaset, medusa film ) si esaltano insultandolo. .

Bevono champagne alla mostra con sguardo torvo e rivoluzionario – come sono carini ed arrabbiat i compagnucci dell’alta borghesia resistente – ed insultano il proprio paese per “l’oppressione in atto della stampa libera” .

Nel farlo rilasciano 18 interviste e dieci servizi televisivi ai media di regime che dovrebbero oscurarli.

Scudo fiscale

Alcuni di loro pontificano contro i condoni del premier che “favoriscono l’evasione” : ecco un altro mito , un’altra questione posta in modo da travisarla.

Parte oggi infatti la terza versione dello scudo fiscale per l’emersione dei capitali illecitamente esportati all’estero, voluta dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti.

Secondo molti adetti ai lavori  l’operazione potrebbe portare all’emersione di capitali per 50 o 100 miliardi di euro, con un gettito per lo Stato tra 2,5 e 5 miliardi in totale.

Innanzitutto due chicche note a pochi e che vanno evidenziate  : niente rimpatrio con lo scudo fiscale per le attività patrimoniali . Lo stabilisce la bozza della circolare diffusa oggi dall’Agenzia delle entrate. http://it.reuters.com/article/italianNews/idITLF53617620090915 I beni immobili detenuti fuori Europa non sarebbero quindi sanabili per l’impossibilità di procedere al rimpatrio.

Inoltre sempre oggi L’Agenziahttp://www.ilsole24ore.com/dossier/Norme%20e%20Tributi/2009/scudo-fiscale/ ha chiarito che tale operazione fiscale non esenta i professionisti dalla comunicazione antiriciclaggio .

Due buone notizie per qualche chiacchierone. Ed ancora forse non tutti sanno che ” contestualmente al varo del nuovo scudo, il governo si è dotato di un nuovo strumento per colpire gli evasori che esportano i loro capitali nei “paradisi fiscali”: l’inversione dell’onere della prova. Non sarà più lo Stato a dover provare che i capitali detenuti all’estero e non dichiarati sono frutto di evasione fiscale, ma il contribuente a dover provare che non lo sono. Articolo 12 del decreto anticrisi

Da queste parti gironzola  un esimio giurista in clandestinità : fatevi spiegare che vuol dire inversione dell’onere della prova.

La verità é un’altra : con questa intelligente , realistica ed efficace operazione si producono molteplici effetti:

1) si introducono regole nuove per il futuro avvisando che questa è l’ultima chiamata per aderire

2) si riportano a casa  capitali che erano fuori. Cos’è più grave far uscire o far rientrare i capitali dall’estero? Che cosa è preferibile fra un evasore che esporta i capitali all’estero e non paga nulla, e uno che li fa rientrare, con sanzioni più gravi?”

3)Si incrementa il gettito fiscale

4) Si fa rientrare nel flusso economico una somma più alta possibile di denaro «fresco»

5 ) Si tengono fuori da questa possibilità coloro che hanno avuto anche solo un’accesso o una richiesta di verifica per delle irregolarità che il Fisco ha già  constatato anche se solo nella fase iniziale della istruttoria.

E la UE? “Fancia e Germania ci copieranno dopo le loro elezioni mentre in Gran Bretagna è ancor più favorevole la tassa per il rientro( 3,9 %)” rispode il ministro Tremonti

Certo prima con Prodi non potevano esserci polemiche visto che lo stesso Mortadellone coi sette nani litigiosi e rossi di vergogna assisteva impassibile senza far nulla all’uscita dei capitali. Però quanto parlavano bene di evasione fiscale nei salotti televisivi come quello di Santoro , il piangina miliardario…

Per non dire del terremoto: immagino i pecorari scani ed i ferrero scendere in piazza per non ridare i soldi ai ricchi albergatori della costa che hanno ospitato gli sfollati, ” cosa pretendono questi sporchi capitalisti? “

Così gli sfollati li mettevano tutti nelle grotte del Gran Sasso riempiti di canne e solidarietà dai centri sociali, col bue e l’asinello a natale per riscardarli…

Ed il mortadella ad annuire pretesco,  serioso e per bene arricciando le labbra come il culo di  gallina…

Mediolungo


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Gelmini e il nuovo anno scolastico

Esordisco con un promemoria per aiutare gli smemorati. Ricordo che con un semplice articolo, inserito all’ultimo istante, l’art. 4 del decreto legge n. 137/2008 dal titolo Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università, meglio noto come Decreto Gelmini, il governo ha reintrodotto la figura del “maestro unico”, azzerando trent’anni di organizzazione e buon funzionamento della scuola elementare. Un’istituzione che, in base alle statistiche internazionali, ha sempre dimostrato di funzionare molto bene, collocando la scuola elementare italiana ai vertici delle graduatorie mondiali.

Il Decreto è, a tutti gli effetti, una legge dello Stato, essendo stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 1° settembre 2008. Con l’inizio, ormai imminente, del nuovo anno scolastico, si annuncia una vera “rivoluzione” nell’assetto organizzativo e didattico della scuola primaria, una “riforma” imposta con una decisione unilaterale, senza alcun confronto con i sindacati e le varie componenti del mondo della scuola, senza consultare nemmeno il Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione, senza alcuna riflessione di natura teorica, giuridica e tantomeno pedagogica.

Il ministro ha pensato di imporre dall’alto la resurrezione del maestro unico, nonostante siano trascorsi all’incirca vent’anni da quando, con l’istituzione dei moduli organizzativi, questa figura è stata abolita, estendendo a tutta la scuola elementare le pratiche di collaborazione e condivisione di responsabilità tra docenti maturate nella sperimentazione del tempo pieno.

L’ordinamento della scuola elementare, fondato sulla pluralità docente, ha consentito agli insegnanti di affinare le proprie competenze didattiche, ha favorito la diffusione di uno spirito di cooperazione, rendendo la scuola elementare una comunità dialogante, ricca di risorse umane e professionali, di stimoli e conoscenze. La pluralità dei docenti, cioè dei modelli educativi, comportamentali e culturali, ha offerto un arricchimento in termini di atteggiamenti, valori e apprendimenti, maturando una crescente apertura verso la complessità multiculturale del mondo contemporaneo.

Ma non c’è solo la restaurazione del maestro unico a destare preoccupazione. Il ritorno all’antico sembra essere una moda, uno stile di questo governo, non solo sul fronte della politica scolastica. Appare chiaro che la Gelmini è una sorta di “ministro ombra” e che la politica scolastica la detta Tremonti. Ricordo un articolo che Tremonti ha inviato al Corriere della Sera il 22 agosto 2008, intitolato “Il passato e il buon senso”, in cui il ministro dell’economia anticipava i temi dei voti, dei libri di testo e del numero dei docenti per classe, indicando la linea da seguire alla Gelmini.

Sul piano occupazionale le conseguenze sono devastanti e si prospetta una vera macelleria sociale. Nel complesso è stato calcolato che il taglio di insegnanti solo nella scuola elementare, per effetto della restaurazione a regime del maestro unico, sommerebbe ad oltre 80mila posti, ma saranno i precari ad essere massacrati.

Pertanto, il governo insegue semplicemente un ritorno al passato che gli permetta di fare cassa, riscuotendo nuovi introiti a scapito della già malconcia scuola pubblica, mentre le risorse finanziarie vengono dirottate altrove. Scimmiottando con 30 anni di ritardo il modello anglo-americano, cioè le politiche neoliberiste che hanno ispirato la Tatcher e Reagan, il piano del governo è di subordinare la scuola pubblica e porla al servizio del mercato e di una competizione economica diseguale. La conseguenza inevitabile sarà lo smantellamento della scuola pubblica, per concedere una formazione d’eccellenza ad una platea sempre più elitaria e procurare una manodopera crescente a basso costo proveniente dalle scuole pubbliche, riservate invece alle masse popolari.

Questo è ciò che senza indugi il duo Tremonti/Gelmini intende fare del sistema di istruzione del nostro Paese. Una scuola dove il binomio competenze/conoscenze viene cancellato e sostituito dalla voce abilità. Una scuola sempre più simile ad una sorta di “supermercato” dell’offerta educativa e sempre meno comunità educante.

Lucio Garofalo


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Settimana di controinformazione sulle mancate promesse di Berlusconi : il bilancio di un anno di governo ( 2)

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Settimana di controinformazione sulle mancate promesse di berlusconi : il bilancio di un anno di governo ( 1 )

Mai tasse così alte , tutti ( dico  tutti ) negativi gli indicatori dell’economia, tutte le scelte passate e presenti di Tremonti si rivelano fregature e creano buchi enormi , pagheremo di più servizi sempre più scadenti a livello locale o addirittura non li avremo più, ed invece di parlare di questo ci ammanniscono cazzate e gossip per nascondere le magagne .

Il famoso cetriolo finisce sempre nello stesso posto ma pochi sentono dolore e si lamentano , così da far pensare che Berlusconi sia riuscito finalmente nel miracolo italiano: anestesia locale per tutti ?

Per  non  dire  di  Tremonti ,  il giuggiolone creativo  che tende a far  dimenticare  come sia stato tra i principali                protagonisti di quella infausta stagione che spazzò via la finanza al servizio dell’impresa con la f inanza creativa fatta di scorciatoie, da carta straccia e cartolarizzazioni.

Questo paese è messo così male come informazione che basta dare i dati e si passa per sovversivi, pericolosi controinformatori.

3) Economia e Finanza

Dati della  Commissione Europea  per l’Italia .

Un calo del Pil del 4,4% – deficit al 5,4% per poi salire ancora al 5,9% l’anno prossimo –  tasso di disoccupati che toccherà nel 2010 il 9,4% – voragine nel debito pubblico che arriverà al 113% nel 2009 e al 116% nel 2010 –
pressione fiscale nel 2009 al 43,2 % livelli record del 1997, quando però il governo Prodi varò la famigerata Eurotassa per fare entrare l’Italia nella moneta unica.

Inoltre l’Europa parla di un milione di disoccupati in più , gente che non appare nella relazione di Tremonti.

Spariti!

Forse i conteggi creativi del giuggiolone  non contemplano i precari , a cui questo governo non ha mai dato nulla

Anzi devono sparire : i giornali di destra esultano perché Brunetta entro 3 anni manderà via 200 mila precari dalla P. A.  con il commento di rito «mi fa schifo chi mitizza i precari».

Così per non mitizzarli li fa sparire direttamente.

Come?

Con il  blocco del processo di stabilizzazione dei lavoratori precari avviato dal precedente governo.

Ricordo che si tratta di lavoratori precari che sono nelle pubbliche amministrazioni da oltre cinque anni e svolgono un lavoro necessario.

Il genio incompreso Tremonti non ha saputo prevedere una beneamata ceppa di questa crisi , poche settimane prima che arrivasse è partito sicuro con la Robin Tax ( togliere soldi alle banche ) per finire qualche tempo dopo per regalare soldi alle stesse con i famosi Tremonti bond , purché “salvino le imprese lasciando il controllo di questa finalità ai prefetti”

La grande stupidaggine ( troppi alti gli interessi da pagare alle banche per le imprese che prendevano in prestito denaro con quei saggi elevati , niente sanzioni per chi finanzia imprese fallite o che delocalizzano, i prefetti inadeguati al controllo , ecc. ) è stata peraltro mal strutturata e solo una banca , banca popolare , li ha richiesti finora

Finanza creativa o cretina?

Dovete sapere che il nostro giuggiolone dopo averla inventata e dopo averci fatto soffrire dei suoi effetti, oggi ripudia la finanza creativa e nessuno può ardire di ricordarglielo.

Con la bufera finanziaria si è completata la conversione antimercatista del nostro ministro economico ma tutti ricordano bene che è stato sempre lui che dopo averli introdotti , fece in modo – col regolamento del tesoro del 2002 –  di rendere impossibile accertare il grado di esposizione al rischio degli strumenti derivati riferiti agli enti locali.

Altro bel “regalino” alla finanza locale :

persino il sindaco di Milano, Letizia Moratti, denunciò il fatto dichiarando di dover ricorrere ai legali per far fronte alle ingenti passività del Comune milanese legate ai prodotti derivati

Ecco perché ancora non sappiamo quanto ci costerà lo swap in essere Lehman con il Tesoro ma secondo il SOLE 24 ORE  emerge un valore pari a 35 Miliardi di Euro.

Se questi numeri dovessero essere confermati saremmo di fronte alla prova di un mega tentativo, peraltro goffo, del sistema bancario e delle autorità competenti  di nascondere la polvere sotto il tappeto.

Una grande truffa .

Difatti se il mark to market dovesse essere negativo (il Tesoro debitore di Lehman) vorrebbe dire che c’è stata una perdita e che si è deciso di spalmarla sul debito pubblico con altre operazioni.

Viceversa se dovesse essere positivo nei prossimi mesi (cosa assolutamente probabile) la controparte Lehman essendo fallita non potrebbe trasferire le risorse al Tesoro.

In entrambi i casi siamo noi a doverci rimettere grazie alla Finanza Creativa del Ministro Tremonti

Per non dire dei soldi pubblici dirottati su Alitalia ( che abbiamo regalato ad una cordata ponte italiota in vista dei francesi dopo esserci accollati noi tutti i debiti )  , dei contributi a fondo perduto ai comuni di Catania, di Roma e tra poco – si dice – di Palermo,

Come dimenticare il condono del 2003 ed i 5 miliardi non pagati dagli evasori accertati?

E la grande furbata dell’abolizione dell’Ici, con il conseguente taglio di risorse in tutti i settori ?

Di chi sarà la colpa se gli enti locali dovranno innalzare le addizionali o  ridurre i servizi: tutte misure che aggraveranno le condizioni di chi, magari vivendo in affitto (e quindi non avendo prima pagato l’Ici) ora si troverà a pagare gli effetti di questa “riforma”.

E poi vi ricordate come parlava delle cartolarizzazioni?

“La più grande cartolarizzazione immobiliare fatta da uno Stato europeo” è ingloriosamente finita con un buco di un miliardo e 700 milioni che sarà pagato da noi (INPS)

Come si fa ancora a dire in giro che non hanno messo le mani in tasca agli italiani ?

A parte i buchi enormi già citati ,  l’enorme divario che continua ad aumentare tra le retribuzioni lorde e quelle nette intascate dai dipendenti , con meno soldi per la sicurezza , meno  per la scuola, meno per l’Università , meno per le povertà ( che figuraccia infame quella della social card ben spiegata da Report ), meno per i comuni ( quindi meno asili nido e servizi ), meno per le infrastrutture al sud, meno per la formazione sociale.

cocainbacktu1

Certo sono tasse speciali che  gravano su tanta gente , ma si sentono poche incazzature in giro , forse perché in questo caso c’e’ un particolare : la maggioranza dei tassati oltre che il cervello ha anche  il sedere anestetizzato dal vero Nuovo Miracolo Italiano di Berlusconi : anestesia locale per tutti !

Cavallo Pazzo


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Controinformazione e controcomunicazione: lo sciacallo col suo teatrino nasconde le magagne sotto il tappeto

megafonoPrima la controinformazione era utile ora è necessaria.

Prima il cavaliere nano era solo un potente politicante protagonista dei media e ci si poteva incazzare per il suo continuo conflitto di interessi e per le leggi vergogna che riusciva a far votare in una notte , ma si aveva la speranza – poca in realtà – che qualcuno o qualcosa potesse prima o poi fermarlo.

Speranza mal riposta è vero e certamente dovuta alla sopravvalutazione di qualche milione di concittadini, non certo dei portatori d’acqua della finta opposizione.

Ora non c’e’ più dubbio.

In questi giorni , secondo me proprio in queste drammatiche ore , il regime berlusconico ha raggiunto la quadratura del cerchio .

Ditemi quale presidente del consiglio che abbia governato metà degli ultimi 15 anni e si ritrovi d’un tratto con  300 morti , migliaia di feriti anche gravi e 40.000 sfollati causati anche dal malgoverno può permettersi di farsi una graziosa e prolungata campagna elettorale cosi’ dannatamente sfacciata stile Mussolini e le trebbiatrici dell’Istituto Luce , con battutacce a raffica e provocazioni fuori luogo e senza ritegno e non essere preso a calci in culo fino a casa dal primo che incontra.

E’ un classico del nano di Arcore mettere sù questi spettacolini ad uso e consumo dei suoi accoliti ; inoltre ha la capacità di imporre i temi del giorno , dettare l’agenda politico mediatica , farsi inseguire dagli oppositori perfino sui tempi di reazione e specialmente distogliere l’opinione pubblica – se esiste ancora in era berlusconica l’opinione pubblica – da altri temi scottanti .

Uno di questi è sicuramente lo stato della nostra economia , al netto degli effetti della crisi globale , con gli errori del responsabile Giulio Tremonti.   Forse è utile ricordare che gli ultimi governi di Berlusconi si sono caratterizzati non solo per condoni e salvacondotti di vario genere , leggi vergogna ed ad personam ma anche per la cosiddetta finanza creativa.

Pare che dopo il terribile botto delle Borse, l’iridescente dissoluzione della «bolla finanziaria», e – venendo alle faccenduole di casa nostra – la conversione anti-mercatista del nostro ministro economico , sia particolarmente impopolare pronunciare la locuzione finanza creativa. Ma noi ricordiamo bene come il campione di questo genere di finanza, l’uomo che oggi si indigna al solo ricordo , sia proprio lui , il ministro Giulio Tremonti.

Occorre una premessa .

Se capita raramente che il nano pagliaccio possa muovere in me un sorriso pur amaro con le sue facce da tolla e le sue incredibili figuracce ( ancora si ride per “mister obamaaaa” ) cio’ non succede mai al ministro dell’economia , un folgorante esempio di antipatico incapace travestito da esperto , essendo da considerare professionalmente ben che vada un buon commercialista per “commenda” brianzoli in cerca di elusioni ed evasioni.

MILANO –

«Nessuno pensa più a un crollo globale della finanza, la gente ha tirato un respiro di sollievo».

Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, ospite a In mezz’ora di Lucia Annunziata, parla di crisi, terremoto, referendum. «Siamo ancora in una situazione incognita, ma sicuramente è finita la paura dell’apocalisse, che sta rallentando la caduta del commercio mondiale. La paura di un crollo delle Borse e della finanza mondiale mi sembra finita. C’è una prospettiva in cui la speranza si sostituisce alla paura» ha concluso citando Obama.

Ecco la sentenza di un uomo fortunato che si è sempre trovato al posto giusto nel momento giusto , votato coi democristiani di Martinazzoli e con il Patto Segni contro Berlusconi tradiva tutti mettendosi col cavaliere a cui servivano voti per far nascere il governo nel 1993 ( un po’ come a Prodi l’anno scorso)i ed era già in vena di campagna acquisti .   E’ un uomo fortunato ma non lo smemorato di collegno, già ce ne è uno, e quindi è inutile che si infastidisca contro chi cita ancora questa parola, finanza creativa.

Il buon Giulio non ha quindi alcun titolo per indignarsi . Come ha sottolineato di recente anche Emma Bonino , oggi l’incoerente Tremonti denuncia la pericolosità dei prodotti finanziari derivati ” senza fare cenno al fatto che fu lui stesso nel 2001 ad introdurre in Italia la possibilità di ricorrere a simili strumenti di finanza creativa.

Fin da subito apparve chiaro che, facendo riferimento agli schemi indicati dal Tesoro nel regolamento del 2002, sarebbe stato impossibile accertare il grado di esposizione al rischio degli strumenti derivati riferiti agli enti locali”

Va aggiunto che una delle vittime illustri della ‘creatività’ di Tremonti è persino il sindaco di Milano, Letizia Moratti, la quale ha dichiarato che ricorrerà a un team di legali per far fronte alle ingenti passività del Comune milanese legate ai prodotti derivati”.

E’ probabile quindi che il contaballe dalla memoria corta, oggi così attento al rapporto tra Stato e Mercato, tenda a far dimenticare come egli fosse tra i principali protagonisti di quella infausta stagione che spazzò via la finanza al servizio dell’impresa con la finanza creativa fatta di scorciatoie, da carta straccia e cartolarizzazioni.

Alcuni esempi pur brevi delle perle di Tremonti , fra i primi che mi vengono in mente.

Ancora non sappiamo quanto costeranno agli italiani le fantasie del primo Tremonti (2001-2006), ad esempio sul fronte degli swap Lehman con il Tesoro.

Per non dire dei Tremonti bond.

In ottobre ha firmato con la Banca d’Italia il decreto con cui in sostanza si concedono prestiti pubblici garantiti alle banche in luogo di titoli con interessi a rendere del 7,5-8,5 % ,concessi affinché le banche finanzino in maniera piu’ ampia e frequente  le imprese.

A guardia delle finalità pubbliche sono stati messi i prefetti.

Domanda

A quale alto saggio di interesse dovranno restituire le imprese il denaro ricevuto in prestito e costato  alle banche in tal modo?

Ma che sanzione è prevista per quelle banche che finanzino imprese che falliscono o delocalizzano, ovvero si paghino bonus o dividendi stellari?

Pensare ad un ruolo serio dei prefetti in queste circostanze è già una stupidaggine in sé , non specificare sanzioni peraltro di dubbia efficacia in un sistema non statalizzato è ancora più cretino , altro che creativo!

Direi un diretto esplicito finanziamento cretino alle banche .

Per non dire dei soldi pubblici dirottati su Alitalia ( che abbiamo regalato ad una cordata ponte italiota in vista dei francesi dopo esserci accollati noi tutti i debiti )  sui contributi ai comuni di Catania, di Roma e tra poco – si dice – di Palermo,

Come dimenticare il condono del 2003 ed i 5 miliardi non pagati dagli evasori accertati?

Per non dire di quel grande esempio di marketing che è stata l’abolizione dell’Ici , con il conseguente taglio di risorse in tutti i settori, che porterà gli enti locali ad innalzare le addizionali o a ridurre i servizi: tutte misure che aggraveranno le condizioni di chi, magari vivendo in affitto (e quindi non avendo prima pagato l’Ici) ora si troverà a pagare gli effetti di questa “riforma”.

E poi è  lui che ha perfezionato le cartolarizzazioni immobiliari .

Quella che egli nel 2002 definì “la più grande cartolarizzazione immobiliare fatta da uno Stato europeo” è ingloriosamente finita con un buco di un miliardo e 700 milioni che sarà pagato dall’INPS e da altri enti previdenziali.

Ma intanto c’è chi sull’operazione ha guadagnato parecchio. A parte gli inquilini eccellenti che sono riusciti a mettere le mani su appartamenti di gran pregio a prezzi talvolta scontatissimi, i veri miracolati vanno cercati tra le banche.

Sempre loro.

Anche più falsa se possibile  è la storia di “niente piu’ tasse” riferita al terremoto d’ Abruzzo , quando la verità è che molti cittadini le hanno già pagate queste tasse.

In che modo?

Con l’enorme divario che continua ad aumentare tra le retribuzioni lorde e quelle nette intascate dai dipendenti , con meno soldi per la sicurezza , meno  per la scuola, meno per l’Università , meno per le povertà ( infame la figuraccia della social card ben spiegata recentemente da Report e per la cui trasmissione ora la Gabanelli rischia problemi in RAI ), meno per i comuni ( quindi meno asili nido e servizi ), meno per le infrastrutture al sud, meno per la formazione sociale.

Sono tasse speciali che pagano i meno abbienti, certo non tutti gli italiani.cavallo-pazzo

Sono tasse speciali che non pagano i ricchi.

Cavallo Pazzo