LA CONOSCENZA RENDE LIBERI

per favorire l'incontro di idee anche diverse


1 Commento

Preoccupazioni…

Non so se essere più preoccupata per la sciatica di Buffon o per il coming out costituzionale di Formigoni…………

Franca

Formigoni, manovra a rischio incostituzionalita’

Formigoni, manovra a rischio incostituzionalita'

ROMA – Alle Regioni “vengono tolti i soldi ma non le funzioni: questo contraddice quanto disposto dalla Corte Costituzionale. C’é dunque un rischio di incostituzionalità della manovra, dal momento che la Corte Costituzionale afferma che deve esservi un collegamento diretto tra le funzioni conferite e le risorse necessarie per il loro esercizio”. Così si è espresso il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, parlando nel corso della conferenza stampa indetta dalle Regioni.

“La manovra è stata costruita dal Governo senza condivisione né sulle misure né sull’entità del taglio, riproponendo una situazione di assenza di coinvolgimento diretto”: è quanto si legge in un documento approvato all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. I governatori sottolineano anche come “sostanzialmente si riducono i margini della riforma del federalismo fiscale” e questo, scrivono, “é un problema gravissimo

continua qui ( fonte Ansa )


5 commenti

Sanità lombarda : nelle pieghe del sistema marcio C.L. – Formigoni crescono molti sciacalli e qualche Menghele…

Sono quelli che strillarono contro il padre di Eluana, sono sempre per la vita, loro.

Andavano in tv o per le strade a pontificare sulla cattiveria del padre con slogan tipo: il medico deve essere paladino della vita e non generatore di morte... peccato che tutto  dipenda da chi deve vivere o morire, ed in cambio di che cosa.

Fanno l’obiezione di coscienza sull’aborto, loro non ucciderebbero mai uno zigote.

Della pillola ru486 nemmeno a parlarne, troppo indolore, la sofferenza è espiazione, se la donna non soffre non vale.

Per far contento il  leghista di turno si offrono anche di denunciare lo straniero  senza permesso di soggiorno che viene al pronto soccorso. Si è vero , loro sono cattolici, ma speciali:  sono di comunione  e fatturazione e quindi, sai com’é , il potere leghista è meglio tenerselo buono. Insomma  ogni sospetto, pur se bambino, va denunciato alla polizia.

Se capita un detenuto in fin di vita non è che stanno lì a sprecar troppe energie, ma  se c’é da fare affari con le protesi, i posti letto, gli indennizzi regionali ed i rimborsi gonfiati allora sì che si danno da fare, allora si che capisci bene, veramente bene,  cosa è il mondo della medicina privata in lombardia appaltata ai ciellini: un modo come un altro, anzi più abietto degli altri,  per fare una barca di soldi, sulla pelle della gente, letteralmente.

In questo contesto è chiaro che gravissime patologia del sistema come quella della clinica degli orrori  trovano il loro brodo di coltura: sono mostri che crescono nelle pieghe di un sistema di cui condividono gli obiettivi.

Report ieri sera ha dimostrato coi fatti il marcio della sanità lombarda e del modello ciellino.

Se il modello è quello del profitto che conta più di ogni altra cosa, è evidente che casi mostruosi come questo della Clinica Santa Rita trovino terreno fertile per nascere crescere e poi nascondersi nelle pieghe della burocrazia e dei mancati controlli della giunta Formigoni.

Ve la ricordate la maledetta Clinica degli orrori?

Ebbene sono stati chiesti 21 anni per l’ex primario milanese Brega Massone. Il pm: “Numero impressionante di reati”. “Si eseguivano interventi inutili e dannosi per ottenere i rimborsi.”

Ma vediamo che ne pensano i magistrati di Brega Massone e dei  suoi collaboratori.

Pierpaolo Brega Massone non ha la “coscienza di un comune medico” una persona che “non esita a infliggere sofferenza tramite interventi chirurgici inutili” a malati terminali e a pazienti “totalmente incapaci” solo per ottenere “vantaggi professionali ed economici“. E’ invece un soggetto con “un’indole particolarmente malvagia e a cui manca il senso di umana pietà”. Questo è, per i pm di Milano, Pier Paolo Brega Massone, l’ex primario della clinica Santa Rita, che dunque merita una condanna “a 21 anni di reclusione“.

Josef Menghele

Dopo tre lunghe udienze di requisitoria, passate in gran parte a ripercorrere quell’ottantina di casi di lesioni aggravate su pazienti operati dall’equipe di chirurgia toracica di Brega, quando, secondo l’accusa, non ce n’era bisogno, i pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano hanno formulato le loro richieste. Nove richieste di condanna comprese tra i 21 anni, per Brega appunto, e i due anni per Giuseppe Sala, ex primario di anestesia della casa di cura milanese, che nel pieno dello scandalo del giugno 2008, culminato in 14 arresti, venne ribattezzata “la clinica degli orrori”.

Come ha spiegato il pm Pradella, nelle fasi conclusive della requisitoria, è stata tutta l’équipe capitanata da Brega a essere “malvagia” e “senza umanità” e a non guardare in faccia nemmeno “agli anziani in condizioni compromesse”, per portare a termine una “serialità criminosa impressionante”, col fine della “massimalizzazione del profitto“. Anche per l’ex braccio destro di Brega, Pietro Fabio Presicci, e per l’altro componente dell’équipe, Marco Pansera, sono arrivate richieste pesanti: 14 anni per il primo e otto anni per il secondo.

Loro che, secondo il magistrato, non si sono mai opposti quando il loro capo portava a compimento la “raggelante equazione tra pezzi anatomici dei pazienti asportati e drg“, ovvero i codici che servono per ottenere i rimborsi dalla Regione per gli interventi effettuati.

Secondo l’accusa, Brega fece “resezioni abusive“, asportando “pezzi di polmone e di seno”, solo perché la clinica (il titolare Francesco Paolo Pipitone ha già patteggiato quattro anni e quattro mesi) ottenesse i rimborsi e lui ne traesse “un vantaggio economico in percentuale” e “di prestigio professionale“. Operare “sempre e comunque” era il credo, secondo i pm, dell’ex primario, accusato anche di truffa e falso, anche se le patologie tumorali erano benigne e sarebbero bastati “esami istologici o agobiopsie”.

Secondo l’accusa, Brega, per esempio, asportò parte del seno di una giovane di 18 anni che aveva un tumore benigno. In aula il pm Pradella ha ricordato inoltre anche la nota intercettazione in cui si sente Brega parlare al telefono, alterato, perché gli anestesisti gli “hanno bocciato la mammella” di un’anziana novantenne. Per lui, Presicci e Pansera deve essere riconosciuta l’aggravante della crudeltà e non possono essere concesse, secondo i pm, le attenuanti generiche, anche perché hanno sempre detto che “rifarebbero tutto“. E Brega Massone, anche nel commentare coi cronisti la richiesta dell’accusa, ha ribadito di aver “agito in buona fede”. Ora “toccherà alla difesa parlare“, ha aggiunto prima di andarsene, mentre la madre di una paziente, in lacrime, sfogava a parole contro di lui la sua rabbia.

I pm hanno chiesto anche tre anni e quattro mesi per Mario Baldini e tre anni per Paolo Regolo, ex responsabili di neurochirurgia; tre anni per Giorgio Raponi, otorinolaringoiatra, e per la sua assistente, Eleonora Bassanino; due anni e sei per Augusto Vercesi, ex primario di urologia. Dal 4 maggio parola alle parti civili.

Chissà quanti aspiranti affaristi e Menghele sono pronti a prendere il suo posto, vero Formigoni ?

Dal 1995 a oggi la Regione Lombardia  ha distribuito alla sanità privata più di 30 miliardi di euro. Ma non esistono controlli, Formigoni non ne fa, come già verificato tempo fa: lui lascia fare, magari una mano lava l’altra e qualche soldino entra nelle casse di c.l., del resto voi neanche immaginate quanto costa mantenere in piedi  il meeting di Rimini ogni anno…

Rosellina970


15 commenti

Altro che panini, burocrazia e complotti della sinistra che vuol vincere “facile” : questa è robaccia interna alla destra più malfamata…

Non si capisce nulla di questa vicenda se non si comprende il contesto politico interno alla PDL di questi ultimi mesi, da quando è iniziata la corsa alla successione del sultano impelagato ormai in troppe faccende sporche.

I nomi dei delfini in successione  li conoscete ed è del tutto inutile perder tempo a ripeterli.

Tra costoro c’é sicuramente Formigoni che con il suo esercito di elettori ciellini è ormai una potenza che fa ombra al premier a favore del quale non si è mai speso con troppa veeemenza per difenderlo dai “magistrati talebani”. E ieri gli è capitato questo incidente.

Ma conosco meglio la questione romana ed è sui veri retroscena di questa esclusione della Polverini che preferisco insistere.

Prendiamo questo Milioni, il presentatore di lista sgarrupato di cui tutti parlano in queste ore.

La tesi che doveva mangiare in quei momenti topici non sembra un granché. Non poteva farsi il panino dieci minuti dopo aver assolto gli obblighi?

E’ del tutto evidente che aveva scelto deliberatamente di rientrare dopo l’orario obbligatorio poichè a quel punto nessun compagno di partito avrebbe più potuto cambiare ciò che lui aveva modificato e cioè l’elenco dei candidati in cui aveva inserito degli amici e levato altri nomi a lui personalmente sgraditi.

Ma è possibile che costui abbia le spalle così grosse per cambiare le carte in tavola in extremis per infilare amichetti suoi senza essere bruciato immediatamente?

Non essendo nuovo a queste bizzarrie è probabile che sia stato usato da qualcuno che gli abbia poi promesso protezione.

Cui  prodest?

Chi si avvantaggia?

1) Berlusconi nella sua lotta contro Fini vero sponsor di Polverini ( vi ricordate come fu  – anzi come è tutt’ora – osteggiata la Polverini  da Feltri e tanti altri di F.I. che ce l’hanno con Fini?

Proprio oggi la Santanché, che con Feltri organizza da tempo gli agguati sul Giornale e che potrebbe comprarsi il foglio di famiglia insieme allo stesso compare di merende  – è stata premiata con un posto di sottosegretario.

E’ vero che nonostante le sue promesse si sarà messa in orizzontale, ma anche fare la cecchina conto terzi  è attività da premiare ( ricordate cosa disse di Veronica nel giorno del putiferio in cui questa si incazzò contro “il ciarpame” mentre Feltri pubblicava la foto nuda della moglie del premier? Disse che era meglio stesse zitta perchè aveva un’amante da tempo…)

2) Storace avrà tantissimi voti in più per la sua lista se tutto va come sembra e non è nuovo a brogli e reati in periodo ed in occasione di elezioni ( ne commise diversi, 5 anni fa, contro la Mussolini e Marrazzo). Già lo immagino stropicciarsi le mani soddisfatto.Trattasi di vera gentaglia e su questa ipotesi sono disposto a scommetterci.

Lorenzo68


9 commenti

Un po’ di fresche notizie urticanti sotto il solleone

Ho assemblato due contributi di Lorenzo e Cavallo con uno mio , giusto per cercare di vincere il caldo con qualche sana incazzatura fresca di giornata .soleedombrellone

Inchiesta “FIORI NEL FANGO” Duecento bambini violentati, scambiati, costretti a partecipare a festini a luci rosse. Ottanta arresti e altrettante condanne, fino a vent’anni di carcere.

ROMA — Duecento bambini violentati, scambiati, costretti a partecipare a festini a luci rosse. Ottanta arresti e altrettante condanne, fino a vent’anni di carcere. L’inchiesta «Fiori nel fango» è quella che Maria Cordova ricorda per prima quando si tocca il tema delle microspie. Perché di una cosa l’ex procuratore aggiunto è certa: «Senza le intercettazioni, quei risultati non li avremmo mai ottenuti».pedofilia1

Quanto tempo sono durati gli «ascolti»?
«Almeno sei mesi. A poco a poco è emersa una catena, con pedofili che venivano a Roma anche da altre regioni».

I 60 giorni previsti adesso non sarebbero bastati?
«Assolutamente no, perché le conversazioni telefoniche non sono mai chiare. Ci possono essere quattro, cinque intercettazioni che non sono univoche. Poi, a un certo punto, arriva quella che dà un senso anche alle precedenti».

***********

La destra  ha sempre fatto campagne contro la pedofilia. Ora approva una legge sulle intercettazioni che complica moltissimo le indagini anche su questo tipo di reato.

pedofiliaDove é la loro coerenza? La destra é ormai complice dei pedofili e dei violentatori.

Le parole non servono più ,  questi sono fatti

Duri e forti coi deboli ( gli operai che scioperano, i centri sociali criminalizzati come terroristi, l’Onda anomala …) deboli e scendiletto coi forti ed i potenti ( vedi Berlusconi ed i suoi privilegi)

sono contro solo a parole ma in realtà sono complici dei reati più odiosi che hanno al centro la violenza ( sulle donne , sui bambini, sui più deboli ed isolati e via discorrendo…)

insomma i soliti fascisti , si travestono ma non cambiano mai…

Rosellina

______________________

C’è una sentenza a cui sono stati dedicati solo brevi trafiletti sui giornali. Eppure coinvolge un politico di prima grandezza, che punta addirittura alla successione di Silvio Berlusconi. La sentenza è quella del processo “Oil for food“, il politico è Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia. Ricordate la vicenda? È lo scandalo scoppiato nel 2004, quando sono emersi i fiumi carsici di tangenti pagate all’ombra del programma delle Nazioni Unite “Oil for food”, nato per addolcire l’embargo all’Iraq di Saddam Hussein permettendo di scambiare oil, cioè petrolio, con food, cibo e medicine. Un’indagine americana ha certificato che, sotto l’ombrello protettivo di quel programma Onu, Saddam assegnava contratti petroliferi a prezzi di favore in cambio di robuste mazzette impiegate per sostenere il regime. Poi, dopo l’invasione Usa, quei soldi sono finiti a finanziare la guerriglia e il terrorismo. Coinvolti nel gioco, grandi compagnie e piccoli trader petroliferi, ma anche singole persone ed esponenti politici di una cinquantina di Paesi del mondo.

Tra questi, Roberto Formigoni che, in nome della sua amicizia con il cristiano Tareq Aziz, braccio destro di Saddam, ha ricevuto contratti per 24,5 milioni di barili: la più massiccia tra le assegnazioni fatte a soggetti italiani. Poiché Formigoni non fa il petroliere, i contratti sono stati gestiti da aziende suggerite dal governatore: la Cogep della famiglia Catanese e la Nrg Oils di Alberto Olivi. Così una piccola impresa come la Cogep si è trovata di colpo a passare dalle autobotti alle petroliere. In cambio, secondo l’inchiesta sviluppata a Milano dal pm Alfredo Robledo, avrebbe pagato tangenti per 942 mila dollari in Iraq e 700 mila a mediatori italiani. La Nrg Oils avrebbe pagato invece almeno 262 mila dollari. I Catanese (benché la loro Cogep fosse già stata coinvolta nello scandalo dei petroli e i suoi titolari fossero già stati condannati nel 1982 per contrabbando internazionale) sono tra i fondatori della Compagnia delle Opere, l’associazione d’imprese promossa da uomini di Cl, e questo è bastato, evidentemente, per far scattare la segnalazione di Formigoni a Saddam. A partire dal 1997, Saddam e Aziz concedono succulenti contratti alla piccola Cogep, che “ringrazia” Formigoni versando dal 1998 al 2003 oltre 700 mila dollari sui conti di una società estera, la Candonly, controllata da Marco Mazarino De Petro, il fiduciario di Formigoni per i rapporti con l’Iraq di Saddam. Come giustifica De Petro tutti quei soldi? «Sono il compenso per la mia consulenza». Ma è difficile capire in che cosa sia consistita quella consulenza, visto che De Petro può esibire soltanto una relazione stilata nel 1996, tre paginette dalla sintassi difficile, in cui strologa di un «accordo petroil for food».

Berlusconi-FormigoniOra è arrivata la sentenza. La prima condanna europea per quello scandalo: due anni di carcere a De Petro, in primo grado, per corruzione internazionale di funzionari dello Stato; condannati anche Andrea Catanese e Paolo Lucarno, uomini della Cogep. E Formigoni? Era già da tempo uscito dall’inchiesta. Ma a prescindere dal piano giudiziario, le responsabilità morali e politiche delle azioni di Mazarino De Petro ricadono su di lui. Come Berlusconi per il caso David Mills: lì, se Mills è il corrotto, Berlusconi è il corruttore; in Oil for food, se Mazarino De Petro è il corruttore, la responsabilità morale e politica del suo operato è del politico per conto del quale De Petro operava, cioè Formigoni. È semplice e chiaro. Qualcuno l’ha detto? Qualcuno l’ha scritto? E ancora: Candonly era una società riferibile di fatto ai Memores Domini, il “gruppo adulto” di Comunione e liberazione di cui Formigoni è l’esponente più in vista. Dove sono andati a finire i soldi di Candonly? Chi li ha utilizzati? Perché Formigoni non lo spiega? E perché nessuno glielo chiede?

***********

Ecco chi é Formigoni , del suo capo ha cominciato a seguire le tracce e l’esempio di corruttore .

Inoltre con i soldi delle tangenti irachene  finanzia quella strana setta di affaristi chiamata Comunione e Liberazione

Crazyhorse70

___________________

Si promuovono le ronde e si tagliano gli organici della polizia. La strana politica del centro-destra.

Ieri a Roma un gruppo di agenti dei commissariati di polizia ‘Aurelio’ e ‘Primavalle’ hanno manifestato per chiedere migliori condizioni di lavoro. Su un grosso striscione bianco posto a pochi metri dall’uscita ‘Battistini’ della metropolitana con su scritto “Movimento per la sicurezza. Sindacato della Polizia di Stato”.

Erano tutti  in borghese insieme ad alcuni cittadini, tra i quali anche dei rappresentanti della circoscrizione. Corrado Tiralongo, segretario provinciale vicario del movimento, ha spiegato: “Chiediamo una razionalizzazione e una riorganizzazione delle risorse umane. La nostra iniziativa è innanzitutto una risposta che vogliamo dare a chi subisce quotidianamente disservizi e a chi è vittima di atti criminosi che si consumano in questa zona”.polizia su500

Tiralongo ha premesso che “l’attività degli agenti di polizia è ogni giorno attenta e puntuale”, ma ha sottolineato che i commissariati Primavalle e Aurelio sono “fortemente sotto organico”. «Gli agenti dovrebbero essere il doppio – ha proseguito -, basta pensare che al commissariato Aurelio ci sono 74 unità e a Primavalle 71. Un numero nettamente inferiore rispetto alle necessità dei quartieri in cui i poliziotti devono operare come Bassoggi, Valle Aurelia, e Quartaccio”.

Per chi non è romano si deve pensare che l’estensione dell’area e il numero di abitanti di quei quartieri possono essere paragonati ad una città di centomila abitanti.

Lorenzo68