LA CONOSCENZA RENDE LIBERI

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I Forconi, dejavù e rabbia sociale

Dal sud sta salendo una ondata di rabbia  che molti si sono affrettati a definire ed etichettare nei modi più svariati, spesso alludendo a legami con mafia e neofascismo. Non che tali contatti siano una novità per certi movimenti apparentemente antisistema, ma in realtà creati dal sistema stesso: basti pensare alle pulsazioni mafiose ad antidemocratiche dei separatisti del dopoguerra che usarono il bandito Giuliano in chiave antipopolare, o al movimento parafascista di Ciccio Franco a Reggio Calabria . Senza andare tanto lontano nel tempo ( i tassisti spalleggiati da Alemanno ) e nello spazio ( il ruolo dei trasportatori nel Cile di Allende) il potere ha spesso usato la rabbia della gente in periodi di crisi economica armeggiando contro la democrazia e contro le conquiste sociali.

L’esempio più grave fu la nascita dei fascismo (la debole e corrotta italia di Giolitti e dei Savoia incapace di reggere al cospetto non solo delle  prime forme di turbolenza proletaria per via della riscossa leninista, ma financo di comprendere e guidare le prime arcaiche forme di sindacalismo cattolico nelle campagne)   e del nazismo dopo periodi di confusione e di crisi ( vedi la debole repubblica di Weimar ).

Per questo la sottoscritta ha avuto un fastidioso senso  di dejavù quando ha sentito per la prima volta parlare dei forconi, anche se talvolta si rende conto che usare gli strumenti classici di analisi non sempre porta a centrare il bersaglio. Dopo la lettura di questa intervista di Franca Corradini ad un esponente cartanese aumentano i dubbi e si rende necessario un approfondimento del fenomeno.

Nell’articolo di Franca,  a cui comunque rimando per la lettura complessiva (Da SCUOLA DI BUGIE –  Movimento dei Forconi : nostra intervista a un catanese ) viene confermata l’infiltrazione fascista di Forza Nuova, la divisione in due tronconi del movimento ed anche la genuinità di una rabbia e di una disperazione  che vede come al solito la sinistra in ritardo…

Ultima ora : la questione sa salendo su anche in senso geografico e merita un’ulteriore approfondimento, anche di cronaca ( Movimento dei Forconi : si estende la rivolta a macchia d’olio in varie parti d’Italia )

Rosellina970



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Il libro dei sogni è in realtà un incubo concreto per i soliti noti

Ieri sera il premier in collegamento da Bruxelles con Porta a Porta ha fatto un nuovo show di menzogne con l’aiuto del solito lacchè : “La cancelliera si è scusata per i risolini”, ma lei smentisce. Poi chiede un passo indietro di Bini Smaghi. Gelo di Parigi: “Non servono gli appelli in tv”. Sui licenziamenti più facili: “I lavoratori andranno in Cig”

Insomma, il solito mix di menzogne e figuracce che tanto piace al cittadino medio italico un po’ peone…

L’ultima sortita del pagliaccio di arcore fa venire in mente come l’uso della menzogna sia l’unica strategia messa in atto con coerenza dagli inizi della discesa in campo ad oggi. Anche se non tutte le menzogne di Berlusconi sono uguali, molte hanno la sola funzione di nascondere quelle più importanti.

Spesso si dimenticano,  nel marasma di bugie ed escort, scandali e barzellette sceme raccontate dal premier, le menzogne pesanti, quelle decisive, storiche.

Parlo delle menzogne  ormai memorabili, come quella che avrebbero abbassato le tasse e non avrebbero mai messo le mani nelle tasche degli italiani.

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BANKITALIA: FISCO DA RECORD NEL 2012, LA PRESSIONE SFIORERA’ IL 44%

La pressione fiscale l’anno prossimo raggiungera’ il nuovo massimo storico sfiorando il 44% del pil. Ma per il contribuente italiano il peso di tasse e imposte potrebbe essere anche piu’ gravoso se gli enti locali aumenteranno i prelievi per fronteggiare i tagli ai trasferimenti previsti dalle manovre per centrare l’agognato pareggio di bilancio nel 2013. E’ quanto ha indicato Daniele Franco, funzionario generale della Banca d’Italia, nell’audizione sulla legge di stabilita’ davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato.

La pressione fiscale quindi salira’ dal 42,3% del 2010 al 42,7 nel 2011 e dal 2012 si attesterebbe su valori intorno al 43,8 per cento, un massimo storico (nel 1997 essa aveva raggiunto il 43,6 per cento del PIL). Le stime di Via Nazionale non includono gli effetti dell’attuazione della delega fiscale e assistenziale, che potrebbero determinare maggiori entrate fino a 0,2 punti di pil nel 2012, 1,0 nel 2013 e 1,2 nel 2014. Inoltre – sottolinea l’esponente di Bankitalia – va rilevato che gli enti decentrati potrebbero disporre aumenti del prelievo per compensare i tagli apportati con le manovre estive ai trasferimenti dallo Stato.

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Tutti hanno seguito la tragicomica storiella europea del finto duello tra le due destre  del continente, duello che come unico scopo ha quello di distrarre i cittadini meno informati dall’unico vero obiettivo più o meno dichiarato: far pagare ancora una volta la crisi ai soliti noti. Quindi sorvolo sulla storia degli sberleffi e dei tre giorni per ritornare credibili, al minuetto credono solo gli allocchi, Berlusconi è solo la variante affaristico clownesca delle peggiori e malintenzionate destre rabbiose ed antipopolari che purtroppo governano le istituzioni europee. Hanno creato la crisi con la loro fiducia nelle idee iperliberiste, nell’autoregolamentazione del mercato, nel mito della finanza creativa. Le loro banche hanno comprato immondizia spacciandola coi poveri cristi per buoni affari ed ora vogliono far pagare la crisi a chi l’ha sempre pagata, i lavoratori.

Leggendo bene la famosa lettera dei sogni si capisce subito come in gran parte rimarrà tale per molti aspetti . Vediamo alcuni contenuti: l’età minima per le pensioni di vecchiaia si innalza a 67 anni, nuove misure per rilanciare le infrastrutture,  liberalizzazioni dei servizi pubblici, norme di semplificazione, riforma delle professioni, con l’abolizione delle tariffe minime, spinta all’occupazione, in particolare femminile, con i contratti agevolati di inserimento, e per i giovani, viene confermata la già annunciata riduzione dei contributi sull’apprendistato; inoltre si prevede di favorire la stabilizzazione dei rapporti di lavoro.

Quante chiacchiere per non dire che si tratta di chiacchiere e basta altrimenti le avrebbero rese concrete in questi anni. Alcune altre sono ridicoli tentativi di andare contro la volontà popolare espressa nei referendum di qualche mese fa, quello contro la privatizzazione dei servizi comuni locali. Altre ancora come le liberalizzazioni delle professioni sono cose ancora più impossibili, visto l’esercito di avvocati lobbisti che il nano malato si è portato dietro in parlamento e che già ha posto il veto sul tema.  Per altri versi sono anni che si parla del  credito di imposta sulle assunzioni nel Mezzogiorno, ma l’unica cosa che importa a costoro del mezzogiorno è il serbatoio di voti clientelare e mafioso.

Le uniche parti della lettera che a parer mio da sogni o incubi diverranno realtà sono le misure che colpiscono lavoratori pubblici e privati, cosa del resto che rappresenta una costante per il governo Berlusconi, che ha sempre saputo manomettere le buste paga ed ha raschiato il fondo senza pietà .

Del resto come ha detto la ministra infermiera pelvica del premier , la Gelmini, la destra è ideologicamente contraria a mettere le mani nelle tasche deegli italiani ricchi con una imposta patrimoniale.

Ecco quindi che la vere novità possibili e praticabili contenute nel dl sviluppo riguardano essenzialmente  una nuova stretta sul pubblico impiego, con l’obiettivo di ridurre il numero dei dipendenti pubblici, ricorrendo, se necessario, anche alla messa in mobilità, mentre per il settore privato è prevista una revisione delle norme sui licenziamenti per motivi economici, con l’obiettivo di stabilire in questi casi un indennizzo del lavoratore, senza diritto al reintegro.

Il documento prevede infatti “…una nuova regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato…” che può voler dire soltanto completa mano libera di licenziare per le aziende, visto che esiste già una legge per mobilità e licenziamenti in caso di crisi (la legge 223/1991) ed il famigerato articolo 8 della manovra di agosto. Si vuole arrivare chiaramente anche alla cancellazione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, in linea con quanto previsto dallo Statuto dei Lavori di Sacconi.

Per il pubblico impiego si prevede la “…piena attuazione della Riforma Brunetta…” (che significa taglio degli stipendi con la decurtazione del salario accessorio per il 75% dei dipendenti) e che “…Per rendere più efficiente, trasparente, flessibile e meno costosa la pubblica amministrazione tanto a livello centrale quanto a livello degli enti territoriali (oltre al vigente blocco del turnover del personale) renderemo effettivi con meccanismi cogenti/sanzionatori: a. la mobilità obbligatoria del personale; b. la messa a disposizione (Cassa Integrazione Guadagni) con conseguente riduzione salariale e del personale (e possibilità di licenziamento); c. il superamento delle dotazioni organiche.”, cioè la cancellazione delle “piante organiche” e di ogni relativo elemento oggettivo di valutazione delle funzioni e dei carichi di lavoro e quindi del personale necessario. L’insieme di queste misure portano ad una sola conclusione: futuri licenziamenti anche nel pubblico impiego.

Eppure ci sono ancora degli allocchi che hanno tirato un sospiro di sollievo per la apparente promozione avuta dalla lettera a Bruxelles, quelli che credono che il vero unico avversario della sinistra sia il pagliaccio e fanno il tifo per la destra più seria e credibile di stampo europeo. Siamo alle solite:  i veri nemici della sinistra sono le destre egemoni nella sinistra stessa, da D’Alema a Veltroni, da Renzi a Fioroni pronti sempre a portare l’acqua con le orecchie alla destra , purchè sia solo un po’ più presentabile del nano di Arcore…

Rosellina970


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L’ESSENZA DEL FASCISMO

Fra le colpe della sinistra in disfacimento degli ultimi decenni ( direi una sconfitta senza combattere, un suicidio politico che ha molti responsabili ) oltra al supercitato berlusconismo vi è , forse più grave , l’arrendevolezza culturale  e politica verso i sentimenti fascistoidi e razzistici che albergano ormai costantemente in un bel nocciolo duro dell’elettorato.

Specie fra i più giovani si scorge , accoppiata con una certa arrendevolezza e cinismo verso i temi sociali ( con l’effetto di un autolesistico astensionismo dalle lotte : in altre paesi sono anni che risorgono indignazioni e ribellioni giovanili , a partire dalle condizioni economiche e dai bisogni) un riemergere di una forma di stupidità prepolitica verso i temi della identità nazionalistica ed individualistica.

Questo video preso dalla sottoscritta su youtube mi sembra rappresenti bene la condizione di idiozia politica ed umana di queste comunità di ratti, ormai usciti definitivamente e colpevolmente dalle fogne…

 

ROSELLINA970


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Brunetta insegna, la polizia esegue : caricati i precari in piazza.

Brunetta ordina, loro eseguono senza pensare. Caricata la parte peggiore dell’Italia: i precari.

Difendono la P4 e gli affari del regime, caricano i precari che chiedono pacificamente di essere ascoltati.

Ma ci sarà mai una polizia di stato cosciente del ruolo di difesa della costituzione, cosciente di appartenere al popolo o saranno solo sempre sgherri del re, servi del regime, fascisti in divisa?

Rosellina970


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Poco fa email segreta del pdl ai tesserati : rettifichiamo , andate immediatamente a votare NO

Ecco la email “segreta” del PDL ai suoi tesserati.

Caro amico, cara amica.Alla luce delle percentuali ufficiali estrapolate alle ore 12 giorno corrente dal Viminale, ci preme rettificare le indicazioni di voto diffuse a mezzo stampa nei giorni precedenti da parte di tutti i nostri rappresentanti.
Vista l’alta affluenza alle urne riguardante il referendum per l’abrogazione delle norme in calce temiamo una elevatissima percentuale di “SI” (che si attesterebbe ad oltre l’80% secondo sondaggi), mettendo l’attuale direttivo nazionale e il governo tutto in un’imbarazzante posizione con poche giustificazioni in tal senso. Vi pregherei, a titolo personale e a titolo di tutti gli esponenti di partito e di quelli alleati, di recarvi immediatamente alle urne a votare “NO” quanto meno per abbassare la percentuale dei voti a favore. Sicuro in un Vs piccolo sacrificio per dare un segno di solidarietà alla Ns coalizione Vi auguro una buona domenica.
In fede.

[XXXXXXXXXX XXXXXXXX] Direttivo Popolo delle Libertà


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La Cassazione conferma il referendum : ora la sfida è enorme.

Pubblichiamo il video intervista con Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace Italia

La sentenza della Cassazione, la moratoria furbetta di Berlusconi che non è servita,  l’oscuramento delle ragioni del SI nei media del regime, il problema del quorum, il problema di chi ha già votato tra gli italiani all’estero: si ristampano le schede?, il voto plebiscitario del referendum che si è già svolto in Sardegna, l’incoerenza dei partiti anche dell’opposizione che se presenti in aula avrebbero permesso di votare il referendum insieme alle amministrative garantendo il quorum.

Questi ed altri elementi di riflessione nel video qui sotto.

Rosellina970


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12 Maggio 1977 : perchè Kossiga con il k ( ed anche con le doppie “ss naziste” se si potessero riprodurre sulla tastiera…)

Ripropongo il post dello scorso anno in memoria di Giorgiana Masi. L’unica cosa che è cambiata rispetto ad allora è il riproporsi sempre più forte del tema della strategia della tensione  e della pratica dei doppi estremismi, alla luce degli ultimi scontri causati dai fascisti del terzo millennio  nelle città, con le complicità ovvie del potere politico, dal governo fino alle municipalità in mano ai protettori in doppio petto della solita marmaglia nera. 

12 maggio 1977. Fino a che non si scoprirà tutta la verità sulla strategia dela tensione e sui veri mandanti politici di decine di assassinii di stato , ritengo giusto ed opportuno appellare l’ex presdiente Kossiga con la ” K”.

Aggiungeri anche la doppia “ss” a mo’ del reparto scelto nazista , ma quel tipo di “s” non c’é sulla tastiera.

Giorgiana Masi venne colpita mortalmente alle spalle mentre fuggiva con i suoi compagni dalle cariche della polizia. L’inchiesta ha stabilito che a sparargli fu un tiratore inginocchiato che prese la mira. Voleva uccidere.Nei giorni successivi diverse persone, tra i quali Marco Pannella, sottolinearono nelle loro dichiarazioni la presenza di agenti in borghese nascosti tra i dimostranti.

Nel tardo pomeriggio (il sole era quasi calato poiché nel 1977 l’ora legale entrava in vigore dal 22 maggio), tra le ore 19 e le ore 20, due ragazze e un carabiniere furono raggiunti da proiettili esplosi da Ponte Garibaldi e da altre direzioni: primo a essere colpito, dopo le 19, il carabiniere Francesco Ruggeri (o Ruggero) ferito alla mano; verso le 20 vengono colpite Giorgiana Masi, 19 anni, alla schiena da un proiettile calibro 22, deceduta durante il trasporto in ospedale, e Elena Ascione, ferita a una gamba.

Kossiga smentì in tutti i modi ma alcune foto lo inchiodarono: aveva usato agenti provocatori ed era responsabile di quell’omocidio.

A 33 anni di distanza da quel tragico giorno non si conosce ancora il nome dell’assassino. Noi non lo conosciamo. Francesco Kossiga, presidente emerito della Repubblica Italiana, che all’epoca era Ministro dell’Interno, invece sa benissimo come sono andati i fatti e chi sono i responsabili, come ha ammeso lui stesso in una famosa intervista di un anno e mezzo fa.

Niente di strano, dal momento che è stato lui il mandante confesso di quell’omicidio di Stato: “Maroni dovrebbe fare quel che feci io quando ero Ministro dell’Interno (…) Infiltrare il movimento con agenti pronti a tutto…”

Si riferiva alle prime uscite del movimento dell’onda nell’autunno 2008  ed agli scontri di Piazza Navona tra i ragazzi del movimento degli studenti che contrastavano la controriforma Gelmini ed i fascisti del blocco studentesco che mostravano la solita faccia accondiscendente col potere e violenta coi movimenti.

Oggi come allora i fascisti servivano al potere per destabilizzare  i progressi delle lotte e , come dice Kossiga, per attuare la strategia della tensione .

Ma a parte i piccoli Fioravanti servi della strategia Kossighiana, il consiglio a Maroni è sull’ utilizzo di agenti provocatori. Uno dei  peggiori grandi vecchi della notte e del buio del nostro paese ( l’altro è Andreotti) vuole consigliare ai giovani epigoni fascio leghisti come imparare presor e bene la strategia utile 30 anni fa: da Piazza Alimonda agli omicidi in carcere, questi fascistelli in erba verde sono ancora dilettanti…

Rosellina970


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Ennesima provocazione fascista ( ad Arezzo )

Apprendiamo dalla stampa che l’Amministrazione Comunale di Arezzo ha concesso l’uso della sala Montetini per un’ iniziativa di Casa Pound sulla guerra in Libia per sabato 30 aprile.

L’ANPI di Arezzo trova quantomeno sconcertante che 5 giorni dopo il 25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo,  giornata  celebrata da tutte le istituzioni, si permetta l’uso di una sala pubblica ad un gruppo che si dichiara apertamente fascista.

Ricorda  che la Provincia di Arezzo ha ricevuto la Medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza al nazifascismo, ed è già ferita dalla presenza dell’ Istituto Storico della RSI a Terranuova Bracciolini, nonchè dalla presenza di una sede di Casa Pound in città.

L’ANPI  di Arezzo

 Denuncia

questa ennesima provocazione fascista,

 chiede

che l’ Amministrazione Comunale revochi  il permesso a Casa Pound a  tenere la sua iniziativa in una sala pubblica.

Invita

la popolazione a  protestare con forza contro tale provocazione

ANPI AREZZO


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10.000 no al processo breve entro le 20 di oggi

Stasera alle 20 la Camera voterà per il cosiddetto processo breve, una norma che, se approvata, spazzerà via migliaia di processi e negherà giustizia agli studenti sepolti sotto le macerie della Casa dello Studente di L’Aquila, alle vittime della strage alla Stazione di Viareggio, ai morti per l’amianto, ai morti sul lavoro e a tutte le vittime di violenza i cui reati subiti verranno prescritti grazie al processo breve ( vedi qui l’elenco completo ).

Tutto questo per salvare Berlusconi.

Lanciamo questa iniziativa per far sentire la nostra voce e per esprimere la contrarietà di tutti quei cittadini che oggi non potranno manifestare a Roma, nei confronti di questa scandalosa iniziativa che è il processo breve.

ENTRO LE 20 DI STASERA VOGLIAMO RACCOGLIERE 10.000 NO AL PROCESSO BREVE SOTTO QUESTA NOTA CHE INVIEREMO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, AL PRESIDENTE DELLA CAMERA E AI PRESIDENTI DEI GRUPPI PARLAMENTARI.

PER ADERIRE LASCIA IL TUO NO O UN COMMENTO SOTTO QUESTA NOTA E AIUTACI A DIFFONDERLA CONDIVIDENDOLA NELLA TUA BACHECA

Rosellina970


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Addio per sempre a L’aquila bella mè

“L’AQUILA BELLA ME'” è la frase che ha sempre espresso il sentimento quasi carnale degli aquilani per la loro (ex) città. Chissà se anch’essa piano piano andrà nel dimenticatoio insieme al centro storico non più ricostruito, insieme al ricordo di quel tessuto connettivo che l’uomo ha sbriciolato ancor peggio che la natura matrigna.

Perchè dico l’uomo? Perchè anche se in ritardo ormai tutti gli abruzzesi hanno capito che gli è stata promessa una cosa mentre se ne sceglieva un’altra.

Dopo due anni l’Aquila è messa come il giorno dopo il terremoto.

E sarà così anche in futuro perchè il governo ha scelto un altro modello di sviluppo per gli aquilani, che ancora in 39.000 sono fuori di casa, mentre qualche migliaio è nelle new towns intorno alla ( ex ) città capoluogo.

Hanno scelto senza dirlo  – ma anzi facendo promesse contrarie a bizzeffe –  di fare tanti piccoli nuclei intorno al sistema dei centri commerciali,  dove la gente si troverà per consumare ed incontrarsi, centri commerciali che diverranno i nuovi punti di aggregazione economica e sociale, al posto delle vie , dei vicoli, dei negozi delle piazze e dei mercati.

Mentre il centro storico sarà un museo a cielo aperto gestito commercialmente.

Niente più L’Aquila, ma l’aquila 2,3,4,5,6, ecc. come Milanodue ma senza Milano 1, una bella schifezza, un regalo alle banche ed alla finanza, la distruzione di nuclei millenari, dopo le case tritate da ju terremute, la citta tritata da berlusconi.

Niente che non fosse previsto, peraltro, ecco qua sotto tutto quel che sapevamo ed abbiamo detto da subito.

In ordine cronologico alcuni dei nostri post, dai più recenti ai piu’ vecchi :

L’Aquila non c’é più, solo casette di legno lontane e centri comerciali

Ai terremotati illusioni e bruscolini, alle cosche che ricattano miliardi di euro

Terremoto : perché agli aquilani non daranno le case e perché li salasseranno di tasse senza sconti…

Controinformazione: le informazioni che non ti danno le sette sorelle della (dis)informazione

Abruzzo : cronaca di una morte annunciata

Controinformazione a 4 mani: perché papi ha preso l’ultima curva prima della fine e perché l’ Abruzzo finirà a banche e mcdonald e casette isolate con gli sponsor

Solite cialtronerie : se la new town é come a San Giuliano meglio le tende

Lo sciacallo e la controinformazione

L’avvoltoio che sorvola il disastro

Rosellina970