LA CONOSCENZA RENDE LIBERI

per favorire l'incontro di idee anche diverse


11 commenti

AREZZO : 1 maggio con i lavoratori Eutelia


Giungeranno da tutta Italia per festeggiare il Primo maggio ad Arezzo.

Oggi sono arrivati in 5  con un camper.

Domani 30 aprile  si aggiungeranno altri 10 camper e un pullman.

Dopo aver festeggiato Natale , Capodanno, Carnevale e Pasqua nelle sedi Eutelia  di tutta Italia occupate dal 28 ottobre 2009 , hanno deciso di venire a  celebrare la Festa del Lavoro ad Arezzo.

Questo il programma sintetico dei 4 giorni di lotta per il posto di lavoro :

29 e 30 aprile: presidio davanti alle sedi Eutelia e all’Hotel Minerva  dove si tiene l’ assemblea dei soci.


1 maggio: festa dei lavoratori davanti alla sede di Eutelia .


2 maggio: testimonianza della lunga esperienza di lotta per il proprio posto di lavoro e  per il pagamento degli stipendi al presidio per l’acqua pubblica (  in piazza san Jacopo ).

Non manchiamo a questo importante appuntamento , facciamo sentire la nostra solidarietà!

Franca


5 commenti

Don Paolo Farinella: Berlusconi e l’infamia del credo ostentato ed infangato

Berlusconi è un uomo pubblico che ha “ostentato” la sua cattolicità che denigra e viola e infanga sempre pubblicamente giorno dopo giorno. Come uomo pubblico malato è andato al funerale, ma il protagonista era lui con le tv sempre pronte a riprenderlo. Il morto era superfluo.

Un uomo notoriamente immorale, divorziato e che dichiara: “Don Verzè mi assolve senza nemmeno conoscere i miei peccati” è totalmente fuori di quelle norme che cardinali e papi si ostinano a predicare e ad imporre ai comuni mortali. Vi sono preti che per molto meno negano assoluzione e comunione e in un caso come questo, i custodi dei “principi non negoziabili” dovevano insorgere di fronte a questo gesto osceno, sacrilego di uno che prende le perle e le butta ai porci, con tutto il rispetto per i Sigg. Porci.

Se la Gerarchia non lo fa, perde la faccia e la credibilità e io ho il diritto di dire ai divorziati: fate la comunione come e quando credete in coscienza.

Don Paolo Farinella va giù duro contro il cavaliere finto ossequioso ma colpisce anche questa chiesa piccola e meschina che insegue due leghisti neo -presidenti di regione per stringer loro la mano e ringraziarli per quelle battute inutili sulla indisponibilità a permettere il rifornimento della pillola RU486.

Battute inutili ed illusorie ed infatti  rimangiate il giorno dopo.

La pillola in questione è un modo per affrontare l’aborto senza soffrire troppo, il che per costoro è grave: la donna deve soffrire, non sia mai che possa accadere che non soffra.

Una chiesa piccola e meschina rinchiusa in se stessa a guardarsi e rimirarsi l’ombelico pedofilo nascondendo la vergogna finchè possibile.

Una piccola chiesa di piccoli uomini che si affannano a rispecchiare il livore egoistico imperante, invece di farsi carico dell’esempio solidale.

Una chiesa piccola e meschina che non ha nulla da dire sugli episodi assurdi di razzismo contro i bambini, ma corre a strepitare ed ad acclamare i potenti, concedendo loro privilegi ed appoggi elettorali smaccati ed esibiti  come non mai: per qualcosa di simile  forse occorre tornare alle prime elezioni del dopoguerra, che videro lo scontro di civilità contro il Fronte Popolare staliniano.

Continua in questo sito dove si può anche leggere la lettera scritta a Bagnasco e Bertone.

Silenzio assordante della chiesa anche sulla questione delle mensa scolastiche, le quali , in  molti comuni (in tutta Italia e a tutte le latitudini) sono in difficoltà a causa delle famiglie morose che sono in arretrato di parecchie mensilità delle rette per i loro bambini: si parla di crediti da recuperare che si aggirano su cifre di svariati milioni di euro.

Per combattere questo malcostume (causato nella maggior parte dei casi sicuramente da questioni di vere difficoltà economiche) alcuni comuni hanno deciso di utilizzare le maniere forti, prendendo provvedimenti impopolari e intollerabili come i casi di Adro e Montecchio.

Altri invece studiano sistemi meno drastici: dalle ganasce per requisire le auto all’emissione di ticket prepagati da acquistare all’atto dell’iscrizione a scuola.

Io una ricetta l’avrei: un bel condono servito su un piatto d’argento, in cui si permette di saldare tutti i debiti pregressi pagando solo il 5% della somma accumulata. Assomiglia tanto allo scudo fiscale, è vero: devono essere infatti sempre e solo i potenti a mangiarci sopra?

Rosellina970


68 commenti

La pantomima Berlusconi – Fini ed il 25 aprile liberato dalla presenza della Polverini

Questo post nasce dalla voglia di rispondere a recenti provocazioni del capopellirossa  che scrive su questo blog.

La maggior parte del significato evocativo ed emotivo di quanto successo all’ Auditorium di Roma è fissato dai gesti , dalla mimica. Mi riferisco ai tantissimi gesti che accompagnavano i discorsi dei due litiganti, ed in particolare ai gesti senza voce, alla mimica facciale , al ditino posto sotto il naso del capo, alla mano che oscilla nel significato di “vuoi cacciarci?”: una specie di lesa maestà corporale, in effetti senza precedenti da quelle strane parti.

Detto ciò per quanto mi riguarda potremmo finire qui.

Mi spiego.

Non mi frega nulla di Fini e la sua lotta per il potere: trovo che le mosse di questi giorni possano interessare solo ad una sinistra modesta, subalterna ed inciuciosa. Una sinistra  pronta a rivendersi l’anima ormai persa da tempo in cambio di un eventuale, molto improbabile, governicchio tecnico che ci riporterebbe a riprendere schiaffi alle prossime elezioni.

Che l’ex fascista si cuocia nel proprio brodo di coltura senza ricevere stampelle di salvataggio che non merita.

Se è vero lo scenario dipinto da Cavallo Pazzo,  neanche noi meritiamo di morire con a capo dell’opposizione Gianfranco Fini, di cui, quindi, non intendo parlare più.

E già perchè questo è ciò che accade se va in porto il vecchio trucco di berlusconi, quello di essere lui a rappresentare, inglobare, gestire il governo e l’ opposizione :  tutto fatto in casa, tutto dentro la destra.

Vi ricordate il presidente operaio, imprenditore, medico, infermiere, paziente, industriale e scenziato, fascista e partigiano ( nella foto ad Onna lo scorso anno per la prima volta partecipò alle commemorazioni del 25 aprile)?

Un po’ come le sue televisioni, che presentano, in un contesto di ignoranza e qualunquismo becero, un certo finto ecumenismo : molte punte  di destra insieme a poche reclamizzate punte di finta avanguardia o inchiesta sinistrese ( striscia la noitizia, le jene).

Si tratta in realtà di gente perfettamente in linea col falso ecumenismo del padrone, gente che ogni tanto porta avanti l’opposizione graziosa di sua maestà con  finte inchieste e pezzi giornalistici del tutto innocui e mai, neanche una volta,  su temi delicati e sensibili per il capo.

Gente, per capirci, che ridicolizza tutto il mondo politico tranne il capo , al massimo travestendolo con un mantello nero e “colpendolo” con battute complici e bonarie.

Inchieste invece che quando si dedicano all’opposizione mettono talvolta profondamente in ridicolo le posizioni politiche e spesso la stessa persona fisica : immaginabile il messaggio subliminale e chi ne esca veramente con le ossa rotte…

Tenuto conto che il rapporto politico che tiene in piedi la destra è di tipo personale – carismatico tra S.B. e popolo delle libertà, ecco che si capisce perfettamente il ruolo avuto dalle sue televisioni nel costruire quel tipo di carisma.

E siccome non si può negare che S.B.  sia un libro aperto e  palesi sempre le proprie intenzioni, io dico di starne fuori.

Perchè,  vera o falsa che sia la tensione politica attuale nel centrodestra ( propendo per l’ipotesi che sia vera, ma ciò non cambia il mio assunto), ritengo che alla lunga il giochino messo in atto abbia la regia di chi intende porre in essere l’operazione ecumenica ed omnicomprensiva di cui sopra.

Stiamo lontani da queste cose, abbiamo già molte rogne da grattarci per conto nostro e partecipando anche dall’esterno ad operazioni come queste ( mi riferisco a supposti accordicchi istituzionali e governi del presidente ) abbiamo solo da perderci :  non è un caso che in questi giorni taluni dalle parti del PD dalemiano sentano odore di fregatura e pertanto ci sia una certa eccitazione nel leader maximo che non vede l’ora di cimentarsi in una nuova valorosa sconfitta inciucista, qualcosa che evidenzi il suo immenso valore tattico e strategico, per intenderci quello già visto ai tempi della bicamerale…

Mi sembra strano che persone come cavallo pazzo che hanno sempre messo in guardia da certo dalemismo non sentono la puzza di fregatura che va in giro da qualche giorno…

DEVO CONFESSARE IL REATO DI INTERRUZIONE DI COMIZIO FASCISTA

Ieri , gran bella giornata semiestiva a Roma, sono stata a Porta San Paolo per la manifestazione del 25 aprile dietro lo striscione dell’ANPI dove conosco qualcuno dei partigiani ancora in vita.

La vista della Polverini è stata troppo anche per i più tranquilli signori con famiglie che erano tra gli astanti ed è stata subissata di fischi e di lanci di frutta marcia del vicino mercato di Ostiense.

Dopo qualche minuto in cui la contestazione veniva solo da un lato, la rabbia per la ipocrita presenza della nuova escort del boss di Arcore è infine esplosa con fragore e tutta la piazza ha espulso la neo presidene di Regione.

Ricordo per chi si sia fatta sfuggire la notizia che la Polverini di ieri è la stessa che solo qualche giorno fa ha salutato  i propri camerati col braccio teso ,  in occasione della  festa per la sua elezione.

Il fratello scemo e brutto del commisario Montalbano ha deciso di fare il cavaliere democratico con la petacci dei poveri ed ha abbondonato il palco per solidarietà contro i bruti e violenti astanti dei centri sociali.

Forse qualcuno rimarrà deluso ma i centri soclai erano si e no un decimo della piazza e posso assicurarvi che tutta la piazza ha fischiato e contestato impedendo alla Polverini di fare il suo cappeletto ipocrita.

E la rabbia dei rappresanti dell’ANPI per quanto accaduto ( così dicono tutti i giornali , anche l’Unità) era riferita alla presenza fascista e non alla contestazione.

Giusto per la cronaca.

Rosellina970


2 commenti

Fratelli d’Italia

SE SI PARLA DI PATRIA E LIBERTA’

Se si parla di Patria e Libertà, non mi sento più di sinistra. Mi sento italiano.
Se si parla di Patria e Libertà, mi ricordo quando ero volontario in Friuli per il terremoto, con gli Alpini. Lì non contava l’essere del Nord o del Sud, né socialisti o democristiani, né comunisti o liberali, né repubblicani o socialdemocratici. Contava esserci. E non passava nemmeno per la testa di pensare che si stesse aiutando qualcuno che non parlava il nostro dialetto. Contava curare feriti, tirare su delle tende, allestire ospedali da campo, distribuire cibo e acqua e bevande calde, contava una parola di conforto, contava distribuire abiti usati e coperte a altri Italiani come noi.

Se si parla di Patria e Libertà, oggi non m’importa se il mio compagno di viaggio è Di Pietro o Fini, Bertinotti o Bersani o Casini. Non gli chiedo la carta d’identità. Basta che lottiamo dalla stessa parte.
Se si parla di Patria e Libertà, quello che conta è farsi sentire per la Patria, unita e coesa, contro le assurde divisioni di campanile; quello che conta è scongiurare una deriva balcanica per la nostra terra. Quello che conta è evitare che la parte più povera del Paese, per quanto abbia le sue colpe, sia abbandonata a sé stessa dall’egoismo di quella più ricca.

Se si parla di Patria e Libertà, io sto con la Costituzione. E se qualcuno, si chiamasse anche D’Alema, la vuole svendere al primo palazzinaro affarista che passa, per me è un traditore.
Se si parla di Patria e Libertà, io sto con la legalità. Quella vera, quella che applica lo spirito della Costituzione e non lo stravolge. Quella che pone al primo posto la Persona e i diritti umani.
Se si parla di Patria e Libertà, dico alto e forte che un faccendiere immanicato con la mafia, che non sa spiegare da dove ha preso i soldi, che ha evaso miliardi di tasse e se ne vanta, ha resuscitato il razzismo, controlla l’informazione, vuole occupare tutti i posti di comando e vuole riscrivere la Storia a suo uso e consumo, vuole svuotare la scuola pubblica, è un volgare delinquente e come tale a me non interessa affatto se è riuscito a farsi seguire da milioni di Italiani avendoli sedotti con la menzogna: uno c’era già riuscito ben prima di lui. E proprio il suo seguito elettorale lo rende ancor più pericoloso per la Democrazia.

Se si parla di Patria e Libertà, dico alto e forte che le foibe e Piazzale Loreto sono state delle atroci nefandezze. Ma che questo non cancella affatto che chii è stato appeso a Piazzale Loreto era un criminale e che i valori per i quali si batté erano sbagliati e inumani.
Se si parla di Patria e Libertà, dico alto e forte che per fortuna non abbiamo avuto il comunismo in Italia, ma che dobbiamo ringraziare anche i comunisti se abbiamo la democrazia.
Se si parla di Patria e Libertà, dico alto e forte che mettere sullo stesso piano fascisti e antifascisti è giusto solo sul piano umano (i morti si rispettano), ma che i primi avevano torto e i secondi ragione.
E che verso i secondi dobbiamo sentirci in debito, mentre verso i primi possiamo solo perdonare.


5 commenti

Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto…

Questa che segue è un testo  che gira in rete,  un sunto liberamente estrapolato dalla Pagina di Diario ( Roma 1 Maggio 1948 ),  pubblicata su Paragone Letteratura, n. 456, n.s., n.7, febbraio 1988, poi in Opere (Meridiani), Milano 1988, vol. I, pp. L-LI. e che ho ripreso da 5Magazine.

Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto.
Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt’al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un pò ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare.
Il testo si riferisce a benito mussolini, gli italiani di cui parla la scrittrice sono invece gli stessi…
Rosellina970


5 commenti

25 Aprile: liberi da chi?


Sul sito della Provincia di Salerno a questo indirizzo è apparso un manifesto in merito al 25 Aprile, giorno in cui l’Italia nel 1945, risvegliava la sua coscienza nazionale e civile impegnandosi nella riscossa contro gli invasori e più in generale, contro il ventennio di dominio da parte della dittatura fascista. Ciò che colpisce nel leggerlo è questa frase nel particolare: “L’intervento dell’America nella nostra terra ha sancito un’alleanza che ha garantito un lungo periodo di pace e di progresso economico e sociale, senza precedenti e ha salvato l’Italia, come l’Europa, dalla dittatura comunista“. Non me ne voglia il Presidente Cirielli ma non si può fare a meno di notare un errore storico, o quantomeno chiaro in questa frase.

L’errore è in primo luogo di omissione. Che la provincia di Salerno stia percorrendo un percorso storiografico parallelo a quello che i libri ci hanno scritto finora? Che in un documento sul 25 Aprile non venga citata una sola volta la parola fascismo è indubbiamente una scelta originale, sicuramente non tacciabile di retorica o banalità. Fosse vivo Almirante, rimpiangerebbe gli anni della giovinezza passata in clandestinità combattendo i partigiani, dato che i nemici non erano loro, i fascisti, ma una dittatura comunista abbattuta grazie agli Americani. Viene da pensare perchè, nella festa della liberazione nazionale, il loro pensiero vada all’esercito americano e non al comitato di liberazione nazionale. Ci verebbe da pensare, altrettanto, perchè il boom economico dell’Italia si spieghi semplicemente con l’alleanza americana, quando anche gli economisti d’oltremanica si sono interrogati a studiare il fenomeno del boom negli anni ‘60 (oserei dire l’unico momento storico brillante della nostra storia moderna). Rappresentare la giornata della liberazione, come una giornata che ci ha salvato dalla dittatura comunista vuol dire fare un torto ai 40 milioni di italiani che alla prime elezioni del *48 scelsero De Gasperi e non Togliatti, la DC e non il FDP, e impedirono loro stessi, dopo essere stati protagonisti della Liberazione, una deriva comunista del nostro Paese. Che dopo aver preso le distanze dal suo provvedimento di legge, l’ex Cirielli prenda le distanze anche da questo manifesto? Noi ce lo auguriamo..ex Tempora..

Nicola Sorrentino


2 commenti

E’ questo è il nuovo nei partiti ??….. una barzelletta… che non fa nemmeno ridere

Provincia, in due passano dall’Idv al Pdl (da la Discussione)

Clamorosi cambi di casacca al Consiglio provinciale di Napoli. Dopo le elezioni regionali, si stanno registrando i primi inevitabili smottamenti all’interno soprattutto del centrosinistra rimasto al governo soltanto al Comune di Napoli. Secondo indiscrezioni raccolte dal “Velino”, due consiglieri provinciali eletti nella fila di Italia dei valori, Giovanni Palomba e Massimo Filoia sarebbero in procinto di passare nel Popolo della Libertà. Il primo, allontanatosi dai dipietristi già da alcune settimane e dichiaratosi indipendente prima appunto delle regionali, è dei due il più accreditato a compiere il passo nei prossimi giorni. Aumenterebbe, così, la pattuglia di esponenti Pdl in Consiglio: sono 14 per ora, ma Ermanno Schiano e Domenico De Siano sono stati eletti consiglieri regionali e quindi presto potrebbero lasciare l’assemblea di S.Maria La Nova. Rumours di nuovi ingressi, infine, riguardano l’Udc: se amplia il rispettivo gruppo di appartenenza potrebbe poi essere ulteriormente legittimato a chiedere un terzo assessore al presidente Cesaro in concomitanza con l’avvio della nuova giunta regionale targata Caldoro.
Il presidente Cesaro sta lavorando in questi giorni, inoltre, per il rimpasto di giunta, visto che deve sostituire i due assessori Muro e Malvano, dimessisi per candidarsi, entrambi con risultato negativo, al consiglio regionale.

E’ questo è il nuovo nei partiti ??….. una barzelletta… che non fa nemmeno ridere

Capisco che la nuova mission di Di Pietro è avvicinarsi responsabilmente al PD per dimostrare di saper mediare ed essere un partito di alternativa di governo

Capisco che per far ciò occorre finirla con la opposizione dura e pura e trovare una classe dirigente adeguata a questa nuova politica

Ma quando leggo le notizie come questa l’IDV mi sembra la fotocopia dell’UDC di vasa vasa Cuffaro.

Ma insomma caro Di Pietro cosa c’è sotto? Ricordati che molta gente appartenente  al popolo viola ti ha dato fiducia in una fase in cui sembravi un lontano parente di quello odierno; quello che ora non strepita più, non diventa più rosso in faccia un po’ incartandosi con le parole ma sempre chiaro netto preciso nei concetti.

ARIDATECE CHE C’AZZECCA tenetevi questo suo parente lontano…

Rosellina970


3 commenti

La ragnatela di Fini contro sua maestà ormai nudo

C’é una scuola di pensiero che nel blog fa capo a Rosy che considera ininfluente ed anzi irritante occuparsi della questione politica posta da Gianfranco Fini in questi giorni.

Io non sono d’accordo. Non vedo cosa c’entri la sperabile ripresa della attività politica della sinistra-ameba di questi mesi con la valutazione di ciò che sta accadendo.

Non si tratta di mettersi con le patatine davanti alla tv come Fantozzi e godersi lo spettacolo, nè di consolarsi con l’aglietto delle sventure berlusconiche, ma di valutare  gli effetti politici medio tempore delle attività del presidente della camera.

Il giorno dopo la piazzata da mercato in risposta al suo ragionamento politico, Fini riprende a tessere la sua tela-proposta politica.

Devo dire che lo spettacolo plastico della lesa maestà mi ha fatto sorridere e non poco ed a proposito di quel documento votato alla fine della Direzione di ieri sera, va detto che non ha alcun valore politico:

– non si sa chi lo ha redatto ed in quale veste, così in fretta e furia per ordine del premier voglioso di imprigionare la minoranza

– è stato votato da 61 persone che ancora erano dentro l’Auditorium mentre la stragrande maggioranza erano già fuoriusciti

– l’esito è stato di 50 si – 11 no-1 astenuto ed un paio di finiani impossibilitati a votare pur essendo presenti.

Se fosse questo il reale rapporto di forze interno, altro che 6%, sarebbe più del 20%.

Ma stendiamo un velo pietoso sull’insignificante documento, partorito all’esito di una giornata storica per il berlusconismo: la prima volta in cui il boss le ha prese da un suo sottoposto e per di più davanti a tutti.

Fini con la sua pattuglia ed il suo ruolo può dar inizio ad una fruttuosa guerriglia parlamentare. Appropriandosi subito del nuovo ruolo ufficalmente palesato ieri, ha ripreso oggi , mentre il silvio si lecca le ferite dopo l’aggressione alla maestà, a tessere lap ropria tela.

Cronaca di oggi

Su alcuni temi di carattere istituzionale “c’e’ possibilita’ di riforme ampiamente condivise“. Lo ha detto il presidente della camera Gianfranco Fini intervenendo a Firenze ad un incontro all’Istituto Stensen“Nella bozza Violante c’erano punti di convergenza tra destra e sinistra dai quali e’ possibile partire”

L’argomento più difficile su cui “far convergere centrodestra e centrosinistra“, ha aggiunto Fini, “resta quello della forma di Governo. Non è una difficoltà insormontabile, comunque, se si lavora con una certa buona volontà. Però ognuno deve rinunciare a piantare la propria bandiera“.

Fini sta avvolgendo Berlusconi in una ragnatela che lo imprigiona come una mosca cocchiera.

E’ la prima volta in 17 anni che il mago di arcore subisce una così dura contestazione interna ed il paradosso incredibile non è che ciò sia accaduto ieri,  ma che si sia aspettato tutto questo tempo.

In palio ci sono tante cose: la prima che mi viene in mente è che ieri Fini ha posto la propria candidatura a Presidente della Repubblica in forma ufficale.

Basta  leggere i sondaggi sulla sua popolarita fra tutto l’elettorato per capire che il buon silvio non avrebbe chance. Ed è un brutto colpo, anche per i piani della Lega che sperava di accoppiare federalismo e prossimo candidato premier nel 2013, sperando nel posto lasciato eventualmente libero da silvio candidato aL colle.

Poi le riforme istituzionali, per cui forse per la prima volta c’è qualche chances.

Il futuro del PDL: dimostrando che il re è nudo, alcuni altri possibili candidati a rappresentare il centrodestra futuro potranno trovar coraggio per uscire dalle confortevoli ma asfissianti protezioni carismatiche del premier.

Per non dire del nuovo possibile assembramento centrista con Casini Rutelli e Montezemolo, come volevasi dimostrare e qua dentro già previsto più volte dal sottoscritto ( vedi qui ed anche  qui).

Sbaglia Rosellina a dire come fa in questi giorni che la sinistra non deve occuparsi di questo: sarà anche vero che farebbe meglio ad occuparsi di se stessa ma dare una occhiatina a ciò che accade a destra in questi giorni è necessario perchè gli scenari suddetti riguardano anche la sinistra, come si è visto, più o meno direttamente.

Ed il silvio rabbioso? Ha una sola arma, più passa il tempo sempre più spuntata: far precipitare il tutto verso le elezioni anticipate, per non morire lentatamente mangiato nella ragnatela…

Crazyhorse70


1 Commento

” LA STORIA NEGATA”. L’uso politico del revisionismo

Per prepararsi ad un vero 25 aprile, evitando rappresentazioni di regime edulcorate o partecipate  – peggio ancora – da individui della destra più o meno fascista, magari ornati per la bisogna da fazzoletto rosso dell’ANPI al collo

ricordandosi che la storia ha già dato torto e ragioni definitivamente

perchè la storia siamo noi

invito tutti coloro che possono a recarsi all’evento che segue.

Rosellina970

Inizio:
venerdì 23 aprile 2010 alle ore 17.00
Fine:
mercoledì 23 giugno 2010 alle ore 20.30
Luogo:
“Urban Center Municipio XI”, Via Niccolò Odero 13 – Garbatella – Roma

Descrizione

Le premesse al convegno

Con l’appello alla riconciliazione tra Resistenti e Ragazzi di Salò, lanciato nel discorso di insediamento come Presidente della Camera il 10 Maggio 1996, Luciano Violante chiese di comprendere le ragioni di chi aderì alla RSI, omettendo per sua successiva ammissione (intervista a La Repubblica del 27.04.02) un giudizio esplicito di condanna della Repubblica Sociale e del fascismo.
Prese così vigore un progetto partito da lontano che aprì, legittimato da un autorevole rappresentante degli eredi del Partito che maggiormente aveva difeso nel dopoguerra i valori della Resistenza, una stagione di “nuove” verità e nuovi protagonisti.
Vennero così arruolati al mestiere di storico, revisionisti della prima ora (Arrigo Petacco) e adepti dell’ultima (Giampaolo Pansa) con il fine di diffondere l’altra verità, quella servita a dare verginità democratica a quei post-fascisti diventati oggi partito di Governo.
Da allora, sempre più ricorrente è stato l’appello alla “Memoria Condivisa”, dove logiche compromissorie e opportunismi politici hanno via via favorito il gioco delle equivalenze – Partigiani con Repubblichini, Shoa con Foibe Istriane – piuttosto che tendere all’originario nobile intento di sanare le lacerazioni post-belliche.
Una “memoria” nuova dunque da condividere a prezzo della falsificazione storica, dove narrazione e suggestione nell’evocazione dei fatti prevaricano il metodo storico della citazione delle fonti, dell’analisi del contesto e del giudizio sulle conseguenze. Una storiografia d’accatto nata per dividere e non per sanare, funzionale ai disegni dell’attuale destra autoritaria e di Governo, ansiosa di riscrivere le regole del confronto democratico. Associazione culturale “la lotta continua”
Programma
Apertura dei Lavori, Presiede Aldo Pavia (ANED)
Saluti:
Associazione culturale “la lotta continua”
XI Municipio
Proiezione di un filmato
Massimo Rendina (ANPI), La celebrazione del 25 Aprile nel clima di revisione storica
Angelo Del Boca (curatore del volume La storia negata), L’uso politico del revisionismo
Nicola Tranfaglia, Resistenza e Costituzione sotto attacco
Aldo Pavia (ANED), I campi di concentramento del Duce
Alessandro Portelli, La Storia orale in opposizione al revisionismo
Animazione teatrale
Davide Conti, Dal Msi di Almirante alla convergenza nel Pdl: lo spazio storico della destra politica in Italia
CSOA La Strada Squadrismo a Roma: università e quartieri sotto attacco
Conclusioni di Angelo Del Boca
Associazione “la lotta continua”, Un 25 Aprile per rompere l’oblio: proposta dell’iniziativa in memoria dei Martiri della Pensione Oltremare
Chiusura dei lavori


Lascia un commento

L’UOMO DELL’ASPROMONTE

<< Sono un uomo del sud, vengo dall’Aspromonte…conosco bene i problemi che affliggono quella terra>>. E’ una frase detta dall’On. Giuseppe Pizza Sottosegretario del Miur, durante l’incontro del 16 c.m. a Roma. Non vi nascondo che quella frase detta in un contesto così drammatico, mentre si discuteva del futuro di migliaia di famiglie di Ex Lsu, accendeva in noi un barlume di speranza. Qualcosa di nuovo era già accaduto, se non altro per essere stati ricevuti dal Sottosegretario personalmente, mentre in passato aveva ricevuto sempre e solo i Confederali. Ma ciò che udivano le nostre orecchie in quel momento, ci dava quasi la certezza che una volta tanto qualcuno ci avrebbe almeno ascoltato.

Così cominciammo ad aprirci, a manifestare i nostri disagi, a segnalare tutte le irregolarità  commesse contro di noi dagli Enti Locali e dallo stesso Miur, che a suo tempo ci utilizzò per supplire alle carenze di organico illegalmente, senza neanche averci riconosciuto il più elementare diritto che la legge prevedeva e prevede tutt’ora: la riserva che gli Lsu hanno,di concorrere per il 30% dei posti disponibili nello stesso profilo professionale per il quale svolgono il servizio. E di posti vacanti, fino all’anno scolastico 1999/2000 ce n’erano ben 47.000. Questo significa che se fosse stata rispettata la legge, noi saremmo stati tutti assunti dal Miur e il rimanente 70% dei posti restava a disposizione della graduatoria. Solo così, nessuno avrebbe subìto dei torti. Ma in Italia siamo abituati a infischiarcene delle leggi, lo può fare l’ultimo dei cittadini come lo  può fare la carica più alta dello Stato, è una questione di DNA.

Le nostre obiezioni, se pur condivise dal Sottosegretario, lo portavano ad affermare che questa situazione non era cosa voluta da loro ma che avevano ereditato dai precedenti Governi. E qui non potevamo dargli torto! Ma già il fatto che avesse riconosciuto una connotazione ambigua alla vicenda,rappresentava per noi un piccolo passo avanti. Da qui partivano le nostre proposte, i nostri suggerimenti, alcuni dei quali accettati di buon grado, come ad esempio la necessità di fare prima di ogni cosa, la verifica di quanti di noi potessero essere collocati in pensione (o prepensionamento), per avere un’idea più chiara dei numeri effettivi su cui lavorare, anche se le ipotesi di internalizzazione presentavano, secondo l’On.  Pizza non poche difficoltà.

Il punto nevralgico dell’incontro, è stato quello dell’internalizzazione, oltre che aver affrontato la questione della necessità di versare alle scuole al più presto le risorse per scongiurare ulteriori ritardi nei pagamenti dei già miseri stipendi degli Ex Lsu.

Alla luce dei fatti e dalle sensazioni avute durante l’incontro, secondo il mio modesto parere, viene confermato tutto ciò che noi abbiamo sempre affermato: “se i confederali avessero puntato sulla nostra stabilizzazione, sarebbe stata cosa fatta,fin dal 2000”. Ma non la vollero allora, non la vollero nel 2003 e tantomeno la vogliono ora. Quindi dobbiamo rimboccarci le maniche e combattere con le nostre sole forze, addirittura anche contro i nostri stessi colleghi, fedelissimi dei Confederali. Li vorrò vedere quando ci sarà servito il  “piatto forte” che ci stanno preparando i loro amici: ” l’ottimizzazione ”, che probabilmente prevede i prepensionamenti, ma che proprio per questo porterà maggiori carichi di lavoro e trasferimenti,anche giornalieri, a chi resta. Su questo campo io credo che questi Sindacati lasceranno alle loro spalle altre vittime e forse perderanno altro  terreno nell’ambito degli iscritti, ma a loro non importa nulla, andranno avanti imperterriti, accetteranno tutto, troppo forti sono gli interessi! E poi, sanno di poter contare su un seguito di  “invertebrati”.

Dal canto nostro, accettiamo per buona l’intenzione del Sottosegretario di riascoltarci prossimamente, dopo opportune verifiche, ma riteniamo inutile prenderci in giro da soli… la stabilizzazione non sarà cosa facile, soprattutto per l’ostruzionismo di quelli che si definiscono “difensori dei lavoratori”Ragazzi, questo non significa che dobbiamo mollare, se mai dobbiamo decuplicare l’impegno e lottare come leoni, anche per tutti quei vili che non lo faranno!!! Vogliono far passare questa pseudo ottimizzazione che io definirei “pessimizzazione”, sulla pelle di persone che sono entrate nella scuola che erano giovani e dopo 15 anni di sfruttamento, ora non più giovani, si vedrebbero applicare Quella norma scellerata che è la convenzione quadro del 7 giugno 2001 allegato C, talmente scellerata e inapplicabile in ambito scolastico, impraticabile per le ovvie difficoltà di realizzazione, che non è mai stata tirata in ballo fino ad oggi.

Se andate a verificare quello che dice questa normativa vi accorgerete che dovremmo diventare delle macchinette da 200 metri quadri all’ora…  alcuni dovrebbero essere degli arzilli vecchietti!!! Ma si rendono conto questi signori che i tagli e le riduzioni del personale non possono farle ricadere su di noi??? Le cooperative vorrebbero compensare gli introiti mancanti per la riduzione del personale, accaparrandosi nuovi plessi scolastici che oggi non hanno…facendoci andare in giro col secchiello al braccio a pulire una,due,tre o più scuole…magari anche spostandoci in altri comuni.

Se questo è quello che vogliamo, restiamo pure a dormire sonni tranquilli, altrimenti SVEGLIAMOCI!!!

Mimmo co-amministratore del blog exlsu-ata.blogspot.com Villapiana lì 19/04/2010