LA CONOSCENZA RENDE LIBERI

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Terremoto : perché agli aquilani non daranno le case e perché li salasseranno di tasse senza sconti…

13 commenti

terremoto_abruzzo_2009Altro che miracolo di berlusconi per i terremotati: gli aquilani sono stai fino ad ora trattati peggio di tutti gli altri senza tetto nella storia del terremoto in Italia.

cavallo pazzoVi dò un paio di notizie che sfuggono come sempre alla stampa di regime delle sei sorelle dei media più una, la settima, quella bulimica  e mastodontica che oscura anche le altre fameliche sorellastre, Silviona insomma.

Prima notizia

Nessuno ha ancora smentito l’assessore Cordeschi del comune de L’Aquila che ha detto esplicitamente la scomoda verità : due terzi  dei senza tetto aquilani non rientreranno mai più nelle loro case , né in casette di alcun tipo, ma dovranno cercarsi altrove una abitazione sperando nei parenti o andandosene per sempre dall’Abruzzo.

Tremonti  lo accusò di “fomentare rivolte” ma si é guardato bene dallo smentire o spiegare quella dichiarazione.

La notizia é sconvolgente , taglia la testa a tutti i tentativi di propaganda: basterebbe insistere nel diffonderla e commentarla, anzi direi solo diffonderla. Ma ci sono evidentemente dei motivi di interesse reciproco tra i due schieramenti che la rendono una notizia sospesa nell’aria.

Ipnosi del berlusconismo sulle povere menti della sinistra di regime o complicità ed interessi trasversali?

Proviamo a svegliare gli ipnotizzati, per i collusi ci penserà la storia , spero, o in mancanza la magistratura.

Seconda notizia

Quando nel 1997 Umbria e Marche vennerò colpite al cuore dal sisma, il governo di allora (Prodi I) deliberò la sospensione del pagamento dei tributi per un anno e mezzo e impose la restituzione de3l 40% degli arretrati non pagati a partire dal 2009 in 120 rate.
Per L’Aquila il decreto anti-crisi blocca la sospensione dei pagamenti al 1° gennaio (dopo soli otto mesi), stessa data in cui si dovrà provvedere al pagamento del 100% degli arretrati (8 mesi contro i 144 dell’Umbria), attraverso 24 rate e non 120.

E questo il miracolo di Berlusconi? E Vespa L’Aquilano che ha fatto tanta retorica sulla sua terra sventrata dal sisma non é in possesso di queste informazioni? Non é in grado di replicare al premier nelle sue scodinzolanti trasmissioni a rete unificate?

Ecco un altro avvoltoio che fa coppia con lo sciacallo e si ciba di auditel ( gli é andata anche male , peraltro, su questo fronte visto le infime percentuali raccolte…) sulla pelle dei suoi compaesani che credevano in lui  ed alle sue accorate prese di posizione all’indomani del 6 aprile.

Comunque a suo tempo le proteste di cittadini ed enti locali non sono mancate e, dopo un lungo tentativo di ignorare le contestazioni, il 27 luglio il Ministro Tremonti dichiarava con spirito magnanimo alla stampa tutta l’annullamento del provvedimento. E rivelava l’intenzione di lasciare l’onore (e l’onere) al capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, che avrebbe deliberato la cosa tramite regolare ordinanza.

Ora anche un principiante é in grado di dirvi che con un ordinanza della protezione civile non é possibile emanare norme contrarie a quanto fissato con legge. Si chiama principio della gerarchia delle fonti normative ed anche gli iscritti a giurisprudenza del 1° anno lo conoscono bene.

Se il governo voleva  spostare il termine dei pagamenti doveva farlo con legge: e  difatti si cono accorti dell’errore da principianti e quell’ordinanza  non è mai arrivata.

Il 15 settembre prendendo la via corretta delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato é iniziata la discussione di una norma correttiva. L’opposizione ha presentato due nuovi emendamenti sull’ex articolo 25.
Entrambi chiedevano un ripristino dei pagamenti del tutto analogo a quello predisposto 12 anni fa per l’Umbria. Esattamente ciò che desiderava realizzare il governo, stando alle dichiarazioni del ministro Tremonti di due mesi prima (dichiarazioni, queste sì, riportate da tutta la stampa, compresa quella “di opposizione”).

Il 23 mattina, nell’aula del Senato, la sorpresa della bocciatura degli emendamenti migliorativi.

E ciò grazie anche all’assenza massiccia delle opposizioni: 25 favorevoli su 159 votanti per il primo, 28 favorevoli per il secondo.
Ecco i dati disponili dai lavori parlamentari : 13 su 14 i presenti dell’IDV, 6 su 10 quelli dell’UDC, 8 su 118 quelli del PD.

Fabrizio Di Stefano, Andrea Pastore e Paolo Tancredi i nomi dei tre senatori abruzzesi anti-abruzzesi del Popolo della Libertà.
Anna Finocchiaro, Luigi Lusi, Giovanni Legnini, Franco Marini e Claudio Micheloni i nomi dei 5 senatori PD autori dei due emendamenti, impegnati in questa lotta spietata contro i mulini a vento.

E contro l’indifferenza sospetta dei loro colleghi di opposizione che mancavano all’appello quasi tutti…

Berlusconi cadrà a breve ma per demeriti suoi e per trame interne alla destra, la sinistra non ne avrà alcun merito ed anzi resterà un’altra volta alla finestra a guardare gli altri agire , ogni tanto abbassando lo sguardo per guardare se l’ombelico é sempre lì al suo posto.

Crazyhorse70

13 thoughts on “Terremoto : perché agli aquilani non daranno le case e perché li salasseranno di tasse senza sconti…

  1. ma secondo te il governo deve stare appresso alle previsioni funebri di un piccolo assessore porta sfiga?
    E sul resto, non hai ancor capito che prima o poi faranno un accordo che sistemerà la questione delle tasse come si é fatto in passato per tutti?
    Se insegui le notizie tutti i giorni rischi alla fine di prender pugnette
    la partita dura 90 minuti più recupero e si giudica alla fine

  2. ritengo che se gli Aquilani avranno le case o meno lo si vedrà a fatti concreti, di certo qui nessuno ha la boccia del mago.

    E’ stato un errore non diluire le tasse agli Aquilani, unica cosa condivisibile del pezzo.

    E resto stupito che qualcuno sano di mente pensi ancora che questo governo non arrivi alla fine della legislatura.

  3. c’é qualcuno di destra onesto e coerente, specialmente coerente, che non la pensa come voi due che avete il sangue agli occhi contro tutto ciò che non é destra… c’é gente che mantiene la schiena dritta e la lingua arrotolata in bocca senza sconti al potere…
    gente che ha capito come sta veramente andando la ricostruzione inesistente in Abruzzo, gente che ha capito che dietro il fumo di Brunetta c’é l’arrosto della truffa politica e dei tagli indiscriminati.
    Vi faccio rispondere da loro http://destradipopolo.net/?p=1431
    il mio rispetto va verso costoro, verso tutti quelli che non hanno alcun problema a fare post del genere pur essendo di destra.
    Per esser più chiaro:
    qui dentro un post di destra contro berlusconi non l’ho mai visto
    mentre ne ho visti diversi contro la sinistra fatti da sinistri…

  4. anzi dimenticavo Lorenzo68 che pur essendo di destra ha scritto cose critiche sul governo, solo lui…

  5. ho già messo il link a destra di popolo . Sempre su quel sito c’e’ un bel sondaggio interessante poiché destra di popolo non é frequentato dai centro sociali…
    ecco il risultato ( ricordo ancora che è frequentato da gente di destra )il sondaggio é partito il settembre scorso

    Che giudizio date sui primi mesi del Governo Berlusconi?

    * Insufficiente
    1010 51% of all votes
    * Scarso
    451 23% of all votes
    * Buono
    417 21% of all votes
    * Sufficiente
    113 6% of all votes

    Total Votes: 1991 Started: 7 September 2008

  6. azzerata situazione da ieri sera in poi, commenti miei compresi

  7. Giusto Rosellina. Io per esempio, da vecchio socialista (QUINDI non craxiano, sia chiaro), mi sento prima che socialista un cittadino. E quindi, se esistesse in Italia una destra seria, presentabile, con un programma avanzato e non troppo di destra, potrei benissimo votarla, visto il vuoto pneumatico che ormai c’è a sinistra.
    Il punto è che invece ci ritroviamo con una destra torva, eversiva, che sta distruggendo l’immagine del Paese all’estero, che non difende la legalità e che anzi la attacca ad ogni piè sospinto, che cerca di perpetuare il proprio potere con ogni mezzo, che sta mandando in malora l’economia senza nemmeno diminuire le tasse, che a strame della cultura, che premia i delinquenti e sbeffeggia gli onesti, che fa affari con la mafia e se ne vanta quasi, che giustifica ed incoraggia il razzismo, che nega i diritti civili.
    Ce n’è abbastanza per opporsi, anche se di là non c’è una alternativa esaltante.

    • C’é ne è abbastanza per opporsi anche se questa distinzione netta tra cittadino e socialista che ti permetterebbe di votare una destra pulita dimostra la resa all’arretramento sociale e politico in atto e
      non tiene conto delle dinamiche economiche come prioritarie.
      Ipnotizzati dal malato autoritario non ci accorgiamo di altre libertà che stiamo perdendo…
      Io sono cresciuta nella idea di politica come partecipazione popolare al cambiamento dello stato di cose, alla progressiva soluzione dei problemi e degli ostacoli che impediscono l’attuazione dell’art. 3 comma 1 e specialmente comma 2 della costituzione.
      Non sono cresciuta nella idea della difesa dei diritti civili, ma nella idea della aggressione organizzata alle diseguaglianze sociali ed economiche attraverso il metodo del conflitto di classe.
      I diritti civili seguono con l’intendenza, si sostanziano con il progresso sociale e culturale dei lavoratori, si perfezionano e si risolvono nella uguaglianza sostanziale rispetto alla “semplice” uguaglianza formale di origine “francese”.Prima è venuto il cittadino di Robespierre poi la coscienza sociale dei movimetni operai della rivoluzione industriale ed infine la coscienza di classe , la consapevolezza dei lavoratori come classe dirigente.
      Se questa – e non il contrario – é stata la evoluzione ci sarà un motivo…
      Lo so che sembra strano dire questo nel contesto dell’Italia del papi che é eversiva ed illegale e che riporta lo stato delle cose all’ancien regime , distruggendo le stesse basi della democrazia liberale, me ne rendo conto.
      Ma l’attenzione ai diritti civili ed alle istituzioni, quando diventa l’unico oggetto della attività politica é innanzitutto
      – la sconfitta della politica stessa che nacque in europa con le affermazioni delle idee di Marx, le idee di coloro che in Italia insisteterro per inserire il comma secondo dell’art. 3 della costituzione

      – la nascita di movimenti neutrali rispetto alle dinamiche economiche, governi del buon senso e della salvezza nazionale contro il tiranno malato e con tutti dentro, ( vedi tremonti, casini fini e montezemolo ) e nessuno fuori, governi che perpetuano le idee della globalizzazione liberale , magari temperata, governi che comunque utilizzeranno il lavoro sporco dei servi del tiranno.
      Per lavoro sporco intendo quello di coloro che, mentre ci trastullavamo col la daddario, sfondavano le linee amiche in un altro punto delle barricate, sfondavano sulla tutela del lavoro molto più efficacemente di quanto non facevano con le libertà di stampa, ad esempio.
      Ci vogliono due minuti per togliere berluska – la situazione è ormai quasi matura – e metterci un comitato di salvezza, ci vogliono due giochini di borsa a ricreare contrappesi economici finanziari democratici al gruppo di affari dominante con altri oligarchi più malleabili e politicamente corretti tipo de benedetti, rcs o telecom.
      Ci vorranno, caro dati, invece almeno vent’anni , se mai ci riusciremo, per riprenderci quel che ci hanno tolto come conquiste reali mentre ipnotizzati e subalterni all’agenda berlskonica ci facevamo indicare da lui la barricata da presidiare ( moralità , televisione , buonismo di facciata , libertà di informazione ) mentre sottotraccia già aveva sventrato le difese di diritti sociali ed economiche da noi lasciate sguarnite.
      E questa circostanza evidente a tutti, testimoniata anche dalla scomparsa di soggetti politici di sinistra qualsivoglia, è la prova che la frontiera del diritto e delle conquiste sul lavoro era ed è quella avanzata, quella più politicamente a rischio , il bene che non dovevamo perdere, quello insostituibile perché infungibile.

      • Evidentemente non mi sono spiegato, cara Roselina. Certo che mi stanno a cuore i diritti, e l’uguaglanza in senso sociale e socialista. Ma ritengo che in questo contesto storico, in Italia, ci siano altre emergenze da affrontare, i rischi per la democrazia.
        Così come nel ’43-’45 fu giusto allearsi anche ai monarchici, purché patrioti, pur di liberare l’Italia, altrettanto oggi sarei disposto a votare chiunque, con un programma serio e presentabile, mandasse definitivamente a casa l’aspirante dittatore.
        Ed aggiungo anche che non vedo l’ora di poterlo fare, proprio per esser libero di NON votare, a sinistra, certi brutti ceffi, e poter protestare contro la sinistra proprio perché la amo.

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