LA CONOSCENZA RENDE LIBERI

per favorire l'incontro di idee anche diverse


81 commenti

Il comunismo é peggio del nazismo

scheletrorossoAlcuni di voi hanno farneticato sulla maggiore nobiltà ideale del comunismo rispetto al nazismo o addirittura al nazifascismo.

Il fascismo nemmeno lo metto a confronto  che é vergognoso solo l’accostamento tra una idea criminale ed una parte più che dignitosa con qualche errore della storia del nostro paese .

Questa sporca e tremenda idea ottocentesca chiamata comunismo, invece, non solo nella sua esecuzione  ha visto un numero di morti almeno 10 volte superiori al nazismo,  ma anche nella teoria  fondante é uguale se non peggio del nazismo.

Ed anzi per esser più chiari possibile  vi dico che entrambi mi creerebbero grossi problemi , ma dovendo scegliere col fucile puntato, preferirei e di molto vivere nella germania nazista che nella russia rossa.

Il comunismo è criminale nella sua teoria della lotta di classe che spinge all’odio di classe ed alla distruzione fisica della classe borghese , in questo  proponimento è già scritto lo sterminio che poi è avvenuto contro la borghesia ma anche contro i contadini , classe povera ma vogliosa di mantenere una piccola proprietà privata quindi pericolosa e non utile alla funzione della collettivizzazione .anticomun2

I Kulachi non si sottomisero obbedienti e furono sterminati come classe sociale , un genocidio identico a quello ebraico.

Bimbi e bimbette varie : sturatevi le orecchie e togliete il prosciutto dagli occhi.

Nel libro nero del comunismo , opera fondamentale che ha svelato le vergogne,  si adoperano con intelligenza gli studi recenti basati sulla nuova documentazione archivistica adesso disponibile e ciò è stato universalmente riconosciuto come un grande nuovo contributo storico ( vedi il giudizio positivo di Norberto Bobbio )  come anche si ammette che  in effetti non si dice niente di nuovo né di sconvolgente rispetto a quanto già non si sapeva.

Ma lo si dice e  lo si fa bene .

Il punto è proprio questo, questo è il “reato politico” che disturba le notti dei nostri agitati “rivoluzionari” da 4 soldi in ogni parte del mondo.

Perchè loro avevano bisogno di credere che sì , certo , qualche errore  commesso , qualche nefandezza  perpetrata , ma loro in sostanza sono i buoni e con buoni  ideali ( é il senso di colpa cattolico, mi han spiegato dei mie amici psicologi ) e stanno dalla parte giusta del mondo.

E invece no, siete sempre stati dalla parte sbagliata , del torto marcio e delle nefandezze , sin dalla teoria , che non era buona un paio di balle , era ed è una teoria di sterminio annunciato ed anzi preordinato.

pansaPiccola parentesi italiana.

Il luogo comune asfissiante ipocrita e falso della “repubblica italiana democratica ed antifascista”, il rito stantio  declamato da panciuti ladri assassini bianchi e  rossi il 25 aprile il 1° maggio il 2 giugno di ogni  anno da sessant’anni.

Questo schifo è ciò che si oppose e si oppone alla verità dei fatti, non i dati obiettivi ma il rito perpetuato per perpetuare il potere ( più che altro e per fortuna solo culturale  , vedi   La storia d’Italia che nessuno racconta….) del sistema cattocomunista.

Come per i testi di Pansa lo scandalo é nell’aver osato parlare chiaramente ed a voce alta in modo sistematico e storicamente credibile di cose che andavano dette per decenni a voce bassa, con vergogna,  in modo sghembo,  strascicato , un pò occultato.

E subito la casta degli storici del regime “democratico ed antifascista ”  cresciuti  e pasciuti coi soldi pubblici in 50 anni di ricorrenze e riti e  foraggiati coi nostri contributi si scandalizza a comando e piovono critiche, che non contestano mai i dati ma lo scopo – secondo loro propagandistico  – di Berlusconi che lo ha politicamene rilanciato facendolo divenire un record editoriale.Anticomunismo2

Chisse ne frega dello scopo : guardiamo i dati ed i fatti.

Nel libro  in realtà c’é un solo punto che è poco documentato.  Sono le cento pagine della seconda parte dedicate al Comintern, assolutamente inadeguate, tanto come documentazione quanto sul piano delle ipotesi interpretative, rispetto alla letteratura esistente sulle varie Internazioinali susseguitesi nel tempo

Nel merito.  Si parte dopo lo ” scandalo dei numeri ” che lascio alla fine  , con la periodizzazione interna alla storia “criminale” del comunismo sovietico, si  mostrano  i rapporti di continuità e discontinuità tra le varie fasi dei cicli repressivi: il primo, che si dispiega tra il 1917 e il 1922 e abbraccia al suo interno l’intera guerra civile; il secondo, caratterizzato dall’offensiva contro i contadini nel contesto della battaglia interna ai vertici del partito; poi il Grande Terrore del 1936-38, seguito dalla repressione del tempo di guerra (1940-45) e infine gli ultimi anni del dominio staliniano, fino alla morte del dittatore.

Come ha dimostrato la parte curata da Courtois invero , in tutti questi periodi e fasi della storia il terrore criminale non è già un aspetto fondamentale del comunismo, da affiancare con maggiore rilevanza a quelli più volte suggeriti dalla storiografia (l’economia pianificata, il sistema monopartitico, l’ideologia statale), ma la vera e unica essenza del comunismo, ribadendo quanto qui già anticipato sullo sterminio preordinato delle classi avverse al proletariato.

La teorizzazione del terrore e del crimine politico è evidente sin dalla teoria e si trova anche in dichiarazioni come questa di Lenin sulla  ghigliottina e le torture ottocentesche.

Sono tutte “arti” in cui i bolscevichi andranno oltre e fu Lenin stesso a richiamare il precedente come esempio da superare: «La ghigliottina non era che uno spauracchio che spezzava la resistenza attiva. Questo non basta. Noi non dobbiamo solo spaventare i capitalisti, cioè far loro dimenticare l’idea di una resistenza attiva contro di esso. Noi dobbiamo spezzare anche la loro resistenza passiva». Dalla ghigliottina al Gulag, appunto.

Il terrore è stato fin dall’origine , quindi , una delle dimensioni fondamentali del comunismo moderno e come evidenziato anche da altri ( Furet ) va considerata  quella criminale come una delle dimensioni proprie del sistema comunista nel suo insieme , tesi che si accosta a quella di S. Courtois sul carattere monoliticamente criminale del comunismo

controil cheInfine i numeri con cui Courtois ha caratterizzato il libro nero.

Questa e l’ultima parte sono scritte direttamente da Courtois ed espongono le sue conclusioni, fornendo un riepilogo del numero di morti: URSS venti milioni, Cina sessantacinque milioni, Vietnam un milione, Corea del Nord due milioni, Cambogia due milioni, Europa dell’est un milione, America latina centocinquantamila, Africa un milione e settecentomila, Afghanistan un milione e cinquecentomila, movimento comunista internazionale e partiti comunisti non al potere diecimila. Per un totale di poco inferiore ai novantacinque milioni di morti.

Successivamente indica le principali fasi della repressione che in Unione Sovietica sono: fucilazione di decine di migliaia di persone imprigionate senza essere state sottoposte a giudizio e massacro di centinaia di migliaia di operai e di contadini insorti fra il 1918 e il 1922; deportazione ed eliminazione dei cosacchi del Don nel 1920; carestia russa del 1921-1923, che ha provocato la morte di 5 milioni di persone; assassinio di decine di migliaia di persone nei campi di concentramento fra il 1918 e il 1930; deportazione di 2 milioni di kulaki (o presunti tali) nel 1930-1932; sterminio di 6 milioni di ucraini nel 1932-1933 per carestia indotta e non soccorsa (Holodomor); eliminazione di quasi 690 mila persone durante la grandi purghe del 1937-1938; deportazione di centinaia di migliaia di polacchi, ucraini, baltici, moldavi, bessarabi, tedeschi, tatari, ceceni e ingusci negli anni fra il 1939 e il 1945.

Conclusione :  nella  prassi  il  Comunismo é stato peggio del nazismo,  in teoria  entrambe  le ideologie teorizzavano lo sterminio.

Se il nazismo mirava a costituire una società di razza pura, il comunismo mirava a costituire una società di proletari, depurata di ogni rimasuglio borghese.

Ed anzi i comunisti, con più coerenza criminale dei nazisti,  han fatto fuori certosinamente tutti i loro bersagli,  senza risparmiarsi nulla e così  andando fino in fondo nella cosiddetta pulizia di classe.

Mediolungo