LA CONOSCENZA RENDE LIBERI

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In onore di Valerio Verbano. La rana e l’acqua bollente…

17 commenti

A trent’anni dalla scomparsa del compagno Valerio Verbano, voglio ricordarlo anche con questo documentario andanto in onda su RAISTORIA e pubblicato  sul Canale Youtube della FusoElektronique.

Ricostruzione ricavata dalle indagini.

Alle 13,00 del 22 febbraio 1980 tre persone si presentano a casa di Valerio: “Siamo amici di suo figlio e vorremmo parlargli”, dicono alla madre, che apre. Viene subito immobilizzata, e la stessa sorte tocca al padre. Sono armati con pistole munite di silenziatore. Valerio non è ancora tornato da scuola. Alle 13,30 Valerio apre con le sue chiavi la porta di casa ed è subito assalito dai tre, con i quali ha una breve colluttazione, poi viene immobilizzato e ucciso con un colpo alla schiena.

E’ dubbio se fu ucciso “precipitosamente” a causa della sua resistenza, se volessero prima “fargli delle domande”, come accennarono alla madre i tre assassini: queste considerazioni possono avere interesse solo in relazione con quanto vedremo circa le “ragioni” dell’uccisione di Valerio.
Per il resto… la morte di Valerio pesa come una montagna.

L’assassinio di Valerio non fu un una “semplice” conseguenza di uno scontro tra compagni e fascisti, né dell’agguato in strada, come spesso è avvenuto. Abbiamo sempre saputo, al di là delle “verità processuali”, che Valerio fu ucciso per delle ragioni precise… continua qui il dossier sulla morte di Valerio.

“..La parte più interessante è che molti sapevano dell’esistenza del dossier coi documenti raccolti da Valerio, specialmente  un giudice che indagava sull’eversione nera, Mario Amato. La documentazione raccolta da Valerio, sparita prima della sua morte dall’ufficio corpi di reato, sarebbe improvvisamente ricomparsa tra le mani di questo giudice.
Amato muore per mano dei NAR il 24 giugno 1980.
Poi c’è la strage del 2 agosto a Bologna. I giudici che indagarono su questo attentato hanno più volte affermato che gli omicidi di Valerio e di Amato sono connessi.! “

E qui si ferma la storia conosciuta.

Nel mio piccolo questo anniversario è solo uno dei tanti ( Walter Rossi, Francesco Lo Russo e tutti gli altri…) che mi fanno nascere innumerevoli domande.

Rammentando l’ambiente di allora, nelle scuole, nelle fabbriche ma anche per strada e nei bar, mi chiedo infatti dove e come abbiamo sbagliato se oggi questi esseri rispuntino fuori dalle fogne,  i nipotini di quei topi neri che costringemmo con la nostra egemonia a nascondersi , appunto, in quei confortevoli siti.

Non so’ dove ho letto la storiella della rana e della pentola d’acqua bollente: durante il fascismo la rana gettandosi nell’acqua bollente, scatta via ustionata e se ne tiene alla larga.

Oggi, negli ultimi vent’anni, la rana è entrata nell’acqua tiepida che pian piano si è riscaldata, mandando la rana in un tiepido torpore che l’ha fatta addormentare al calduccio. Che lentamente è divenuto caldo… non accorgendosi perciò poi in tempo che la sua pelle diventava sempre più rossa e stava bollendo, sempre piano piano.

Così muore la rana , piano piano, bollita.

Vi lascio al contributo di Torba

Rosellina970

Canzoni ispirate al più sano antifascismo militante. Quando potevamo estirpare la mala pianta e non lo abbiamo fatto, per grossa colpa nostra.  Ai voglia a dire che il fascismo si batte  culturalmente, che gli spazi di libertà vadano garantiti a tutti, che se uno è più forte vince argomentando e non vietando, ecc. ecc…

Manco per idea.

Abbiamo visto cosa succede a lasciare questi topi liberi di uscire dalla fogne  ed andare in giro liberamente: si riproducono facilmente e prendono anche il potere. Se avessimo fatto completamente e definitivamente il nostro dovere quando era il tempo ora non ci troveremmo davanti facce di merda come Storace, Gasparri, Brambilla, Mussolini, La Russa, Santanchè, Borghezio, Gentilini, Meloni, Salvini, Calderoli, Alemanno, Buontempo, per non dire lo stesso Berlusconi.

E le centinaia , migliaia dei loro servi per le strade non avrebbero il coraggio di farsi vedere alla luce del sole.

Qualcuno intelligente ed acculturato mi risponda, se ne è capace.

Torba delle terre della gramigna

Autore: rosellina970

ricercatrice univeritaria-ufficio contratti

17 thoughts on “In onore di Valerio Verbano. La rana e l’acqua bollente…

  1. Torba, poni una domanda retorica nel senso che onn ha risposta, nemmeno con il senno del poi.
    Eppure è una domanda cruciale da porsi, anche in senso diacronico, svincolato dai fatti storici, in termini cioè di metodo.

    Fece bene Togliatti, fece bene la classe dirigente di allora, a evitare l’epurazione dei fascisti? Forse no, dato che ci furono criminali autentici che conservarono la libertà e il posto; ma è anche vero che si rischiò di mandare sotto processo un sacco di mezze calzette e poveri cristi.

    Si sarebbe dovuto condannare e licenziare solo i veri collusi. Operazione non facile, specie considerando la colpevole connivenza che ebbero gli ALleati, in un clima già da guerra fredda, nel salvare la pelle dei criminali nazisti.

    Se invece ti riferisci al dopo, agli anni ’60 e soprattutto ’70, che ricordo bene anche io avendoli vissuti, sono invece convinto che – al di là di considerazioni etiche che pure hanno un peso – fu uno sbaglio politico la scelta di alcuni di perseguire la lotta armata, proprio perché nel giudizio storico si rischia di venire messi sullo stesso piano dei fascisti.

    Anzi devo dire che certi eccessi verbali (“uccidere un fascista non è reato”, te lo ricordi?) hanno fatto bene alla causa della parte avversa.
    E’ pure vero che la polizia di allora (solo di allora?) era ancora zeppa di personaggi che erano stati arnesi – o erano figli di arnesi – del Partito Nazionale Fascista o della Repubblica Sociale Italiana, con la conseguenza che, me lo ricordo assai bene, quando si arrivava con i cortei a Piazza San Babila, e i fascisti lanciavano di tutto, la polizia caricava noi.

    Ma non dimentico nemmeno che una minoranza di intellettuali (ma una minoranza non proprio esigua) non osava prendere posizione contro le BR (“Nè con lo Stato né con le BR), il che aumentò la confusione e lo sdegno di molti. Una eredità sulla quale pascola bellamente il revisionismo d’oggi.
    In sintesi, se avessimo avuto una Norimberga italiana, sarebbe stato più facile non avere un terrorismo rosso? QUesto è il mio parere, e se una Norimberga nostra non c’è stata è anche perché Mussolini fu giustiziato senza processo.

    Tutto iniziò da Piazza Loreto.
    Ma giudicare con il senno di poi, ripeto, è facile…

  2. Mi riferisco agli anni ’70, vedi, la ragion di stato ci è sempre costata molto in termini di coerenza e possibilità di avvicinarci all’obiettivo rivoluzionario.

    Gradirei sapere se qualcuno ha dubbi sulla funziona storica e politica dei fascismi vari, dal ’22 ad oggi
    Gradirei sapere tante cose, anche solo perchè se il mondo è ancora più diviso di ieri tra sfruttati e sfruttatori – per ieri intendo gli anni ’70 – noi invece abbiamo dovuto buttare il bambino con l’acqua sporca, proprio ora che gli elementi dell’analisi marxista si sono rivelati giusti corretti precisi.

    La teoria dei doppi estremismi di andreotti non l’hanno tirata fuori perchè qualcuno di noi ha parlato di o fatto la lotta armata, ma per chiudere il concetto aperto dalla strategia della tensione:scontri – bombe – morti da tutte le parti – serve ordine – state in casa – non uscite – rossi eguale neri – ci pensiamo noi
    anche se avessimo deciso di riunisci in convento coi carmelitani scalzi a parlare il linguaggio di ghandi, caro il mio dati e fatti, ci avrebbero sommerso di merda comunque

    e sai perchè? Per la posizione del PCI

    la verità è capire bene i confini del tradimento del PCI di allora, perchè il resto è purtroppo abbastanza chiaro, altro che le colpe di piazzale loreto…
    la verità è che se avevamo una chance era quella di pestare sull’accelleratore non di frenare, per poi farsi fregare comunque col fattore K il pci e con la repressione post strategie della tensione il movimento.

    No caro dati non mi sento di dire nulla a chi ritiene che uccidere il fascista non è reato,
    solo che avrebbe dovuto finire il lavoro per bene.

  3. Allora la chiudo qui. A diciotto anni mi allontanai del movimento proprio per questa ragione.
    Capisco le conclusioni cui arrivi, date le premesse da cui parti.
    Ma rimango convinto che la violenza abbia solo peggiorato le cose.

  4. PS mi era sfuggito: Ma tu pensi ancora in termini di obiettivo rivoluzionario? Abolire la proprietà privata?

  5. ascolta
    e te lo dico solo perchè sei in genere uno preciso
    quando tu parli sento sulla pelle la differenza di classe
    che ti fa dire “allora la chiudo qui”
    perchè avrei detto qualcosa di sconveniente e violento

    io lavoro dall’età di 16 anni, ora faccio l’operaio vicino pinerolo, ma prima ho lavorato in emilia romagna
    ho imparato a parlare, anzi meglio a scrivere. grazie alla fiom in cui milito da sempre
    scuola ne ho fatta poca

    non credo che abbiamo perso per via della violenza di allora
    ti ripeto
    e mi incazzo quando sento questo argomento in riferimento a noi italiani che il coraggio di far qualcosa non l’abbiamo ma avuto se non in casi rarissimi
    le B.R. non mi appartengono, sono qualcosa di estraneo agli operai, oggi come ieri
    ma ancora mi aspetto qualcuno che mi spieghi cosa è successo allora e perchè in un mondo con contraddizioni peggiori e più dirompenti di allora

    oggi ci si debba calar le braghe
    mentre allora sembrava esserci quasi un amoda nell’esser di sinistra
    quel che ho detto sul’antifascismo c’entra eccome con tutto questo
    certo che delle sere coi miei compagni ci piace pensare che si, senza la proprietà privata staremmo meglio
    ma poi la mattina dopo ci prendiamo le purghe coi crumiri che votano per marchionne
    forse non ci sono le condizioni – ma ripeto, non meno di allora –
    ma la politica dovrebbe volare alto e non vedo perchè se uno si professa socialista o liberale, ideali che non vedo rappresentati in concreto da nessun parte,
    debba apparirre più corretto di chi si professa comunista e rivoluzionario, specie alla luce di quanto succede giusto fuori dal nostro cortile di casa

  6. In quei mesi, questo fatto fu l’apice della strategia della tensione che armo’ gli esecutori fascisti che uccisero Valerio: già da molti anni i servizi deviati utilizzando i loro servi sciocchi di estrema destra, avevano messo a punto gli effetti della strategia, che giunse al culmine qualche tempo prima, con l’assassinio di Moro, ma che si chiuse ufficialmente nell’agosto 1980 con Bologna, pochi mesi dopo l’assassinio di Valerio

    mi piace la storiella della rana di Rosy e devo averla letta anch’io da qualche parte di recente

    @torba
    le sfilate video stile parata dell’armata rossa, i discorsi pseudorivoluzionari stile trattoria col buon vino sono forse per qualcuno emozionanti e suggestivi ma essenzialmente inutili ad alcuno che voglia cambiare le cose in senso politico

    ovvero diminuire le diseguaglianze economiche e sociali, accrescere la consapevolezza dei diritti, creare un ordine delle cose che permetta l’applicazione del secondo comma del’art, 3 della costituzione
    che rappresenta il mio faro, la mia residua ideologia civile

    certo di tutto si puo’ discutere, ma le parole sono pietre, sono importanti, l’uso di un termine piuttosto che di un altro, non è mai indifferente…

    il riferimento pertanto a quella famosa frase sul reato di uccisione del fascista
    la trovo fuori luogo, meschina, fuori dalla storia, fuori da tutto

    e fà bene dati e fatti a ricordarti che invece fu proprio l’uso sistematico della violenza politica , il concetto dell’omicidio come variabile sempre possibile, a scavare la fossa al movimento di allora…

    siccome talvolta ho apprezzato alcuni dei tuoi contributi, ti prego anzi ti invito a non far più nel futuro questi vecchi ed antistorici riferimenti a parole d’ordine così stupide, autolesioniste e comunque inaccettabili
    perchè rovinano ed infangano il resto dei tuoi argomenti ed un po’ anche questo blog che ogni tanto ti vede contributore di idee e punti di vista
    grazie

    • @cavallo
      non vedo cosa ci sia di poco opportuno e censurabile nel post: forse ti confondi con un commento successivo, un po’ estremo, detto in senso storico e completamente in linea con la nostra costituzione e con un sano sentimento antifascista frustrato dalle contingenze.
      Quando si giudica una frase “violenta ” ed “inaccettabile” occorre prima contestualizzarla al periodo e tenere conto del tono storico utilizzato.
      Non mi pare che Torba ne parlasse come di un programma concreto di attività da svolgere nei prossimi giorni, ma come un rimpianto politico, visto il corso della storia…
      Quindi, sebbene io abbia molti più dubbi che certezze quando parlo di questi argomenti, non mi sento di censurare Torba per quel che dice.
      A parte il fatto che non ci trovo nulla di illecito , ma non credo che cavallo si riferisca a questo, conoscendolo lo avrebbe scritto.

      @ dati e fatti
      Sono sicura che tu trovi Torba è un po’ politicamente scorretto, dati i tempi attuali, ma non trovi sia giusto ogni tanto leggere anche qualcosa di politicamente scorretto che non sia la solita solfa razzista e fascista che si sente in giro ed a cui piace tanto definirsi politicamente scorretta e non buonista?
      Esiste anche un politicamente scorretto di sinistra finalmente…
      per il resto anch’io penso, al contrario di Torba, che con la violenza e gli opposti estremismi ci abbiano fregati.
      ‘Notte

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  8. Scusa Torba, non era mia intenzione fare lo snob, se ho dato questa impressione mi scuso. En passant, sono stato operaio anche io nell’industria chimica, a cavallo dell’80 e mi sono laureato lavorando, quindi so bene di cosa si parla quando si parla di fabbrica. Lungi da me quindi l’idea, con quel “allora chiudo qui”, di mancare di rispetto ad alcuno.
    Semplicemente, intendevo dire che partiamo da presupposti ideali secondom e troppo diversi, ecco tutto.

    Spero con questo di aver riosposto anche a Rosellina, riguardo alle mie intenzioni.

    Per il resto, da “vecchio” socialista, io condivido la frase di Pertini, che affermava: “se mi offrissero la riforma sociale pioù radicale ed avanzata, ma senza libertà, io la rifiuterei”.
    Ecco, per me questo è il motivo di fondo per cui la voilenza va rigettata sempre. L’unica eccezione è la soprpassione delle libertà democratiche. Allora non c’è che la rivolta. In Italia questo pericolo esiste, ma secondo me il disegno eversivo di B. abortirà prima.

  9. fascisti topi di fogna maledetti che possiate bruciare inninterrotamente sconvolti dal dolore peggiore senza trovare la soddisfazione di morire e riposare, ma rimanendo abbastanza vivi da soffrire per sempre…

    quanto agli sbirri, l’altra faccia di merda della stessa medaglia, dico solo che ai c.c. gli vorrei accendere quella fiamma che hanno sul berretto, appenderli a testa in giù e vederli bruciare piano piano anche loro…

    mai piu’ senza fucile…

  10. Bertoldino, non siamo migliori di così. Non mettiamoci al loro livello, altrimenti che differenza c’è?

  11. quando ti ammazzeranno un tuo amico/compagno a 20 anni, quando ti pisteranno fino a ridurti uno straccio gonfio di sangue e con le osse rotte in 30 contro due, quando insulteranno e minacceranno i tuoi cari con l’aiuto del carabiniere che ride ed insulta iniseme a loro, dicendo che “giuliani e la diaz non ci hanno insegnato niente”

    quando ti succederanno alcune di queste cose gradirò sapere come la pensi e se anche in quel caso ti piacerà dibattere con queste carogne

    e se non ti verrà voglia di gridare con me :

    EVVIVA IL COMPAGNO GIUSEPPE STALIN TERRORE DEI FASCISTI E DEI FALSI COMUNISTI

  12. Può darsi che mi verrebbe voglia, o forse no, però ne convengo: è umano. E sarebbe sbagliato lo stesso.

  13. Vi consiglio un grande libro storico (pur essendo un romanzo, e’ basato su fonti storiche) nel quale si conclude che la Pista Inglese nella sua morte e’ l’unica in grado di far quadrare tutto. Angelo Paratico BEN Mursia 2010. Molto avvincente.

  14. Pingback: La moda pericolosa di intrupparsi coi fascisti di Casa Pound « Le terre della gramigna

  15. non so se se può risultare utile.. qui si parla di vicende lontane ormai più di trent’anni.. eppure ancora così vive, almeno in me.. ma non bisogna decontestualizzare, ogni cosa ha il suo tempo.. e in questo può tornare interessante risalire di altri vent’anni (circa).. http://www.scribd.com/doc/46205880/che001 oggi abbiamo Vittorio Arrigoni.. è innegabile comunque: c’è un filo rosso che lega la “nostra” storia..

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