LA CONOSCENZA RENDE LIBERI

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Giuristi per caso

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Riporto integralmente il testo di un bell’articolo di Marco Travaglio (da “L’Espresso” di questa settimana, a pagina 15):

Sentendo parlare Berlusconi, viene il dubbio che i suoi onorevoli avvocati, forse per un eccesso di umana pietà, non l’abbiano bene informato su quel che rischia dal processo Ruby.  Infatti dice serafico: “Accuse infondate e risibili: il dirigente della polizia che sarebbe stato concusso nega di esserlomai stato e la minorenne nega di aver mai avuto avances o rapporti sessuali e afferma di essersi presentata come ventiquatrenne.”

 Non gli hanno spiegato che, per la concussione, non è necessario che il concusso si dichiari tale: trattandosi di un’estorsione commessa da un pubblico ufficiale, essa pone il concusso in uno stato di sudditanza. Di solito, nei processi per estorsione, la vittima del racket nega di aver pagato il pizzo, eppure chi gliel’ha imposto viene condannato lo stesso. Per la prostituzione minorile, basta provare che la prostituta era minorenne, non che l’indagato lo sapesse: se no lo sapeva, peggio per lui (altrimenti non si riuscirebbe mai a condannare nessuno).

Aggiungo io: un caso analogo vale per la ricettazione. Se compero e rivendo roba rubata, non implorta che ne conoscessi o no la provenienza, per farmi condannare basta che io l’abbia comperata e venduta. E la ragione è evidente: altrimenti basterebbe che un ricettatore dicesse “io non lo sapevo” per farla franca. Ma proseguiamo con Travaglio (ndr).

E’ dunque consigliabile un corso accelerato di diritto penale non solo per il premier  imputato, ma anche per la legione di commentatori che si esercitano sul caso Ruby. Maurizio Belpietro, giurista per caso, ripete che il Cavaliere è in una botte di ferro: “Se la Procura non incrimina i funzionari della Questura per aver rilasciato Ruby dopo la sua telefonata, è evidente che lui non li ha costretti a fare nulla di illecito.” Ma per la concussione non occorre che il concusso faccia qualcosa di illecito: basta che il concussore, “abusando della sua qualità o dei suoi poteri”, lo “induca” a “dare o promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità”.

Tradotto, per le teste dure: se un vigile urbano mi minaccia di darmi una multa se non gli lavo la macchina, è concussione, anche se non è illecito (ma indebito sì), lavare la macchina di un altro. Capito, mediolungo e soci? Proseguiamo (ndr).

Ora, il pm minorile aveva raccomandato di trattenere Ruby o di affidarla a una comunità, invece i funzionari la affidarono “indebitamente” alla consigliera regionale Nicole Minetti ed, essendo vittime della concussione, non sono perseguibili. Piero Ostellino, in uno dei venti-trenta articoli pro Berlusconi scritti sul “Corriere”, sempre con l’aria di difendere il liberalismo a nome di Locke, Stuart Mill, Toqueville e gli altri spiriti guida, insinua che “l’inchiesta sul capo del governo, e le relative intercettazioni, sarebbero partite prima della famosa telefonata in Questura, cioè prima di qualsiasi notitia criminis… un abuso di potere tipico dei regimi dittatoriali.” Due giorni dopo, sempre sul “Corriere”, Ernesto Galli Della Loggia ripete: “Qual era la notitia criminis che prima della famosa notte della Questura ha indotto a mettere sotto controllo la villa di Arcore?” Tutte balle. L’indagine partì a giugno e le intercettazioni a luglio, dunque dopo la notte della Questura (27 maggio): e mai fu controllata la villa di Arcore: lo furono solo i cellulari delle ragazze invitate dal trio Mora-Fede-Minetti, sospettato di organizzare un giro di prostituzione. Per scoprirlo non occorre nemmeno conoscere i codici. Basterebbe che gli opinionisti del “Corriere” legessero le cronache del “Corriere”.

3 thoughts on “Giuristi per caso

  1. E’ per questo motivo indicato nel titolo da dati e fatti che berlusca si è portato appresso in parlamento una settantina di avvocati e qualche ex magistrato.
    Loro hanno una concezione quantitativa del diritto, non solo nel senso che ne studiano ognuno la settantesima parte – sì da risultare in concreto difficile cooordinarsi immediatamente ( ecco il perchè di molti strafalcioni ) – ma anche in un altro senso , quello per cui costoro ritengono che la maggiore quantità possibile di stupidaggini apparentemente verosimili facciamo passare nella media dell’uditorio, maggiori sono le possibilità di incartarle in modo tale che qualcuna di queste appaia vera o verosimile, sfuggendo al faticoso lavorio di fitro ed informazione corretta della opposizione.

    Pertanto nel nostro piccolo compito di oppositori aggiungiamo all’elenco riportato da dati e fatti il misero ma emblamatico argomento della incompetenza di Milano a favore del tribunale dei ministri, perchè il reato sarebbe stato commesso dal berlusca “non in qualità di , ma nella funzione di presidente del consiglio”.
    Questo perchè “egli avrebbe agito per scongiurare un incidente diplomatico internazionale, trattandosi della nipote di mubarak.”

    A parte l’evidenza della insussitenza della funzioni suddette in capo al pdc – essendo queste invece proprio del ministro degli interni, sicchè Berlusca, parlando con un questore, parla sempre in qualità di pdc ma mai nella funzioni di – solo pe il ministro degli interni, la cosa più umiliante è già avvenuta sotto sostanziale silenzio ed indifferenza : la risibile scusa della parentela con Mubarak – a cui non crederebbe neanche un bambino – è stata fatta ingurgitare a più della metà della camera la dei deputati, avendo costoro scentemente approvato la teoria che Ruby fosse in quel momento credibilmente la nipote di Mubarak.

    Tale bufala resa ancora più umiliante da ingurgitare per i tantissimi servi del berlusca che siedono in parlamento per il fatto che la stessa nipote così importante da proteggere è stata dopo poche ore sbrigativamente sbolognata ad un prostituia brasilina, che con la Ruby avrebbe litigato in precedenza…

    Coloro che hanno votato di recente la mancata autorizzazione ad un procedimento di indagine richiesto dalla Procura di Milano, con questa osservazione – non altre ma proprio questa – rimarranno marchiati a vita dall’infamia di tale attività, senza che se ne potranno emendare in alcun modo, essendo uno sproposito talmente umiliante da marchiare per tuttala vita chi lo ha compiuto.

  2. concludo rimandando alla natura ed alla funzione del tibunale dei ministri, altro polverone isterico degli scudi umani

  3. grazie per la sintesi giuridica
    credo che ormai si debba riflettere seriamente se siamo in un regime o no, il blocco della trasmissione dell’annunziata non bisogna sottovalutarlo ( per paura dei leghisti incazzati…).
    Fra battute striscianti vedi l’anniversario del 150esimo, annullare la festa del primo maggio, minacce di modifiche vedi corte costituzionale, tentativi di ripristini di leggi già dichiarate incostituzionali, cadere in voluti incidenti fra organi di stato in prossimità di possibili vuoti politici avendo da un lato un partito inerme dall’altro un partito che non riesce ad esprimere che un imputato per favoreggiamento della prostituzione minorile che si è permesso di ordinare alla propria compagine di votare in parlamento una ragion di stato ridicola che non fa mistero di avere a tempo pieno il ministro di giustizia per le sue pendenze, che come nucleo fondante del partito ha avuto persone che sono in galera o sono prossime ad andarci in campo internazionale collegato a despoti che il popolo tenta di abbattere nel sangue mi sembra che parlar di pagliacci, come ho fatto anch’io fino ad ora, per noi sia un pochino forviante e riduttivo.
    OCCORRE forse iniziare a pensare a forme più estreme di opposizione totale

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