LA CONOSCENZA RENDE LIBERI

per favorire l'incontro di idee anche diverse

Bilancio del governo Berlusconi: 3° parte. Gli scandali.

29 commenti

Apicella va ad una festa utilizzando l’aereo della Presidenza del Consiglio

FONTE: Questo post di Paolo Agnelli

Continua da qui

Scandalo Voli di Stato: dalle immagini risulta che venissero usati aerei di stato e barche dei Carabinieri per portare alle feste di Berlusconi, veline, cantanti e altri personaggi di spicco. il non doversi procedere è stato deciso dopo brevi indagini, Berlusconi secondo il nuovo regolamente per i voli di stato non ha commesso abusi, infatti chiunque può utilizzarli, basta essere raccomandati. (durante il governo Prodi II uscì uno scandalo per il viaggio di Mastella e Rutelli verso il GP di Monza, come al solito due pesi e due misure). Durante una recente visita in Israele Berlusconiportò al seguito 100 persone, tra amici, parenti, ministri, mogli, amanti, cosa che ricordò molto i voli di Craxi negli anni ‘80. I soldi sono sempre i nostri!

Libertà di stampa: il rapporto di Freedom House, prestigioso istituto fondato dalla moglie del presidente Roosvelt a Washington, declassa nuovamente l’Italia a paese semilibero per quanto riguarda la libertà di stampa, unico paese europeo ad esserlo (qui il link al rapporto)

Scandalo Referendum abrogativo di parte della legge elettorale (2009): il comitato per la riforma della legge elettorale promosso da Mario Segni in primis, e successivamente sostenuto da diversi componenti dei partiti in modo trasversale (Fini, Franceschini, Veltroni, quasi tutto il Pd, e da ultimo il premier) ha portato avanti dopo il giudizio della corte tre quesiti fondamentali con l’intento di spostare il premio di maggioranza attribuito alla Camera a livello nazionale e al Senato a livello regionale al partito con maggiori consensi e non più alla coalizione, l’obiettivo era avvicinarsi il più possibile ad un modello bipartitico. La Lega Nord ovviamente si è opposta sin da subito. Il referendum che doveva svolgersi il 6-7 giugno in concomitanza delle europee e di altre elezioni locali (es. Provincia di Milano) è stato spostato al 21-22 giugno pur di non far raggiungere il quorum del 50%, cosa puntualmente avvenuta. Lo scandalo sta che nello spostare le date accorpando il referendum con il secondo turno delle amministrative è stato necessario coprire nuove spese per mantenere i seggi non occupati da altre elezioni concomitanti, 373.000.000 € (173.000.000 € dato fornito dal Ministero dell’Interno, sottostimato secondo wikipedia) buttati via invece che dati all’Abruzzo (per il terremoto). Berlusconi ha giustificato questa spesa dicendo: “la Lega avrebbe fatto cadere il governo”

Lodo Mondadori: la Fininvest viene dichiarata colpevole di corruzione ai danni di Cir di De Benedettis, ed è stata condannata a pagare 750.000.000 € di danni alla stessa. Mattino 5 fa pedinare il giudice Mesiano, che emise la sentenza, allo scopo di screditare l’autorevolezza della sentenza, elemento presente nella sentenza di sospensione di Brachino dall’ordine dei giornalisti per 2 mesi.

Scandalo Protezione Civile: nei primi mesi del 2010 escono le intercettazioni degli uomini di Bertolaso, ridevano alle 3.30 del 6 aprile, uomini senza scrupoli nel nome del denaro.

Caso Bertolaso:  Il 10 febbraio 2010 è stato raggiunto da un avviso di garanzia nell’ambito di un’inchiesta sugli appalti del G8 che avrebbe dovuto svolgersi a La Maddalena e poi spostato a L’Aquila.  Secondo l’accusa Bertolaso, insieme a diversi imprenditori e altri membri della Protezione Civile, avrebbe fatto parte di uno scenario di corruzione con scambi di favori di svariata natura, anche sessuale, in cambio di appalti. (wiki)

Scandalo Cosentino: Nicola Cosentino, sottosegretario all’economia del governo Berlusconi IV, eletto nelle liste del PDL in Campania, nel settembre 2008 viene pubblicamente accusato di aver un ruolo di primo piano nel riciclaggio abusivo di rifiuti tossici. I magistrati hanno inviato la richiesta di arresto per concorso esterno in associazione camorristica alla Camera dei Deputati che l’ha NEGATA. Si dice che dietro la sua persona si nasconda il clan dei Casalesi, la regione Campania oggi corre un grosso rischio, per quanto la candidatura di Cosentino sia stata osteggiata dai finiani. La corte di cassazione ha confermato la necessità di misure cautelari.

Berlusconi ha respinto, il 19 febbraio, le dimissioni dello stesso rinnovando la fiducia nella sua persona. Cosentino se fosse un cittadino comune sarebbe in GALERA.

Scandalo MAFIA-FORZA ITALIA: In diverse deposizioni Ciancimino e Spatuzza, pericolosi  mafiosi accusano direttamente il presidente del consiglio, tramite il senatore dell’Utri, già condannato in primo grado a 9 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, di aver fondato Forza Italia a seguito di accordi stipulati dopo la stagione delle stragi, con la morte di Falcone e Borsellino.

Scandalo Di Girolamo: il senatore di Girolamo, eletto nella circoscrizione Estero per il PDL fornendo false generalità (dichiarò di essere residente all’estero), fu già il 7 giugno 2008 accusato e sottoposto a mandato d’arresto con le accuse di aver attentato ai diritti politici dei cittadini, falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla sua identità, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici determinata dall’altrui inganno, concorso in falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, concorso in falsità in atti destinati alle operazioni elettorali, false dichiarazioni sulle sue generalità. (wiki). Con il voto della maggioranza la giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari il 29 gennaio 2009 RESPINSE la richiesta, grazie anche all’intervento di GASPARRI.

Il 23 febbraio 2010 viene richiesto l’arresto di Nicola di Girolamo nell’ambito di una inchiesta sul riciclaggio di capitali della ‘Ndrangheta. Le accuse mosse al senatore del PDL sono di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e al reimpiego di capitali illeciti, nonché la violazione della legge elettorale con l’aggravante mafiosa (wiki).

Dalle intercettazioni Di Girolamo risulta essere schiavo di malavitosi e coinvolto nella più grave frode di sempre (secondo la dichiarazione del Gip) da 2 miliardi di euro.

Dagli scranni della maggioranza al Senato, il giorno delle dimissioni di Di Girolamo, si sono levati applausi infamanti verso le nostre istituzioni. Paolo Bonaiuti ha dichiarato: “c’è sempre un lato umano”

Scandalo Mills: il 25 febbraio la Corte di Cassazione ha dichiarato prescritto il reato di corruzione da parte del Presidente del Consiglio, pur disponendo il pagamento della somma di 250.000 euro per danni. Berlusconi HA CORROTTO Mills. Il tg1 il 26 febbraio nell’edizione delle 13.30 dichiara Mills ASSOLTO.

Lode a Craxi: a 10 anni dalla morte il PDL inneggia a Craxi, un eroe nazionale infangato da Mani Pulite, un santo. Parte l’iniziativa per dedicargli una strada a Milano. (qui potete trovare le sentenze di condanna, e la descrizione del sistema craxiano delle tangenti)

Mirko Pennisi (PDL), presidente della Commissione Urbanistica arrestato

Scandalo Corruzione : la corruzione dilaga, la corte dei conti lo denuncia da anni, ma Berlusconi se ne è accorto solo il giorno in cui doveva recarsi al processo Mills a Milano in cui è processato per CORRUZIONE. Pochi giorni prima Mirko PENNISI (PDL), presidente della commissione urbanistica del Consiglio comunale di Milano viene arrestato in flagranza di reato mentre nascondeva 5000€ ricevuti da un imprenditore dietro un termosifone, la mazzetta doveva coprire il 50% di una richiesta per mandare avanti una pratica. La Moratti, sconcertata, chiede le dimissioni, purtroppo non sa che in questi casi le dimissioni non servono perchè la carica decade. Tra i tanti indagati nelle tante indagini aperte in tutta Italia, anche il presidente della provincia di Vercelli è stato arrestato per tangenti. Un sistema, una nuova tangentopoli è la voce che circola, certo è poco credibile che persone collocate in posti così importanti non abbiano amici, conoscenti, colleghi di mazzetta. (qui il video di repubblica in esclusiva sulla tangente di Milano). Pennisi ha dichiarato dopo l’arresto: “LA POLITICA HA DEI COSTI”

Scandalo Liste: il Popolo della Libertà non ha consegnato le liste in tempo per la candidatura alle regionali 2010 nella provincia di Roma e dopo 7 ricorsi non sarà presente. Il governo ha approvato un decreto “interpretativo”, che di fatto avrebbe consentito la ripresentazione cambiando le regole del gioco, se non fosse che il Lazio ha già una legge elettorale regionale, e quindi non è applicabile.

In Lombardia a quanto risulta ci sarebbero diverse firme false, riprese dagli elenchi di consultazioni precedenti, le liste di sostegno a Formigoni saranno presenti, ma non è detto che le elezioni possano essere invalidate successivamente. Silvio Berlusconi ha attribuito la colpa esclusiva ai comunisti e ai radicali rei di aver impedito fisicamente ai funzionari PDL la consegna delle firme/liste (nonostante video che testimonino come Milioni, funzionario PDL, stesse trafficando con i documenti da ore), oltre ai magistrati del TAR, che non hanno riammesso la lista. Durante la conferenza stampa il ministro La Russa aggredisce fisicamente un “contestatore”.

Scandalo RAI: Nel marzo 2010 escono alcune intercettazioni che dimostrano come i vertici RAI, l’Agcom, agenzia pagata 66 miliardi di euro l’anno dallo stato per agire con la massima indipendenza, siano stati sottoposti a pressioni per far chiudere trasmissioni scomode, quali Annozero. Berlusconi non nega, anzi conferma dichiarandole “legittime” (vedi rapporto di Freedom House sopra)

ANM: Per la prima volta nella storia della repubblica, l’Azione Nazionale Magistrati vota all’unanimità una mozione che recita testualmente: “Episodi di denigrazione e di condizionamento della magistratura e di singoli magistrati” sono ”del tutto inaccettabili”. Cosi’ si mette ”a rischio l’equilibrio stesso tra poteri e ordini dello Stato sul quale e’ fondato l’ordinamento democratico di questo Paese”

Scandalo Manifestazione PDL Sabato 20 Marzo 2010 (per un mio approfondimento specifico cliccare qui): viene diffuso ovunque l’annuncio per la manifestazione in difesa del PDL, contro l’esclusione della lista a Roma e la violazione della privacy, a cui, ogni giorno è sottoposto il nostro premier (non è stato intercettato ma ha chiamato individui indagati e perciò risulta tra le intercettazioni), oltre ad aver monopolizzato il tg5 del giorno precedente per 15 minuti (qualcuno potrebbe non aver capito) e Mediaset in generale (visti i rapporti è possibile anche la RAI), migliaia di italiani ricevono sms non desiderati da parte del Presidente del Consiglio. Risulta che siano stati offerti 100 € ai disoccupati per fare numero a patto che indossino magliette recitanti: Meno male che Silvio c’è, le spese saranno coperte interamente dal partito. Dennis Verdini, indagato nello scandalo appalti della protezione civile (vedi sopra), dichiara dal palco che il numero dei partecipanti sarebbe superiore al milione, la questura stima 150.000.

paragoni

Fine terza parte – continua

Autore: rosellina970

ricercatrice univeritaria-ufficio contratti

29 thoughts on “Bilancio del governo Berlusconi: 3° parte. Gli scandali.

  1. le solite stronzate detta da un solo punto di vista, ed alle mie domande concrete chiaramente nemmeno una risposta….

    • Da un solo punto di vista?
      Ma come fanno i fatti ad avere diversi punti di vista?

      2 + 2 = 4, no?
      Anche questa è “una solita stronzata detta da un solo punto di vista”?

      Spiegaci il tuo di punto di vista su ognuno dei punti citati in questo e negli altri post, poi vediamo…

  2. tu dici stronzate ed insulti
    mentre questi del post sono elenchi di fatti
    altro che punti di vista
    sei ridicolo
    come te lo devono far capire:
    dal 2000 ad oggi avete rovinato l’Italia
    se ci fosse stato Prodi, come con dati alla mano ( vedi andamento PIL )ti è stato dimostrato nel post del gorilla
    staremmo sicuramente meglio

    inoltre c’é un grave problema che a te non ti tange ma che rende inutile ogni discorso
    berlusconi non è solo un incapace ma è anche un delinquente totale da galera
    come dimostrano i 3 post di oggi sul bilancio del suo governo
    che tu liquidi come discorso di parte
    sei tu che non sai rispondere
    ecco perchè nessuno ti si fila
    sei scorretto e monotematico
    qui la casa brucia e tu invece di prenderne atto straparli dicendo che vuoi leggere il prontuario dei vigili del fuoco prima di farli entrare
    sei fuori come pochi al mondo
    ed io pure che ti parlo

    • non perderci tempo non ci ricavi nulla
      è come una rapa lamentosa
      non ne esce niente
      inoltre dopo un pò comincia ad insultare riparandosi dietro la tastiera
      mollalo,ho fatto anch’io l’errore di parlarci
      non parla la stessa lingua
      non capisce proprio
      una sega

  3. 9 % di votanti in meno di media
    a L’Aquila metà dell’ultima volta non è andata: sarà che volevano ringraziarlo per il miracolo del terremoto vero?

  4. Il miracolo di San Bertolaso Vergine.
    Repubblica in 3 servizi ha dato conto di come quest’uomo sia riuscito a triplicare il personale dirigente della Protezione Civile. Tutti senza concorso, tutti figli o parenti dei soliti noti.
    Gli acquilani sono in adorazione del Santo e del suo Dio, ecco perchè non vanno a votare.

  5. ho realizzato io il post citato, vorrei se possibile dire la mia al signore berlusconiano, ho realizzato un elenco di fatti, cercando di essere oggettivo, se mi vuole rispondere e spiegare a modo suo ogni elemento, sarò ben contento di farlo, e magari di correggere se non sono stato oggettivo. se invece la sua intenzione è quella di dire: “sono solo stronzate”, senza analizzare allora rinuncio in principio.
    i fatti sono fatti, poi ci sono le opinioni ma devono essere distinte, mi può dire che vota per il pdl per altri motivi ma almeno conosca i fatti

  6. ah e magari venga sul mio blog e faccia pure tutte le domande che vuole, sono pronto a disponderle

    • perdo tempo a risponderti a caso su un argomento che hai citato.

      hai liquidato il PIANO CASA come l’ennesima cementificazione.

      E’ dai tempi di Fanfani che in Italia non c’è un piano casa, e con le banche che hanno tagliato i cordoni della borsa alle famiglie e finanziano il 60% del valore della casa, ai più poveri resta o l’affitto o rimanere in casa con i genitori.

      Il Piano Casa consentirà 50.000 nuovi alloggi ad un prezzo medio o di 350 euro al mese di affitto o 450 se uno si compera la casa.

      Quindi consentirà la casa a chi oggi non ce l’ha.

      facendo mettere i soldi ai privati, visto che con il sistema dei fondi immobiliari lo stato, tramite la Cassa Depositi e Prestiti, mette al massimo il 40%.

      Questo è quanto tu hai liquidato come “cementificazione” e fa capire il livello di approfondimento di ogni singola notizia che hai postato, quindi hai postato solo i titoli del giornale per intendersi, dal tuo punto di vista, e li hai sintetizzati con commenti di parte ed a cazzo.

      Quindi, tutte stronzate, come volevasi dimostrare.

      • Guarda che non c’è bisogno di nuove case per tutti i motivi che ti dice Agnelli qui sotto.
        In più aggiungo che, l’Italia è piena di nuove case (vai a vedere un’agenzia immobiliare: è piena di offerte, peccato che hanno prezzi elevatissimi) il problema è che gli affitti sono troppo cari e le banche non ti danno i mutui per comprarle.

        • Cassa Depositi e Prestiti SGR
          fondo di housing sociale
          piano casa ed housing sociale

          cerca con google, poi ci risentiamo oppure mi spieghi come un precario possa comperare una casa a Roma a 3.400 euro al metro quadro.

          • aggiungo anche a te, visto che parli a sproposito di case per i poveri, gli stessi articoli che ho riportato all’informatissimo autore del pezzo…

            “9/09/2008 – Dovrebbe arrivare entro il 21 ottobre il Dpcm con le modalità operative del Piano Casa, previsto dalla legge n. 133 del 6 agosto 2008 di conversione del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 per incrementare il patrimonio immobiliare a uso abitativo attraverso l’offerta di abitazioni di edilizia residenziale.

            Il Piano – ricordiamo – prevede il coinvolgimento di operatori pubblici e privati per la realizzazione di nuovi edifici e il recupero di quelli esistenti; la costituzione di fondi immobiliari destinati alla valorizzazione e all’incremento dell’offerta abitativa; la promozione di strumenti finanziari immobiliari innovativi per l’acquisizione e la realizzazione di immobili per l’edilizia residenziale. L’incremento del patrimonio edilizio sarà attuato anche attraverso la vendita di alloggi pubblici agli occupanti (leggi tutto).

            In attesa del Dpcm, gli operatori del settore edile si sono mobilitati e hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa, promosso dall’Ance e siglato dalle associazioni rappresentative dei diversi sistemi imprenditoriali del settore delle costruzioni, per proporsi come interlocutori privilegiati di Governo, Regioni e enti locali nel raggiungimento degli obiettivi del Piano Casa. Obiettivo delle associazioni firmatarie del Protocollo è quello di fare “sistema”, mettendo a disposizione il proprio know how in materia di riqualificazione e rilancio delle città per garantire la qualità e l’efficacia degli interventi. (leggi tutto).

            Il Protocollo è stato presentato nei giorni scorsi in una conferenza stampa, nel corso della quale i costruttori si sono candidati a svolgere un ruolo da protagonisti nella realizzazione di un progetto atteso da lungo tempo, che non si limita a prevedere la costruzione di nuovi alloggi per le fasce deboli della popolazione ma punta in senso più ampio alla riqualificazione e al rilancio di interi “pezzi” di città.

            “Una duplice e importante sfida – ha spiegato il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti – alla quale abbiamo deciso di rispondere unendo le nostre forze e competenze, che intendiamo mettere a disposizione di Regioni e Comuni con il preciso obiettivo di garantire la realizzazione di interventi di qualità. Vogliamo, cioè, essere interlocutori privilegiati e insieme garanti della costruzione e della successiva gestione di residenze moderne, costruite con la massima attenzione alla sicurezza, al risparmio energetico, alla mobilità sostenibile”.

            L’Ance ha poi fatto due conti: secondo le stime dell’Associazione, il numero di alloggi realizzabili con il Piano Casa potrebbe aumentare dai 20mila annunciati dal Governo fino a 100-110 mila unità. A condizione però – precisa l’Ance – che ci sia la disponibilità di aree a basso costo, sulle quali realizzare sia abitazioni da destinare all’affitto a canone sostenibile sia alloggi da mettere in vendita sul libero mercato.

            Ancora secondo le stime Ance, tra fondi pubblici, contributi della Cassa depositi e prestiti ai Fondi e alle Fondazioni, si arriverebbe a circa 11 miliardi di euro per l’edilizia residenziale e sociale, che potrebbero diventare 17 includendo gli interventi per la mobilità e la riqualificazione del territorio.”

            “venerdì, 12 marzo 2010 – 13:59
            ROMA (MF-DJ)–La Banca d’Italia ha approvato il Regolamento del Fondo Investimenti per l’Abitare riservato a investitori qualificati, promosso e gestito da Cdp Investimenti Sgr. Si conclude cosi’, spiega una nota, l’iter autorizzativo e si da’ avvio all’operativita’ di Cdp Investimenti Sgr, costituita nel febbraio 2009 da Cdp (70%) insieme ad Abi e Acri (15% ciascuna) per dare impulso anche in Italia al settore dell’edilizia privata sociale (social housing).

            Il Fondo, che ha una durata di 30 anni, ha la finalita’ istituzionale di incrementare l’offerta sul territorio di alloggi sociali a supporto e integrazione delle politiche di settore dello Stato e delle Regioni. La partecipazione in fondi immobiliari e altri veicoli di investimento locali avverra’ nel limite del 40% del capitale di ciascuna iniziativa. Per il 10% delle proprie risorse, il Fondo potra’ investire in iniziative locali anche in deroga al limite del 40%”

            “Si fa ricco il maxi-fondo immobiliare per l’housing sociale lanciato dal governo. Da Intesa Sanpaolo, Unicredit, Generali, Allianz e una decina di casse di previdenza private arriverà un miliardo e mezzo di euro. Ciascuno dei quattro big del credito e delle assicurazioni staccherà un assegno di 250 milioni, mentre le dieci casse metteranno 50 milioni a testa. Il contributo, a titolo di investimento (con un ritorno di 1-2 punti oltre l’inflazione), si aggiungerà al miliardo che arriverà dalla Cassa depositi e prestiti e ai 140 milioni messi dal ministero delle Infrastrutture per lo start up. In tutto la dote del maxi-fondo arriverebbe a circa 2,6 miliardi.
            Dopo vari incontri, nelle scorse settimane, tra il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e i protagonisti del mondo finanziario e i presidenti delle principali casse di previdenza, vanno definendosi nomi e quote del contributo che il ministro vuole portare alla causa dell’edilizia sociale.
            Fu proprio Tremonti a lanciare nel giugno del 2008 lo strumento del “fondo dei fondi”, un robusto volano finanziario nazionale con lo scopo di sostenere programmi edilizi locali attraverso partecipazioni di minoranza (massimo 40%). Non è un mistero che il modello sia stato concertato con le fondazioni di origine bancaria. Parte essenziale del progetto è anche il coinvolgimento operativo e finanziario della Cassa depositi e prestiti.
            Per ora, l’intesa con i principali gruppi nazionali del credito e del mondo assicurativo è informale. Non esistono impegni scritti perché non c’è ancora il veicolo finanziario in cui convogliare queste risorse. Non è stato ancora autorizzato il regolamento del maxi fondo immobiliare per l’housing sul quale la Cassa depositi e prestiti è impegnata con l’apposita società di gestione Cdp Investimenti Sgr.
            Manca poi un’altra tappa obbligata: la gara pubblica che il ministero delle Infrastrutture vuole lanciare entro la fine di febbraio per selezionare il gestore del fondo. Secondo Porta Pia, oltre alla Cassa depositi, il mercato potrebbe esprimere almeno un altro candidato al ruolo di super gestore. Anche per questo il bando potrà prevedere più di un vincitore. In questo caso, i 140 milioni messi sul piatto da Porta Pia verranno divisi fra i gestori abilitati.
            Il mondo delle fondazioni si dimostra un laboratorio attivissimo e determinato a superare il disagio abitativo con contributi innovativi. La domanda arriva da giovani coppie, studenti, anziani, immigrati, oltre a uomini e donne temporaneamente in difficoltà a causa di un licenziamento o di una separazione.
            Fra le categorie beneficiarie dei futuri alloggi ci saranno anche i giovani professionisti, come geometri, avvocati e ingegneri: proprio gli iscritti di quelle casse di previdenza che si sono impegnate a sostenere il fondo nazionale in qualità di investitori.
            In meno di due anni la rete delle fondazioni ha catalizzato sul tema dell’housing le risorse della politica locale, dell’associazionismo etico e delle forze imprenditoriali, costruendo larghe intese che stanno producendo risultati. In Veneto è già nato un fondo immobiliare partecipato dalle principali fondazioni e con l’investimento della Regione. In Piemonte sta per nascere, promosso da 9 delle 11 fondazioni della regione. Altri fondi di livello regionale sono in cantiere in Emilia Romagna (promosso da 7 fondazioni), Marche e Friuli Venezia Giulia.
            La Lombardia, che ha già investito nel primo fondo immobiliare lanciato da Cariplo nel 2007 (Abitare sociale 1), sta favorendo la nascita di nuove iniziative, stimolando anche l’inventività dei privati. L’iniziativa più matura è nella vasta area milanese di Cascina Merlata (59 ettari), accanto alla futura sede dell’Expo. Lì sorgeranno un migliaio di alloggi in affitto e vendita a prezzi calmierati. La società veicolo, che riunisce imprese, artigiani e coop, darà vita a un fondo che si candida a chiedere l’investimento del maxi-fondo di Cdp e anche della regione Lombardia. Ma altri impegnativi progetti si stanno concretizzando a Parma, in Toscana (Firenze e Prato) e anche in Basilicata (Matera).
            L’impegno delle fondazioni nell’housing sociale, assicura il presidente dell’Acri, Giusppe Guzzetti, è convinto, generalizzato e sarà duraturo. «I presidenti delle fondazioni – ha detto Guzzetti in un’intervista al settimanale del Sole 24 Ore «Edilizia e Territorio» – hanno capito l’importanza di questo intervento e di dare una risposta a un bisogno urgente di questi territori».”

            • Finalmente dai qualche dato anche te… cavolo, era l’ora!
              Se riuscissi anche a smettere di offendere le persone sarebbe anche meglio (chiedo troppo?).

              Comunuqe..
              “Per ora, l’intesa con i principali gruppi nazionali del credito e del mondo assicurativo è informale. Non esistono impegni scritti perché non c’è ancora il veicolo finanziario in cui convogliare queste risorse. Non è stato ancora autorizzato il regolamento del maxi fondo immobiliare per l’housing sul quale la Cassa depositi e prestiti è impegnata con l’apposita società di gestione Cdp Investimenti Sgr.
              Manca poi un’altra tappa obbligata: la gara pubblica che il ministero delle Infrastrutture vuole lanciare entro la fine di febbraio per selezionare il gestore del fondo”

              Aspettiamo di vedere come si delineano tutti questi punti (o sono già stati chiariti?).
              Per ora, dagli articoli che mi hai dato, mi sembra che ci siano delle buone idee ma che non siano ancora concluse.
              Quanto alle realtà nazionali, niente da dire, stanno facendo delle buone cose (ed è da notare che lo stanno facendo regioni prevalentemente rosse senza bisogno del Piano Casa).

              Ci sono però alcuni punti che ti aveva detto Agnelli da non dimenticare:
              “in Italia l’80% delle famiglie è proprietaria di una casa, abbiamo doppie e triple case, in europa la percentuale è molto più bassa”
              e
              “ampliamento di ville singole del 20%”

              Le percentuali del primo punto portano a pensare che non ci sia questo enorme bisogno di case; caso mai c’è bisogno di abbassare i prezzi, non di aumentare le case.
              Sul secondo punto.. l’ampliamento è uno scempio e basta.

  7. Pingback: Bilancio del governo Berlusconi. Seconda parte: progetti di legge e scandali « LA CONOSCENZA RENDE LIBERI

  8. in Italia l’80% delle famiglie è proprietaria di una casa, abbiamo doppie e triple case, in europa la percentuale è molto più bassa e se vive in lombardia si renderà conto che il pericolo cementificazione lo stiamo correndo tutti i giorni anche senza il piano casa.
    fanfani faceva i piani per costruire abitazioni popolari per i poveri non autorizzava l’ampliamento di ville singole del 20%, perchè questo è il provvedimento, forse non ne è a conoscenza, il piano casa consente l’allargamento dell’esistente non la creazione del nuovo

    • sai cosa è il SISTEMA INTEGRATO DEI FONDI?

      cosa è il fondo immobiliare di CASSA DEPOSITI E PRESTITI SGR?

      Che già un comune ha fatto partire un primo fondo di case popolari?

      cercalo con Google, ti spiega come funziona il Piano Casa, quello vero che tu non conosci, e che serve a fare le case per i poveri.

      Anche questo dimostra la superficialità di come sono trattati gli argomenti da parte tua.

      • aggiungo direttamente il link ed il testo di un articolo a caso tra i tanti, basta cercarli ma è necessario primo essere informati di cosa si parla, secondo non avere paraocchi ideologici…

        http://www.edilportale.com/news/scheda-news.asp?iddoc=12689&idcat=11

        9/09/2008 – Dovrebbe arrivare entro il 21 ottobre il Dpcm con le modalità operative del Piano Casa, previsto dalla legge n. 133 del 6 agosto 2008 di conversione del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 per incrementare il patrimonio immobiliare a uso abitativo attraverso l’offerta di abitazioni di edilizia residenziale.

        Il Piano – ricordiamo – prevede il coinvolgimento di operatori pubblici e privati per la realizzazione di nuovi edifici e il recupero di quelli esistenti; la costituzione di fondi immobiliari destinati alla valorizzazione e all’incremento dell’offerta abitativa; la promozione di strumenti finanziari immobiliari innovativi per l’acquisizione e la realizzazione di immobili per l’edilizia residenziale. L’incremento del patrimonio edilizio sarà attuato anche attraverso la vendita di alloggi pubblici agli occupanti (leggi tutto).

        In attesa del Dpcm, gli operatori del settore edile si sono mobilitati e hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa, promosso dall’Ance e siglato dalle associazioni rappresentative dei diversi sistemi imprenditoriali del settore delle costruzioni, per proporsi come interlocutori privilegiati di Governo, Regioni e enti locali nel raggiungimento degli obiettivi del Piano Casa. Obiettivo delle associazioni firmatarie del Protocollo è quello di fare “sistema”, mettendo a disposizione il proprio know how in materia di riqualificazione e rilancio delle città per garantire la qualità e l’efficacia degli interventi. (leggi tutto).

        Il Protocollo è stato presentato nei giorni scorsi in una conferenza stampa, nel corso della quale i costruttori si sono candidati a svolgere un ruolo da protagonisti nella realizzazione di un progetto atteso da lungo tempo, che non si limita a prevedere la costruzione di nuovi alloggi per le fasce deboli della popolazione ma punta in senso più ampio alla riqualificazione e al rilancio di interi “pezzi” di città.

        “Una duplice e importante sfida – ha spiegato il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti – alla quale abbiamo deciso di rispondere unendo le nostre forze e competenze, che intendiamo mettere a disposizione di Regioni e Comuni con il preciso obiettivo di garantire la realizzazione di interventi di qualità. Vogliamo, cioè, essere interlocutori privilegiati e insieme garanti della costruzione e della successiva gestione di residenze moderne, costruite con la massima attenzione alla sicurezza, al risparmio energetico, alla mobilità sostenibile”.

        L’Ance ha poi fatto due conti: secondo le stime dell’Associazione, il numero di alloggi realizzabili con il Piano Casa potrebbe aumentare dai 20mila annunciati dal Governo fino a 100-110 mila unità. A condizione però – precisa l’Ance – che ci sia la disponibilità di aree a basso costo, sulle quali realizzare sia abitazioni da destinare all’affitto a canone sostenibile sia alloggi da mettere in vendita sul libero mercato.

        Ancora secondo le stime Ance, tra fondi pubblici, contributi della Cassa depositi e prestiti ai Fondi e alle Fondazioni, si arriverebbe a circa 11 miliardi di euro per l’edilizia residenziale e sociale, che potrebbero diventare 17 includendo gli interventi per la mobilità e la riqualificazione del territorio.

        http://it.finance.yahoo.com/notizie/cdp-parte-fondo-investimenti-su-social-housing-di-cdpi-sgr-mfdow-c9b57a40ae06.html?x=0

        venerdì, 12 marzo 2010 – 13:59
        ROMA (MF-DJ)–La Banca d’Italia ha approvato il Regolamento del Fondo Investimenti per l’Abitare riservato a investitori qualificati, promosso e gestito da Cdp Investimenti Sgr. Si conclude cosi’, spiega una nota, l’iter autorizzativo e si da’ avvio all’operativita’ di Cdp Investimenti Sgr, costituita nel febbraio 2009 da Cdp (70%) insieme ad Abi e Acri (15% ciascuna) per dare impulso anche in Italia al settore dell’edilizia privata sociale (social housing).

        Il Fondo, che ha una durata di 30 anni, ha la finalita’ istituzionale di incrementare l’offerta sul territorio di alloggi sociali a supporto e integrazione delle politiche di settore dello Stato e delle Regioni. La partecipazione in fondi immobiliari e altri veicoli di investimento locali avverra’ nel limite del 40% del capitale di ciascuna iniziativa. Per il 10% delle proprie risorse, il Fondo potra’ investire in iniziative locali anche in deroga al limite del 40%

        http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2010/02/fondo-social-housing.shtml?uuid=0adf23a4-1f08-11df-973b-d71534057fb5&DocRulesView=Libero

        Si fa ricco il maxi-fondo immobiliare per l’housing sociale lanciato dal governo. Da Intesa Sanpaolo, Unicredit, Generali, Allianz e una decina di casse di previdenza private arriverà un miliardo e mezzo di euro. Ciascuno dei quattro big del credito e delle assicurazioni staccherà un assegno di 250 milioni, mentre le dieci casse metteranno 50 milioni a testa. Il contributo, a titolo di investimento (con un ritorno di 1-2 punti oltre l’inflazione), si aggiungerà al miliardo che arriverà dalla Cassa depositi e prestiti e ai 140 milioni messi dal ministero delle Infrastrutture per lo start up. In tutto la dote del maxi-fondo arriverebbe a circa 2,6 miliardi.
        Dopo vari incontri, nelle scorse settimane, tra il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e i protagonisti del mondo finanziario e i presidenti delle principali casse di previdenza, vanno definendosi nomi e quote del contributo che il ministro vuole portare alla causa dell’edilizia sociale.
        Fu proprio Tremonti a lanciare nel giugno del 2008 lo strumento del “fondo dei fondi”, un robusto volano finanziario nazionale con lo scopo di sostenere programmi edilizi locali attraverso partecipazioni di minoranza (massimo 40%). Non è un mistero che il modello sia stato concertato con le fondazioni di origine bancaria. Parte essenziale del progetto è anche il coinvolgimento operativo e finanziario della Cassa depositi e prestiti.
        Per ora, l’intesa con i principali gruppi nazionali del credito e del mondo assicurativo è informale. Non esistono impegni scritti perché non c’è ancora il veicolo finanziario in cui convogliare queste risorse. Non è stato ancora autorizzato il regolamento del maxi fondo immobiliare per l’housing sul quale la Cassa depositi e prestiti è impegnata con l’apposita società di gestione Cdp Investimenti Sgr.
        Manca poi un’altra tappa obbligata: la gara pubblica che il ministero delle Infrastrutture vuole lanciare entro la fine di febbraio per selezionare il gestore del fondo. Secondo Porta Pia, oltre alla Cassa depositi, il mercato potrebbe esprimere almeno un altro candidato al ruolo di super gestore. Anche per questo il bando potrà prevedere più di un vincitore. In questo caso, i 140 milioni messi sul piatto da Porta Pia verranno divisi fra i gestori abilitati.
        Il mondo delle fondazioni si dimostra un laboratorio attivissimo e determinato a superare il disagio abitativo con contributi innovativi. La domanda arriva da giovani coppie, studenti, anziani, immigrati, oltre a uomini e donne temporaneamente in difficoltà a causa di un licenziamento o di una separazione.
        Fra le categorie beneficiarie dei futuri alloggi ci saranno anche i giovani professionisti, come geometri, avvocati e ingegneri: proprio gli iscritti di quelle casse di previdenza che si sono impegnate a sostenere il fondo nazionale in qualità di investitori.
        In meno di due anni la rete delle fondazioni ha catalizzato sul tema dell’housing le risorse della politica locale, dell’associazionismo etico e delle forze imprenditoriali, costruendo larghe intese che stanno producendo risultati. In Veneto è già nato un fondo immobiliare partecipato dalle principali fondazioni e con l’investimento della Regione. In Piemonte sta per nascere, promosso da 9 delle 11 fondazioni della regione. Altri fondi di livello regionale sono in cantiere in Emilia Romagna (promosso da 7 fondazioni), Marche e Friuli Venezia Giulia.
        La Lombardia, che ha già investito nel primo fondo immobiliare lanciato da Cariplo nel 2007 (Abitare sociale 1), sta favorendo la nascita di nuove iniziative, stimolando anche l’inventività dei privati. L’iniziativa più matura è nella vasta area milanese di Cascina Merlata (59 ettari), accanto alla futura sede dell’Expo. Lì sorgeranno un migliaio di alloggi in affitto e vendita a prezzi calmierati. La società veicolo, che riunisce imprese, artigiani e coop, darà vita a un fondo che si candida a chiedere l’investimento del maxi-fondo di Cdp e anche della regione Lombardia. Ma altri impegnativi progetti si stanno concretizzando a Parma, in Toscana (Firenze e Prato) e anche in Basilicata (Matera).
        L’impegno delle fondazioni nell’housing sociale, assicura il presidente dell’Acri, Giusppe Guzzetti, è convinto, generalizzato e sarà duraturo. «I presidenti delle fondazioni – ha detto Guzzetti in un’intervista al settimanale del Sole 24 Ore «Edilizia e Territorio» – hanno capito l’importanza di questo intervento e di dare una risposta a un bisogno urgente di questi territori».

  9. aggiungo direttamente il testo di tre articoli a caso tra i tanti, uno di Edilportale, uno della Borsa Italiana ed uno del Sole 24 Ore.

    basta cercarli su google ma è necessario primo essere informati di cosa si parla, secondo non avere paraocchi ideologici…

    “9/09/2008 – Dovrebbe arrivare entro il 21 ottobre il Dpcm con le modalità operative del Piano Casa, previsto dalla legge n. 133 del 6 agosto 2008 di conversione del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 per incrementare il patrimonio immobiliare a uso abitativo attraverso l’offerta di abitazioni di edilizia residenziale.

    Il Piano – ricordiamo – prevede il coinvolgimento di operatori pubblici e privati per la realizzazione di nuovi edifici e il recupero di quelli esistenti; la costituzione di fondi immobiliari destinati alla valorizzazione e all’incremento dell’offerta abitativa; la promozione di strumenti finanziari immobiliari innovativi per l’acquisizione e la realizzazione di immobili per l’edilizia residenziale. L’incremento del patrimonio edilizio sarà attuato anche attraverso la vendita di alloggi pubblici agli occupanti (leggi tutto).

    In attesa del Dpcm, gli operatori del settore edile si sono mobilitati e hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa, promosso dall’Ance e siglato dalle associazioni rappresentative dei diversi sistemi imprenditoriali del settore delle costruzioni, per proporsi come interlocutori privilegiati di Governo, Regioni e enti locali nel raggiungimento degli obiettivi del Piano Casa. Obiettivo delle associazioni firmatarie del Protocollo è quello di fare “sistema”, mettendo a disposizione il proprio know how in materia di riqualificazione e rilancio delle città per garantire la qualità e l’efficacia degli interventi. (leggi tutto).

    Il Protocollo è stato presentato nei giorni scorsi in una conferenza stampa, nel corso della quale i costruttori si sono candidati a svolgere un ruolo da protagonisti nella realizzazione di un progetto atteso da lungo tempo, che non si limita a prevedere la costruzione di nuovi alloggi per le fasce deboli della popolazione ma punta in senso più ampio alla riqualificazione e al rilancio di interi “pezzi” di città.

    “Una duplice e importante sfida – ha spiegato il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti – alla quale abbiamo deciso di rispondere unendo le nostre forze e competenze, che intendiamo mettere a disposizione di Regioni e Comuni con il preciso obiettivo di garantire la realizzazione di interventi di qualità. Vogliamo, cioè, essere interlocutori privilegiati e insieme garanti della costruzione e della successiva gestione di residenze moderne, costruite con la massima attenzione alla sicurezza, al risparmio energetico, alla mobilità sostenibile”.

    L’Ance ha poi fatto due conti: secondo le stime dell’Associazione, il numero di alloggi realizzabili con il Piano Casa potrebbe aumentare dai 20mila annunciati dal Governo fino a 100-110 mila unità. A condizione però – precisa l’Ance – che ci sia la disponibilità di aree a basso costo, sulle quali realizzare sia abitazioni da destinare all’affitto a canone sostenibile sia alloggi da mettere in vendita sul libero mercato.

    Ancora secondo le stime Ance, tra fondi pubblici, contributi della Cassa depositi e prestiti ai Fondi e alle Fondazioni, si arriverebbe a circa 11 miliardi di euro per l’edilizia residenziale e sociale, che potrebbero diventare 17 includendo gli interventi per la mobilità e la riqualificazione del territorio.”

    “venerdì, 12 marzo 2010 – 13:59
    ROMA (MF-DJ)–La Banca d’Italia ha approvato il Regolamento del Fondo Investimenti per l’Abitare riservato a investitori qualificati, promosso e gestito da Cdp Investimenti Sgr. Si conclude cosi’, spiega una nota, l’iter autorizzativo e si da’ avvio all’operativita’ di Cdp Investimenti Sgr, costituita nel febbraio 2009 da Cdp (70%) insieme ad Abi e Acri (15% ciascuna) per dare impulso anche in Italia al settore dell’edilizia privata sociale (social housing).

    Il Fondo, che ha una durata di 30 anni, ha la finalita’ istituzionale di incrementare l’offerta sul territorio di alloggi sociali a supporto e integrazione delle politiche di settore dello Stato e delle Regioni. La partecipazione in fondi immobiliari e altri veicoli di investimento locali avverra’ nel limite del 40% del capitale di ciascuna iniziativa. Per il 10% delle proprie risorse, il Fondo potra’ investire in iniziative locali anche in deroga al limite del 40%”

    “Si fa ricco il maxi-fondo immobiliare per l’housing sociale lanciato dal governo. Da Intesa Sanpaolo, Unicredit, Generali, Allianz e una decina di casse di previdenza private arriverà un miliardo e mezzo di euro. Ciascuno dei quattro big del credito e delle assicurazioni staccherà un assegno di 250 milioni, mentre le dieci casse metteranno 50 milioni a testa. Il contributo, a titolo di investimento (con un ritorno di 1-2 punti oltre l’inflazione), si aggiungerà al miliardo che arriverà dalla Cassa depositi e prestiti e ai 140 milioni messi dal ministero delle Infrastrutture per lo start up. In tutto la dote del maxi-fondo arriverebbe a circa 2,6 miliardi.
    Dopo vari incontri, nelle scorse settimane, tra il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e i protagonisti del mondo finanziario e i presidenti delle principali casse di previdenza, vanno definendosi nomi e quote del contributo che il ministro vuole portare alla causa dell’edilizia sociale.
    Fu proprio Tremonti a lanciare nel giugno del 2008 lo strumento del “fondo dei fondi”, un robusto volano finanziario nazionale con lo scopo di sostenere programmi edilizi locali attraverso partecipazioni di minoranza (massimo 40%). Non è un mistero che il modello sia stato concertato con le fondazioni di origine bancaria. Parte essenziale del progetto è anche il coinvolgimento operativo e finanziario della Cassa depositi e prestiti.
    Per ora, l’intesa con i principali gruppi nazionali del credito e del mondo assicurativo è informale. Non esistono impegni scritti perché non c’è ancora il veicolo finanziario in cui convogliare queste risorse. Non è stato ancora autorizzato il regolamento del maxi fondo immobiliare per l’housing sul quale la Cassa depositi e prestiti è impegnata con l’apposita società di gestione Cdp Investimenti Sgr.
    Manca poi un’altra tappa obbligata: la gara pubblica che il ministero delle Infrastrutture vuole lanciare entro la fine di febbraio per selezionare il gestore del fondo. Secondo Porta Pia, oltre alla Cassa depositi, il mercato potrebbe esprimere almeno un altro candidato al ruolo di super gestore. Anche per questo il bando potrà prevedere più di un vincitore. In questo caso, i 140 milioni messi sul piatto da Porta Pia verranno divisi fra i gestori abilitati.
    Il mondo delle fondazioni si dimostra un laboratorio attivissimo e determinato a superare il disagio abitativo con contributi innovativi. La domanda arriva da giovani coppie, studenti, anziani, immigrati, oltre a uomini e donne temporaneamente in difficoltà a causa di un licenziamento o di una separazione.
    Fra le categorie beneficiarie dei futuri alloggi ci saranno anche i giovani professionisti, come geometri, avvocati e ingegneri: proprio gli iscritti di quelle casse di previdenza che si sono impegnate a sostenere il fondo nazionale in qualità di investitori.
    In meno di due anni la rete delle fondazioni ha catalizzato sul tema dell’housing le risorse della politica locale, dell’associazionismo etico e delle forze imprenditoriali, costruendo larghe intese che stanno producendo risultati. In Veneto è già nato un fondo immobiliare partecipato dalle principali fondazioni e con l’investimento della Regione. In Piemonte sta per nascere, promosso da 9 delle 11 fondazioni della regione. Altri fondi di livello regionale sono in cantiere in Emilia Romagna (promosso da 7 fondazioni), Marche e Friuli Venezia Giulia.
    La Lombardia, che ha già investito nel primo fondo immobiliare lanciato da Cariplo nel 2007 (Abitare sociale 1), sta favorendo la nascita di nuove iniziative, stimolando anche l’inventività dei privati. L’iniziativa più matura è nella vasta area milanese di Cascina Merlata (59 ettari), accanto alla futura sede dell’Expo. Lì sorgeranno un migliaio di alloggi in affitto e vendita a prezzi calmierati. La società veicolo, che riunisce imprese, artigiani e coop, darà vita a un fondo che si candida a chiedere l’investimento del maxi-fondo di Cdp e anche della regione Lombardia. Ma altri impegnativi progetti si stanno concretizzando a Parma, in Toscana (Firenze e Prato) e anche in Basilicata (Matera).
    L’impegno delle fondazioni nell’housing sociale, assicura il presidente dell’Acri, Giusppe Guzzetti, è convinto, generalizzato e sarà duraturo. «I presidenti delle fondazioni – ha detto Guzzetti in un’intervista al settimanale del Sole 24 Ore «Edilizia e Territorio» – hanno capito l’importanza di questo intervento e di dare una risposta a un bisogno urgente di questi territori».”

  10. non ci riesce, comunque adesso leggo quello che ha scritto il signore, sicuramente ho trattato con superficialità, già così sono 10 pagine utili per ricordare tutto in breve, cosa voleva che facessi?! un tema per ciascun argomento?!

  11. @ paolo agnelli
    lascia stare le inutili provocazioni
    che non tendono mai a chiarire nulla
    anche perchè quando la materia si dipana si va in fondo e si chiarisce un punto
    quel signore lì si volatilizza
    mostrando sempre che il suo unico scopo
    è provocare, insultare e ricevere insulti
    di cui poi si lagna

    questo blog è pieno zeppo di temi anche economici trattati e poi commentati fin nello specifico
    che quel signore lì fa finta di non aver letto

    oppure di temi scottanti ed attuali, mi ricordo il tema delle intercettazioni
    sviscerato fin all’inverosimile
    in diversi post successivi da Crazyhorse70
    e che quel signore lì dopo aver provocato fece finta di non leggere

    piuttosto
    grazie per il lavoro svolto, dove la sintesi era evidentemente necessaria e gradita, immagino , da tutti
    ti abbiamo saccheggiato volentieri
    perchè ripeto il tuo lungo post è ben fatto
    ciao

  12. panattonimarco ho appena detto che così il mio articolo, se lo stampa, risulta lungo 10 pagine, capisce che non posso approfondire ogni aspetto, perchè invece non dice che l’80% degli italiani ha una casa di proprietà? perchè ignora che ci siano troppe case in vendita, venga in lombardia e venga a vedere cosa vuol dire la parola “cementificazione”

    • le case che ci sono costano mediamente 2.400 euro al metro quadro.

      le case del piano casa saranno a 1.100 euro al metro quadro, 350 euro al mese di affitto e 450 euro al mese a chi le compera.

      ti sembrano le stesse case già presenti?

      o non ti interessa dare case ai più poveri?

      io vivo a Brescia, Lombardia, e le fasce deboli non si possono permettere le case invendute a Brescia perchè anche nell’hinterland a meno di 2.400 – 2.200 euro al metro quadro le case non le comperi e le banche finanziano al 60%.

      Ma a voi di sinistra interessa o no aiutare i poveri?

      Dall’ostruzionismo sul vero piano casa mi sembra di no.

      • E’ la centesima volta che ti diciamo che se le case costano troppo si cercano sistemi “economici” per far abbassare i prezzi, non si cerca di costruirne di nuove (lasciando migliaia di case invendute perchè costano troppo).
        Nel costruire case nuove ci guadagna solo chi le costruisce (anche perchè ha costruito anche le case invendute più care; doppio guadagno).

        Lo capisci il ragionamento che c’è dietro o no?

  13. @ agnelli
    tu insisti troppo: per il tuo bene!
    Guarda che se ti trova ti fa due occhi così
    e allora capirai chi ha ragione;
    non per nulla mette prima il cognome e poi il nome:
    è ancora ai tempi del Duce, giovane Balilla ad honorem.
    Bhè, diamo a Cesare, sa fare anche il copia-incolla.

    Qui in Sardegna il robot del Sultano ha annullato i vicoli sulle coste. Per cui riprende la devastazione, le ville, anche quelle costruite a pochi metri dal mare, verranno prontamente ampliate…non si sa mai che quell’arrogante di Soru ritorni a dettar legge.
    Eppure il benemerito Donà delle Rose ha persino detto che preferirebbe assumere camerieri sardi! Bontà sua: “si badrone”.

  14. panattonimarco lei sa che il prezzo delle case non si impone per legge?! molti comuni, in primis il mio, hanno sempre creato incentivi per le giovani coppie finanziando metà del prezzo a volte, o abbassando di molto i costi per la costruzione, senza il bisogno del piano casa, che si applica infatti alle sole ville singole o bifamiliari, se lo legga poi mi dica, e non ci metta dentro il “piano casa” 10.000 provvedimenti del governo o delle regioni che centrano poco.
    comunque volevo ringraziare per i complimenti (degli altri)
    aggiungo solo per chi mi chiede di lasciar perdere… che è vero forse sarebbe meglio così, ma in questo paese abbiamo lasciato correre troppe cose, adesso sarebbe ora di finirla e di spiegare a questi qua che non siamo fessi, le cose le sentiamo e le sappiam tirare fuori al momento giusto.
    probabilmente alla fine anche io rinuncerò, però devo rispondere anche perchè mi si accusa di parzialità per uno dei 100 punti che ho elencato.
    Minzolini ha detto che per semplificare è più corretto dire assoluzione al posto di prescrizione, io per semplificare dico che il piano casa è un progetto di cementificazione per ricchi.
    legga gli altri 99 motivi

  15. Non so se sono ancora in tempo, (da Marzo ad oggi)ma voglio dire la mia, da Artigiano che sta costruendo e deve vendere, al PANATTONIMARCO. Come tutti i PDLini hanno il problema di non confrontare mai quello che gli racconta il governo con la realtà delle cose. Basterebbe che andasse nelle aggenzie, nei cantieri e poi in banca, si accorgerebbe subito che quello che gli hanno raccontato erano solo balle. Oggi il mercato edile è praticamente bloccato. Questo signore deve sapere che se si blocca l’edilizia si blocca l’economia per il semplice fatto che non ti serve niente se non hai un posto dove metterlo. Avrei molto altro da dire a supporto della mia teoria ma ho deciso da un pò di non discuttere più con gli ignoranti. Lasciatelo perderre è come tutti gli altri PDLini, cervello chiuso e paraocchi.

Scrivi una risposta a panattonimarco Cancella risposta