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Alle vittime di usura ed estorsione serve una tutela effettiva! Ho inviato la mia petizione al Parlamento. Ecco cosa suggerisco:( di Roberto di Napoli )

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Quando si parla di usura ed estorsione, una affermazione che, costantemente, si legge o si ascolta da vari “soggetti” è l’insufficiente numero di denunce. Penso, invece, che le vittime denuncino e sarebbero, anzi, ancora, più numerose e pronte a denunciare se avessero la sicurezza di una tutela effettiva e in tempi ragionevoli! Penso che chi continui a sostenerne il numero esiguo rispetto alla vastità del fenomeno dovrebbe, innanzitutto, avviare delle indagini accertando il numero e la data di presentazione delle denunce -magari, anche leggendo le motivazioni di alcune ordinanze di archiviazione- e valutare la durata dei procedimenti finalizzati alla concessione dei benefici promessi dallo Stato; dovrebbe, poi, leggere sia le varie, disperate richieste d’aiuto inviate da quelle vittime che, denunciando e chiedendo i benefici di cui alla normativa antiusura ed antiracket, hanno creduto e vogliono continuare a credere allo Stato e alle Istituzioni sia, infine, le risposte (se ci sono) delle Prefetture o dell’ufficio del Commissario Straordinario del Governo e del Comitato di solidarietà. Ci sono stati casi (troppi, a mio avviso) nei quali le vittime (vd. caso “Orsini”, caso “Di Napoli”, caso “De Masi”) si sono dovuti rivolgere al giudice amministrativo per vedersi riconosciuto ciò che  un Paese civile e un’apposita struttura -i cui costi gravano su tutti i contribuenti, tra cui, proprio le vittime- dovrebbero assicurare con la massima tempestività!

L’impressione che ho avuto leggendo il disegno di legge di riforma della normativa antiusura (cliccare qui per leggere il testo) è che ci sia stato il tentativo (anche recependo principi ribaditi dai giudici amministrativi) di tutelare maggiormente la vittima. Sono stati inseriti, tuttavia, degli aggettivi e delle condizioni che, a mio avviso, oltre a poter determinare, nuovamente, equivoci dannosi per la vittima (non va dimenticato che quest’ultima, dopo aver presentato la denuncia, spesso, è da sola e deve far fronte a notevoli difficoltà, soprattutto, economiche), possono rendere vano ogni sforzo e, di fatto, esporre la normativa alle stesse difficoltà interpretative (a volte, interpretazioni “paradossali”) che si sono registrate negli ultimi anni lasciando l’imprenditore- vittima disperato e senza alcun aiuto effettivo.
Avvalendomi della “quota di potere sovrano” attribuita dall’art. 1 della Costituzione e di quanto sancito dall’art. 50 Cost., secondo cui “Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità”, ho ritenuto di inviare al Presidente della Camera dei Deputati, alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati e ai suoi vari membri una petizione- proposta di emendamenti (cliccare qui per leggere il testo integrale e i motivi) al disegno di legge n. 307 approvato al Senato (cliccare qui per leggere il testo del ddl n. 307 Senato) e, ora, all’esame della Commissione Giustizia della Camera.
Riassumo, sinteticamente, ciò che ho proposto:

Autore: laconoscenzarendeliberi

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2 thoughts on “Alle vittime di usura ed estorsione serve una tutela effettiva! Ho inviato la mia petizione al Parlamento. Ecco cosa suggerisco:( di Roberto di Napoli )

  1. sono disperato, sono come un cittadino agli arresti domiciliari, in quando, non posso uscire perchè non ho nemmeno un centesimo, sono alla rovina! vorrei morire, sono proprio stanco di vivere.
    mi hanno usato, mi hanno invitato a testimoniare contro i miei aguzzini, avevavedevano come vittima principale di usura ed estorsione. i miei aguzzini sono stati tutti rinviati a giudizio con l’aggravante mafioso, ho messo a rischia la mia vita e quella dei miei familiari. dall’ordinanza si dice che forse sono la vittima di usura e estorsione più danneggiata d’Italia.al momento che mi sono messo a collaborare avevo tra miei dipendenti e sub appalti circa 50760 DIPENDENTI, ora non lavoro da circa due anni perchè sono stato tagliato fuori da tutto, non ho più amici perchè mi hanno emarginato come un lebbroso. il paradosso e che invece di darmi un aiuto, avendo presentato la richiesta del fondo, proprio le istituzioni mi stanno aggredendo,mi stanno vendendo la propria abitazione tra equitalia e agenzia delle entrate, e assurdo, mi hanno pignorato per le sanzioni degli assegni protestati di conseguenza dei reati subiti. non posso più dar da mangiare ai miei figli, mi sono rivolto anche al Presidente della repubblica e alle più alte cariche dello stato, ma niente silenzio assuluto. addirittura mi hanno rigettato l’ammissione al gratuito patrocinio, tra un mese circa inizia il processo di primo grado, sono senza legale perchè non posso pagarlo, nel procedimento penale sono parte offesa e parte civile. inoltre sto collaborando con altre procure sempre gli stessi reati e sempre che mi vedono anch’essi vittima dei reati in parola. mi chiedo, cosa ho fatto di male? ho collaborato con varie procure, sono un testimone dello stato, mi hanno riconosciuto, con le attestazioni della DDA come collaboratore e testimone di giustizia, il porto d’armi per difesa personale, avendo, accusato delinquenti affiliati alla criminaliutà organizzata calabrese. ripeto, sono stato invitato, in quando tutte le procure avevano prove inconfutabili circa al fatto che ero vittima dei reati in parola. sono franco, da mesi non circolo più armato con la speranza che mi facciano qualche ritorsione ho mi uccidano, perchè non riesco a farlo personalmente, mi peserebbe se i miei figli un domani mi ritenessero addirittura un vigliacco e una persona che li ha lasciati in mezzo alla strada.! scusate il mio sfogo, ma non c’è la faccio più…grazie!

    • Ti sono vicino e ti capisco come non mai, lo Stato ti usa e ti getta, non farti illusioni, all’inizio per farti parlare ti avranno promesso di tutto ma poi la nuda e cruda realtà è arrivata con tutto il suo impeto, buona fortuna….. Vincenzo

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