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Integrazione o apartheid? L’Islamically Correct fa più danno che altro

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Piscine islamicamente corrette.jpg

In Inghilterra alcuni bambini vengono condannati dai tribunali per comportamenti non conformi all’islamicamente corretto; in Italia nasce la prima piscina per sole donne musulmane; sulle spiagge della Costa Azzurra donne islamiche prendono il sole interamente velate.

Siamo sicuri che sia questa la strada giusta per l’integrazione? E poi, che significa integrazione, integrati con chi, fra chi, in che modo?

Non sarebbe meglio sostituire questo orribile termine coi vecchi concetti occidentali di libertà, tolleranza, uguaglianza, e mettiamoci pure legalità?

Gli stessi concetti da cui sono nati i diritti umani e sociali, identici senza distinzione per gli uomini e per le donne; concetti tramite cui in Occidente si è combattuta e ancora si sta combattendo ogni sorta di segregazione.

I seguenti sono solo alcuni episodi emblematici di una tendenza europea che vorrebbe essere socialmente democratica e aggregante ma si dimostra invece ghettizzante e lacerante.

di A.B. Nardi  continua

Autore: laconoscenzarendeliberi

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2 thoughts on “Integrazione o apartheid? L’Islamically Correct fa più danno che altro

  1. ora ho capito perché rosellina a questo l’ha trattato a pesci in faccia
    se li merita tutti
    questo tipo fa proprio schifo

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